La proposta che arriva da Bruxelles, ossia quella dell’etichetta allarmastica sul vino ha scatenato la dura reazione di Coldiretti Umbria. “Il vino รจ un simobolo della nostra cultura, tradizione e identitร ”: si legge sul profilo Facebook, dedicato alla regione umbra, della massima associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana.
Il nuovo documento di lavoro dell’Unione europea prevederebbe misure piรน stringenti sulla tassazione, introduzione di avvertenze sanitarie sulle etichette, limitazione delle vendite transfrontaliere e regolamentazione della pubblicitร . Tutto ciรฒ ha chiaramente provocato forti reazioni dal settore agroalimentare.
Etichette allarmistiche sul Vino? Coldiretti Umbria non ci sta
La stretta su vini, birre e alcolici, pensata dalla Commissione Europea, aveva generato il via libera all’Irlanda nel poter apporre etichette nocive su tali prodotti. Il piano Ue nell’imporre tali etichette e piรน tasse sui consumi ha scatenato le associazioni italiane. Questo รจ il pensiero di Coldiretti Umbria: “Contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino siamo pronti a scendere in piazza per tutelare i viticoltori italiani. Lโeventuale imposizione mette infatti a rischio un settore cardine del Made in Italy a tavola che vale quasi 14 miliardi a livello nazionale“.ย
“Si tratta di un approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino che – sottolinea Albano Agabiti, presidente regionale Coldiretti – fa parte a pieno titolo della Dieta Mediterranea. Il giusto impegno dellโUnione per tutelare la salute dei cittadini non puรฒ tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantitร consumate. Dobbiamo difendere un settore che ha scelto da tempo la strada della qualitร e del consumo consapevole. Assurdo che la Commissione Ue penalizzi un prodotto che la stessa Unione protegge in tutto il mondo per la qualitร ”.
Il presidente regionale di Coldiretti: “Chiediamo all’Ue di eliminare questa proposta”
“Prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse ingiustificate – spiega Agabiti – significa colpire un settore strategico anche a livello regionale, che con circa 12.000 ettari di superficie vitata e 21 denominazioni tra Dop e Igp, riesce ad esprimere al meglio, anche allโestero, la qualitร del made in Umbria agroalimentare; un punto di forza che svolge un ruolo โtrainoโ per lโintera economia locale e che non ha bisogno di demonizzazioni, allarmi e misure dannose”.
“Chiediamo – conclude il presidente regionale di Coldiretti –ย che la Commissione Europea elimini dal proprio documento di lavoro e non includa nel futuro Piano europeo di lotta contro il cancro, lโintroduzione di etichette sanitarie allarmistiche e fuorvianti e lโipotesi di nuove tassazioni ingiustificate sul vino”.
Serve tutelare e non colpire il Made in Italy
“Il nostro vino con diecimila anni di storia – commenta, invece, Roberto Berioli, produttore vitivinicolo di Magione, impegnato in questi giorni al Wine Paris e al Biofach di Norimberga – รจ un frutto nobile della terra, della tradizione, dellโidentitร e del lavoro di tanti agricoltori rispettosi dellโambiente e della salute dei consumatori. Occorre mantenere la guardia alta per i continui attacchi al settore, promuovendo una corretta informazione, specie contro lโallarmismo su un prodotto che valorizza e racconta il nostro territorio, ma pure lo stare bene insieme e in salute con un consumo consapevole”.ย
“Serve respingere – precisa Berioli – lโinaccettabile proposta dellโesecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione, che rischia di distruggere un lavoro serio e gli sforzi di tanti anni. Uno degli obiettivi prioritari semmai deve rimanere quello di tutelare con forza la qualitร del vino, la distintivitร e il legame con i territori di produzione in cui i viticoltori svolgono un importante lavoro sia a livello ambientale che in chiave turistica, visti i numerosi appassionati che si avvicinano a cantine e vigne emblema di tante nostre colline”.
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