ok alla Rottamazione Quater, fuori il CPB

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Prosegue il cammino parlamentare del decreto legge Milleproroghe n. 202/2024, il consueto provvedimento annuale del Governo italiano che proroga o modifica termini legislativi su diverse materie. Il decreto deve essere convertito in legge entro il 25 febbraio 2025, pena la sua decadenza. Attualmente, il provvedimento si trova al Senato per la prima lettura e, una volta approvato, dovrà passare all’esame della Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva.

L’iter di conversione in legge ha incontrato diverse difficoltà. L’11 febbraio 2025 è stato presentato l’emendamento 3.0.1000, che includeva:

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  • la proroga al 30 settembre 2025 del termine per aderire al concordato preventivo biennale (CPB);
  • la riammissione alla rottamazione quater per i contribuenti decaduti a causa di mancato, insufficiente o tardivo versamento delle rate;
  • la modifica dei termini per la presentazione delle dichiarazioni fiscali per il 2025.

L’emendamento è stato ritirato, nella stessa giornata, a seguito di un’interlocuzione con il direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ha espresso dubbi sulle coperture finanziarie e sull’efficacia della misura.

Dopo il ritiro dell’emendamento, il Governo ha presentato una nuova formulazione che ha escluso la proroga del concordato preventivo biennale e ha concentrato l’attenzione sulla rottamazione quater. Il nuovo correttivo è stato approvato il 12 febbraio 2025, giorno in cui hanno avuto inizio le votazioni degli emendamenti da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Vediamo quali sono le novità rielaborate.

Rottamazione quater, c’è la riapertura per i decaduti

L’emendamento riformulato riapre i termini per la rottamazione quater, permettendo ai contribuenti decaduti di presentare una nuova domanda entro il 30 aprile 2025. Questa misura si rivolge esclusivamente a coloro che, pur avendo inizialmente aderito alla definizione agevolata, ne sono stati esclusi per mancato, insufficiente o tardivo pagamento delle rate dovute.

“Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate” per l’adesione alla rottamazione quater, i debitori che al 31 dicembre 2024 sono decaduti dal beneficio possono essere riammessi rendendo la dichiarazione di riammissione entro il 30 aprile 2025. Il pagamento delle somme, sulle quali sono dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo dal primo novembre 2023, può essere effettuato in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 oppure in massimo 10 rate consecutive, di pari ammontare, con le prime due rate da versare il 31 luglio e il 30 novembre 2025.

Milleproroghe, salta l’emendamento sulla proroga del CPB

Tra le proroghe inizialmente previste nel decreto Milleproroghe vi era anche un emendamento per spostare dal 31 luglio al 30 settembre 2025 il termine per aderire alla seconda edizione del Concordato Preventivo Biennale (CPB). La proposta includeva inoltre 15 giorni aggiuntivi per l’Amministrazione finanziaria per pubblicare il software necessario ai calcoli.

Tuttavia, in Commissione Bilancio l’emendamento è stato ritirato, lasciando invariata la scadenza del 31 luglio, nonostante le pressioni di commercialisti, artigiani e commercianti che chiedevano più tempo per valutare l’adesione al concordato.

L’emendamento mirava a modificare il termine previsto dall’art. 9, comma 3 del Dlgs n. 13/2024, che stabiliva la scadenza per aderire alla proposta del Fisco relativa ai periodi d’imposta in corso:

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  • 31 dicembre 2025
  • 31 dicembre 2026

La proroga avrebbe spostato il termine al 30 settembre, ma la misura è stata accantonata a causa di tensioni politiche interne alla maggioranza e delle critiche della Lega, che ha giudicato il concordato poco efficace.

Commercialisti: necessaria proroga per aderire al CPB

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, con un comunicato stampa del 12 febbraio 2025, ha ribadito la necessità di un rinvio del termine di adesione al CPB. Il presidente, Elbano de Nuccio, ha evidenziato come la scadenza del 31 luglio cada in un periodo già denso di adempimenti per gli studi professionali.

“L’adesione al CPB richiede la definitività dei dati fiscali dell’anno precedente e un attento confronto con il contribuente, che si impegna per due anni. È una scelta che va ponderata con consapevolezza, considerando sia i benefici sia le cause di decadenza. Con l’attuale termine, il tempo per questa valutazione è insufficiente e ciò rischia di compromettere gli obiettivi del CPB.”

De Nuccio ha inoltre respinto le critiche sullo slittamento della scadenza, sottolineando che l’impegno dei contribuenti è biennale e richiede certezze non solo sui dati attuali, ma anche sulla sostenibilità dell’adesione nel tempo, in un contesto economico incerto.

Infine, ha precisato che la proroga non creerebbe problemi di gettito per l’Erario, poiché il termine per il versamento degli acconti d’imposta del primo anno concordatario resterebbe invariato al 30 novembre.

Dichiarazione dei redditi 2025 fuori dal Milleproroghe

Oltre alla proroga del Concordato Preventivo Biennale, è stata esclusa dal DL Milleproroghe anche la modifica delle tempistiche per la dichiarazione dei redditi 2025. L’emendamento prevedeva lo slittamento dal 28 febbraio al 17 marzo 2025 per la pubblicazione dei modelli definitivi, con un effetto a cascata sulle successive scadenze:

  • disponibilità dei software ISA posticipata dal 15 aprile al 30 aprile 2025;
  • avvio della presentazione delle dichiarazioni slittato dal 15 aprile al 30 aprile 2025.

Queste modifiche, per ora accantonate, avrebbero garantito più tempo per l’adeguamento ai nuovi strumenti e modelli, ma restano in sospeso in attesa di possibili sviluppi futuri.

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Altre novità nell’emendamento riformulato

La nuova formulazione dell’emendamento riproposto include anche ulteriori misure, tra cui:

  • Consulta dei tifosi: l’entrata in vigore di questo organismo nelle società calcistiche è stata posticipata di due anni, slittando al 31 dicembre 2027.
  • Auto aziendali: è stata introdotta una clausola di salvaguardia per i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti. L’aumento del costo chilometrico e del carico fiscale sul fringe benefit non si applicherà ai veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e assegnati nel 2025, con la data del contratto come riferimento per la normativa fiscale.
  • Pubblica amministrazione:
    • prorogata fino al 2025 la sospensione dell’obbligo di valutare il personale in mobilità volontaria prima di procedere a nuove assunzioni tramite concorsi;
    • esteso il blocco delle regole della legge Severino sulle nomine nelle partecipate locali per un altro anno;
    • raddoppiata da uno a due anni la durata massima degli incarichi direttivi o dirigenziali ai pensionati, che resteranno a titolo gratuito;
    • proroga fino al 31 dicembre 2027 per gli organismi interni di valutazione della PA, in attesa di una riforma più ampia;
    • sei mesi in più all’INPS e al Governo per presentare al Parlamento l’analisi sull’impatto dell’assegno unico sulle famiglie, che ora sarà annuale anziché semestrale.

Rottamazione quinques, c’è l’ok del MEF

La Rottamazione quinquies, proposta dalla Lega, ha ricevuto un’apertura da parte del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha confermato la possibilità di portare avanti la misura. Sebbene inizialmente esclusa dalla Legge di Bilancio 2025, la proposta è stata ripresentata alla Camera il 27 novembre 2024 e successivamente depositata anche in Senato.

La proposta della rottamazione quinquies prevede un nuovo piano di definizione agevolata per le cartelle esattoriali riferite al periodo 2000-2023. Il meccanismo consente ai contribuenti di pagare solo il capitale, escludendo sanzioni e interessi, con una dilazione in 120 rate mensili, distribuite su 10 anni.

Questa nuova versione introduce una maggiore flessibilità: i contribuenti decadrebbero dal beneficio solo dopo il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive, invece di una sola; il tutto garantendo, allo stesso tempo, una riscossione più sostenibile per l’Erario.



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