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Nel 2022 l’ordinamento giuridico italiano ha introdotto ufficialmente la pratica della giustizia riparativa. Ma, come spesso accade, la legge porta a compimento un percorso in atto già da lungo tempo: infatti, in Italia si parla e si praticano esempi di giustizia riparativa dagli anni ‘90, in altri Stati europei addirittura da più tempo. Questo è accaduto anche nella nostra provincia, dove da vent’anni esiste un Centro di giustizia riparativa: nato nel 2004 all’interno di Caritas grazie alla sensibilità di don Virgilio Balducchi, allora cappellano della Casa circondariale, che iniziò a coltivare «il sogno di una giustizia “che renda l’uomo più maturo interiormente e socialmente” e permetta di “percorrere strade di riconciliazione” per il territorio».

Il Centro è cresciuto, ha realizzato numerose attività e coinvolto moltissime persone, tanto che nel 2022 i suoi mediatori hanno scelto di dar vita ad un’associazione dedicata interamente alla pratica della giustizia riparativa: l’associazione InConTra Ets. «Abbiamo scelto di fare questo passaggio contestualmente all’entrata in vigore del decreto legislativo 150/2022 che definisce la giustizia riparativa come disciplina organica all’interno del nostro ordinamento penale – racconta la presidente, Anna Cattaneo -. Con questa Riforma abbiamo finalmente una disciplina organica della giustizia riparativa che prevede la possibilità di attivare programmi per tutti i tipi di reati e in ogni fase del procedimento penale. Questo riconoscimento a livello nazionale ci ha spinto a fare l’importante salto di costituirci in associazione autonoma, che ci consente di rispondere a pieno ai requisiti previsti dalla legge». L’associazione conta 30 soci mediatori, di cui 10 accreditati come mediatori esperti nell’elenco ministeriale (istituito con l’entrata in vigore della legge) e di questi 5 hanno anche ricevuto la qualifica di formatori.

La storia dell’associazione

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Vent’anni di esperienza che meritano di essere celebrati, ma che sono anche l’occasione per diffondere la cultura della giustizia riparativa: nonostante oggi questa pratica sia normata, infatti, molti non la conoscono ancora a pieno e pochi hanno potuto sperimentare il suo potenziale anche al di fuori dei contesti penali. «Vent’anni fa quando siamo partiti eravamo pionieri, oggi invece molte più persone conoscono quello che facciamo. Ma c’è ancora tanto bisogno di sensibilizzare il territorio – spiega Cattaneo -. Il centro fin dalla sua genesi non si è dedicato solo al penale, ma ha cercato di diffondere lo stile della giustizia riparativa e della mediazione umanistica nei vari ambiti della vita sociale: dalla scuola alle comunità parrocchiale e civili, dalle associazioni ai contesti di lavoro.

Abbiamo fatto un lavoro che non si è mai chiuso sul penale, ma che diffondesse un nuovo paradigma culturale e che introducesse un concetto nuovo: la giustizia si costruisce anche attraverso l’assunzione di una responsabilità che matura dentro l’incontro». Nel corso di tutto il 2025 l’Associazione InConTra insieme alla Caritas diocesana (e con il sostegno di numerosi altri soggetti del territorio che in questi vent’anni hanno collaborato con il Centro di giustizia riparativa e si sono impegnati sul tema) promuoverà azioni culturali per raccontare vent’anni di giustizia riparativa, sensibilizzare il territorio e riportare al centro del dibattito pubblico questo tema.

Una rassegna cinematografica

A fare da sfondo a tutte le iniziative del ventennale sarà il titolo «Immaginiamo città riparative». «Partiamo questo mese con una rassegna cinematografica, a maggio proporremo una rassegna letteraria, mentre tra giugno e luglio parleremo di giustizia attraverso l’arte. A ottobre faremo un gemellaggio con l’esperienza di Rondine ad Arezzo e la terza settimana di novembre, che a livello mondiale è dedicata alla giustizia riparativa, concluderemo con un convegno. Vogliamo che siano occasioni per parlare alle persone e far conoscere la giustizia riparativa. Crediamo che questo sia un tempo che ha molto bisogno di questo approccio». Per saperne di più visitare il sito www.centroincontra.it.



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