IL NEUROBLASTOMA
Il neuroblastoma è il tumore solido extracranico più frequente dell’età pediatrica e rappresenta circa il 7-10% dei tumori nei bambini tra 0 e 5 anni. In Italia vengono formulate circa 120-130 nuove diagnosi all’anno. Questo tumore ha origine dai neuroblasti, cellule presenti nel sistema nervoso simpatico, e può insorgere in diversi distretti corporei tra cui il più frequente è la parte centrale del surrene. Ancora oggi, il neuroblastoma ha una prognosi significativamente meno buona di altre neoplasie dell’età pediatrica, essendo responsabile dell’11% delle morti per cancro in età pediatrica: nelle forme metastatiche o ad alto rischio di ricaduta la probabilità di guarigione definitiva è del 45-50%; in caso di ricaduta o di malattia refrattaria alle cure convenzionali (chemio e radioterapia), la possibilità di sopravvivere senza malattia a 2 anni non supera il 10-15%.
DALLE CELLULE CAR-T AUTOLOGHE A QUELLE ALLOGENICHE
Le cellule CAR-T autologhe sono ottenute utilizzando i linfociti T del paziente stesso, modificati geneticamente per riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Le cellule CAR-T allogeniche, invece, sono ricavate da cellule prelevate da donatori. Poiché le cellule allogeniche derivano da donatori, possono presentare caratteristiche immunologiche diverse che favoriscono una loro maggior efficacia.
«Le cellule CAR-T allogeniche svolgono un’attività antitumorale anche superiore rispetto alle CAR-T autologhe poiché i linfociti da cui sono generate provengono da soggetti mai precedentemente esposti a trattamenti chemioterapici che influiscono anche sullo stato di salute dei linfociti» spiega il professor Locatelli.
TUMORI SOLIDI: UN ALTRO PASSO AVANTI
Sul fronte dei risultati, dei 5 pazienti trattati, 4 hanno risposto alla terapia: 3 con la remissione completa dalla malattia, in un caso mantenuta nel tempo, 1 con miglioramenti significativi (risposta parziale). «Questi risultati rappresentano una svolta importante perché dimostrano l’efficacia e la sicurezza delle cellule CAR-T allogeniche – continua Locatelli – La terapia genica allogenica ha la possibilità di affiancarsi a quella autologa per incrementare la possibilità di offrire il trattamento con cellule CAR-T anche a quei pazienti che per la pregressa storia non potrebbero beneficiarne o che hanno già fallito il trattamento con le cellule CAR-T autologhe».
«Questo nuovo traguardo — afferma il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti — sottolinea ancora una volta l’importanza fondamentale di continuare a investire nella ricerca clinica. È la via per avanzare sempre di più nella lotta contro patologie che, fino a poco tempo fa, avevano poche possibilità di cura. Desidero esprimere la mia gratitudine al professor Locatelli e a tutti i professionisti delle aree di Oncoematologia, Trapianto Emopoietico, Terapie Cellulari, Trial e dell’Officina Farmaceutica del Bambino Gesù per questo risultato che arricchisce la qualità delle cure offerte dal nostro ospedale. Il nostro impegno è sempre più focalizzato sulle esigenze di ogni singolo bambino, con l’obiettivo di realizzare una medicina personalizzata che risponda in modo specifico alle necessità individuali. Solo così potremo garantire un futuro migliore per i nostri pazienti».
Il trattamento del neuroblastoma con cellule CAR-T dirette contro la molecola GD2 messo a punto dal Bambino Gesù è stato inserito nello schema PRIME (PRIority MEdicines) dell’European Medicine Agency (EMA) che ha lo scopo di ottimizzare ed accelerare lo sviluppo di farmaci che hanno il potenziale di rispondere ad un bisogno clinico non soddisfatto. La designazione viene data a quei farmaci che hanno la potenzialità di fornire un grande vantaggio terapeutico rispetto alle terapie esistenti o essere di beneficio ai pazienti privi di opzioni di trattamento. È la prima volta che un prodotto CAR-T contro i tumori solidi sviluppato in ambito accademico ha la designazione PRIME da parte dell’EMA.
(La redazione di “Le Scienze” non è responsabile del testo di questo comunicato stampa, che è stato pubblicato integralmente e senza variazioni)
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