Via libera alla riforma del turismo in Sicilia, l’Ars approva la nuova regolamentazione delle strutture ricettive – BlogSicilia

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Via libera all’Ars alla riforma del turismo in Sicilia, una legge che guarda fondamentalmente alle strutture ricettive e introduce anche nuove tipologie di ricezione extralberghiera.

Cosa prevede la legge appena approvata

Diverse le nuove disposizioni introdotte che prevedono importanti novità sulla classificazione delle strutture e sulle verifiche che potranno attivarsi da parte del dipartimento regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo. Viene, inoltre, espressamente ribadito l’obbligo di dotarsi del Codice identificativo nazionale (Cin), nonché della comunicazione a fini statistici e i casi in cui è obbligatoria la copertura assicurativa. Ulteriori disposizioni riguardano la previsione di maggiori tipologie di strutture e nuove regole in tema di vigilanza e potere sanzionatorio. La norma consentirà di accrescere la competitività del settore turistico siciliano, mediante un’offerta differenziata per garantire un livello qualitativo ottimale dei servizi offerti ai visitatori. Viene introdotto il “turismo azzurro” che guarda al settore ittico ma anche tanto altro

L’Assessore Elvira Amata

“A conclusione di un iter lungo e complesso voglio esprimere il mio più vivo compiacimento per il testo normativo appena approvato dal parlamento regionale, su impulso del mio assessorato e dell’intero governo della Regione, grazie alla piena condivisione di tutte le forze politiche, della competente commissione legislativa che ha costantemente contribuito alla stesura del testo e all’ulteriore contributo offerto dalle associazioni di categoria” ha detto l’assessore al Turismo Elvira Amata, commentando l’approvazione.

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“Si tratta di una norma che finalmente risponde alle attuali esigenze del settore sotto diversi profili – ha aggiunto l’assessore Amata – frutto di un attento e scrupoloso approfondimento che certamente contribuirà a riordinare in modo funzionale l’intero settore ricettivo, con l’ulteriore vantaggio di assicurare un monitoraggio più scrupoloso dell’andamento dei flussi turistici nella loro piena ed effettiva consistenza”.

La commissione

“Con l’approvazione della nuova legge di riordino della disciplina delle strutture turistiche-ricettive si provvede, finalmente, a dotare il settore di un testo normativo adeguato e funzionale” sostiene  Fabrizio Ferrara, presidente della V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro dell’Ars, aggiungendo: “Il testo definitivamente approvato è frutto dell’impegno profuso dalla Commissione che ho l’onore di presiedere e della costante collaborazione con l’Assessore regionale per il turismo. Oggi si pone fine ad una normativa, spesso frammentaria e lacunosa, restituendo al comparto un quadro normativo che garantisce certezze a chi ha investito o vuole investire nel nostro territorio. Una norma che concorre, tra l’altro, a contrastare finalmente il fenomeno del sommerso e dell’evasione, puntando significativamente ad incentivare un’offerta di servizi ricettivi sempre più di qualità per il turista che sceglie la Sicilia come meta dei propri viaggi. Il Turismo è sempre più il fulcro dell’economia della nostra terra, con un trend fortemente positivo che registra ancora importanti margini di crescita nei prossimi anni”.

Le reazioni in maggioranza, Forza Italia

“L’approvazione del disegno di legge sul turismo rappresenta un importante passo avanti per il consolidamento e lo sviluppo di un settore strategico per l’economia della nostra Isola”, dichiara  Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana.

“Si tratta di una norma fortemente voluta dal Presidente della Regione Renato Schifani, che contribuirà a dare ulteriore slancio al comparto turistico siciliano, fornendo un quadro normativo chiaro e definito”, prosegue Pellegrino. “Con questo provvedimento non solo sosteniamo un settore trainante della nostra economia, ma stabiliamo anche regole precise per prevenire e contrastare i fenomeni di abusivismo che danneggiano gli operatori onesti”.

“La legge – conclude il capogruppo di Forza Italia – tutela e valorizza quegli imprenditori che operano nel rispetto delle normative, contribuendo a creare un importante circuito economico che oggi dà lavoro, anche attraverso l’indotto, a decine di migliaia di siciliani”.

“Oggi finalmente si pongono le basi per rendere il comparto più produttivo e tra i più importanti della regione nelle migliori condizioni definendo e disciplinando tutta una serie di attività turistiche che accresceranno l’appeal della Sicilia non solo in Italia ma anche nel mondo.
Questa norma, oltre ad indicare tutte le tipologie delle strutture turistico-ricettive che vanno dagli alberghi ai condhotel, dagli affittacamere ai bed & breakfast, dagli agriturismi ai rifugi montani ecc., per la prima volta finalmente introduce e regolamenta anche le attività di marina resort, alloggi nautici e boat & breakfast” dice il deputato della Lega Vincenzo Figuccia.

“Sono molto orgoglioso di aver definito la parte del testo della legge che fa riferimento al turismo sullo specchio dell’acqua attraverso veri e propri resort marini che consentono di trasformare le imbarcazioni in mini alberghi sul mare. In questo modo viene colmato l’ultimo gap rispetto alle altre regione d’Italia ponendoci su un piano di alta competitività”.

“La Sicilia offre in ogni periodo dell’anno paesaggi sorprendenti, città patrimonio UNESCO, il calore e la gentilezza di un popolo accogliente, paesaggi naturali incontaminati e spiagge meravigliose. In ogni stagione uno spettacolo per tutti i sensi. Da oggi questa norma ci permetterà di differenziare l’offerta turistica e la migliore fruizione delle strutture ricettive. E come già detto, in precedenza, se consideriamo che nel mercato del lavoro il turismo è il principale settore di occupazione siamo sulla strada giusta” conclude Figuccia.

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Turismo azzurro

All’interno della legge sul turismo è stato approvato anche l’emendamento presentato da Giuseppe Bica di FdI, che regolarizza e inserisce i servizi di alloggio delle aziende ittiche nell’elenco regionale delle strutture turistico-ricettive.

Il provvedimento, frutto di un costante dialogo con i professionisti del settore e le cooperative di pescatori, rappresenta un passaggio fondamentale nell’attuazione dell’equiparazione, prevista da diverse norme generali, tra imprenditore ittico che esercita attività di ospitalità e imprenditore agricolo. Gli emendamenti approvati intervengono sulla legge regionale sulla pesca (L.R. del 20 giugno 2019, n. 9), introducendo importanti innovazioni. La normativa consente ora di offrire servizi di ospitalità sia a terra che in barca, prevedendo l’attribuzione di un codice identificativo regionale che, dal 1° gennaio 2025, ha anche valenza nazionale, in linea con quanto stabilito per tutte le attività turistico-ricettive.

“Un risultato importante- commenta Bica – che finalmente riconosce e valorizza il ruolo degli imprenditori ittici nel settore turistico-ricettivo. Con questo emendamento, abbiamo colmato un vuoto normativo che penalizzava un comparto fondamentale per l’economia siciliana”.

Ittiturismo e pescaturismo

Le attività di ittiturismo e pescaturismo che forniscono servizi di alloggio, previa verifica dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, verranno inserite nel registro regionale del turismo azzurro. Successivamente, il dipartimento regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo provvederà all’assegnazione di un codice identificativo specifico, a garanzia di trasparenza e legalità nel settore.

“Con questa norma – aggiunge Bica – diamo nuovo slancio al settore della pesca in un’ottica di diversificazione, creando concrete opportunità di sviluppo per le nostre comunità costiere. Particolare attenzione è stata rivolta al lavoro delle donne e dei giovani, che potranno trovare in queste nuove prospettive un’occasione di crescita professionale e imprenditoriale”.

Il settore della pesca siciliana compie un passo importante verso la diversificazione e l’integrazione con il turismo. Le aziende ittiche potranno ora offrire servizi di ospitalità alla stregua degli agriturismi, segnando un’importante svolta economica per le comunità costiere.

La norma, proposta con un emendamento dell’On Bica, colma un vuoto normativo e mette la Sicilia in prima linea come modello per l’intero Paese. Le attività di ittiturismo e pescaturismo non saranno più limitate alle sole escursioni in mare e alle esperienze gastronomiche a bordo dei pescherecci, ma potranno accogliere ospiti per il pernottamento, sia in barca che a terra, fornendo un’esperienza completa e immersiva legata alla cultura marinara dell’isola.

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L’inserimento di queste attività nel registro regionale del turismo azzurro, con l’assegnazione di un codice identificativo specifico che dal 1° gennaio 2025 è un obbligo nazionale, rappresenta una
garanzia di trasparenza e legalità, oltre che una leva strategica per attrarre nuovi flussi turistici.

Un’opportunità che valorizza il patrimonio marittimo siciliano, creando nuove occasioni di impiego
e sviluppo, con particolare attenzione al lavoro delle donne e dei giovani, spesso esclusi dalle filiere tradizionali della pesca.

Il riconoscimento ufficiale dell’ittiturismo come segmento strategico del turismo esperienziale e
sostenibile conferma la crescente attenzione verso modelli economici integrati. Un risultato reso
possibile grazie al dialogo tra imprenditori ittici, cooperative di pescatori e istituzioni, che hanno lavorato insieme per trasformare una visione in realtà.

“Oggi si va ad ampliare e completare dal punto di vista legislativo l’offerta turistica degli
imprenditori ittici che potranno diversificare la propria attività d’impresa con il servizio di alloggio. Siamo felici di aver dato il nostro contributo alla causa ma un sentito ringraziamento va all’On.
Giuseppe Bica che ha ascoltato e fatto proprie le nostre istanze e che con il suo emendamento
consentirà di mettere a regime un sistema che andrà a beneficio di tutto il comparto regionale.
L’imprenditoria in Sicilia ha bisogno di stare a braccetto con la politica, la politica che ascolta, che non cura solo il proprio orticello e che ha una visione generale nel suo operato”.

Un cambio di paradigma che potrebbe fare da apripista a livello nazionale, spingendo altre regioni costiere italiane a seguire l’esempio siciliano e a incentivare lo sviluppo del turismo azzurro come risorsa strategica per l’economia del mare.

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