Avviso di conclusione delle indagini preliminari per Antonio Abatiello, Emilio Acunzio, Emilio Baldascino, Raffaele Biello, Vincenzo Campanile, Paolo Antonio Caterino, Fortunata Caterino, Giovanni Cimmino, Andrea Cipullo, Olimpio Costantino, Luciano Cremona, Flavia Davide, Carmine D’Aniello, Raffaella D’Aniello, Antonietta Dello Margio, Carmine De simone, Gianluca Di Sarno, Guglielmo Di Sarno, Mario D’Angelo, Giuseppe De Santis, Antonio Del Vecchio, Michele Del Vecchio, Luigi Fontarella, Angelo Ferraro, Domenico Fiorito, Paolo Franco, Francesca Iodice, Patrizia Intorto, Antimo Iuliano, Francescoantonio Landolfi, Antonio Letizia, Raffaele Marrandino, Mariangela Masella, Francesco Mercadante, Adriana Mottola, Massimiliano Pagano, Angelo Palmiero, Gianluca Piazza, Fabio Pirozzi, Alessandro Piscitelli, Giulio Puzzi, Gennaro Rondinone, Patrizia Rubino, Antonio Russo, Francesco Russo, Gianni Russo, Salvatore Salvemini, Raffaele Santangelo, Esterina Tavoletta, Elio Trombetti D’Orta, Massimo Vaio, Luigi Varone. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero rilevante di episodi di corruzione, falso, truffa, corruzione in atti giudiziari, produzione e utilizzo di documenti contraffatti al fine di conseguire indebitamente somme di denaro a titolo risarcitorio da compagnie assicurative, a fronte di sinistri stradali in realtà mai avvenuti.
Il sostituto procuratore Gerardina Cozzolino si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per i 52 indagati coinvolti nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Aversa e del NAS di Caserta sulle truffe assicurative da 4 milioni di euro, che ha portato all’emissione di 23 misure cautelari.
Nel corso della complessa attività d’indagine è stato ricostruito come l’associazione era solita far condurre presso vari Pronto Soccorso, soggetti che presentavano pregresse fratture, i quali, declinando false generalità ed esibendo documenti contraffatti precedentemente consegnati da soggetti compiacenti, si facevano rilasciare referti medici attestanti lesioni. Tali referti venivano successivamente utilizzati per presentare istanze di risarcimento danni alle varie compagnie assicurative per sinistri, di fatto mai avvenuti. L’organizzazione, inoltre, era solita inviare presso i Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri di Marcianise e Maddaloni, soggetti perfettamente sani, a favore dei quali medici compiacenti, dietro compenso in denaro, rilasciavano falsi referti di P.S. attestanti lesioni personali. Tali referti, rilasciati fuori dalle normali procedure di compilazione e registrazione telematica previste dall’Azienda Sanitaria, successivamente venivano dichiarati conformi proprio da un infermiere addetto all’archivio sanitario della Direzione Sanitaria dell’ospedale di Marcianise, al fine di superare il controllo effettuato dalle agenzie investigative incaricate dalle compagnie assicurative coinvolte, ed ottenere quindi l’indebita liquidazione delle somme erogate a titolo di risarcimento danni. È stato inoltre ricostruito che i membri dell’organizzazione, a supporto della richiesta risarcitoria, si avvalevano di documentazione medica redatta da medici compiacenti in servizio presso strutture sanitarie pubbliche e private accreditate presso il S.S.N. A supporto delle istanze risarcitorie venivano utilizzati, altresi, esami diagnostici redatti su carta intestata di centri diagnostici, risultati carenti sul piano autorizzativo sanitario, oltre che intestati a presunti prestanome. In alcune circostanze, a supporto della documentazione medica, un soggetto, pur non essendo un fisioterapista, forniva al gruppo delle false fatture attestanti l’esecuzione di cicli di fisioterapia, il tutto per corredare la richiesta risarcitoria e fornire a questa maggiore valenza, facendo lievitare gli importi rimborsati.
Nel corso dell’attività d’indagine si è proceduto al sequestro preventivo a carico di due medici coinvolti di oltre 600.000 euro complessivi, in parte rinvenuti in contante presso perquisizioni domiciliari, ritenuti provento dell’attività illecita. Nel corso dell’attività investigativa, sono stati acquisiti presso il presidio ospedaliero di Marcianise e presso gli archivi della società C.S.A. Consorzio di Cancello Arnone (società che gestisce l’archiviazione della documentazione medica per conto dell’ASL) oltre 1.700 certificati medici irregolari. Infine, sono stati sottoposti a sequestro preventivo uno studio diagnostico sito in Qualiano e relative apparecchiature diagnostiche, nonché un centro fisioterapico sito a Casal di Principe.
Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Ferdinando Letizia, Mirella Baldascino, Carlo De Stavola, Pierluigi Liccardi, Cristina Riccardi, Mirko Del Giudice, Loredana Fedele, Antimo Busico, Giuseppe Stellato,Vincenzo Alesci, Alessandro Orciuoli, Annalisa Recano, Vincenzo Di Vaio, Agostino D’Alterio, Antonio Emiliano, Romolo Vignola, Renato Jappelli, Giuseppina Clemente, Vincenzo Guida, Antonio Cassino, Giuseppe Scala, Michele Di Fraia, Giovanni Cantelli, Andrea Piccolo, Felice Belluomo, Pasquale Diana, Marco Simonelli, Luca Di Caprio, Giuseppe Patierno, Pasquale Baldascino, Alfonso Quarto, Vincenzo Guida, Giuseppe Piroddi, Giovanna Cacciapuoti,
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link