Vietato, alla festa dedicata alle Olimpiadi di Milano-Cortina in programma domani a Sondrio, parlare di treni e dei disagi che i pendolari affrontano ogni giorno, anche se proprio in nome e in vista dell’appuntamento a cinque cerchi, studenti, lavoratori e “semplici passeggeri” fanno i conti ormai da anni con chiusure programmate della linea per lavori di potenziamento infrastrutturale, che però non hanno migliorato finora la situazione legata a disagi e disservizi, e anche la prossima estate si troveranno a fronteggiare una chiusura di ben tre mesi e stavolta fino a Lecco.
Libertà negata
A denunciare la libertà negata loro di distribuire volantini sul tema delle Olimpiadi e dei treni in occasione dell’incontro che i vertici del Coni e di Regione Lombardia avranno domani a Palazzo Muzio con gli amministratori locali, sono Luca Agutoli, Emanuele Capelli, Franco Gianasso e Fabio Panighetti, esponenti del comitato “Treni in orario Valtellina-Valchiavenna” e di altre realtà e associazioni che hanno seguito da vicino la questione in questi ultimi mesi e anni.
“In occasione dell’incontro di venerdì 14 delle ore 15.00 promosso nella sala della Provincia con la presenza del presidente del CONI Giovanni Malagò e del governatore della Lombardia Attilio Fontana, come Comitato Treni in Orario e come esponenti di realtà che in questi mesi hanno seguito le vicende di Milano-Cortina 2026 avevamo pensato ad un volantinaggio per comunicare ai soggetti istituzionali e agli amministratori il nostro punto di vista sulle Olimpiadi e sui disservizi delle linee Milano-Tirano e Colico-Chiavenna – spiegano Agutoli, Capelli, Gianasso e Panighetti -. La nostra intenzione era quella di sollecitare una riflessione esponendo posizioni critiche su come le promesse di sostenibilità ambientale sociale ed economica, di partecipazione del territorio, di trasparenza contenute nel dossier di candidatura presentato nel 2019 siano state sostanzialmente disattese nella fase successiva”.
“Data la presenza del presidente di Regione Lombardia un punto rilevante della nostra puntualizzazione critica non poteva non essere rappresentato dalla vergognosa situazione in cui versa il collegamento ferroviario tra la provincia di Sondrio e Milano, su cui la stampa locale ha dimostrato di aver conservato una sua indipendenza dal potere denunciando la situazione in parecchie occasioni – proseguono gli sponenti del comitato -. Nessuna intenzione da parte nostra di contestare o di creare disturbo per l’incontro delle 15.00 e per la successiva festa in programma in piazza Garibaldi dopo le 16,30: volevamo fare un semplice volantinaggio della durata di mezz’ora tra le 14,45 e le 15,15 per consegnare il volantino nelle mani delle autorità in arrivo al palazzo della Provincia”.
Autorizzazione non concessa
“Ebbene, questo elementare diritto democratico ci è stato impedito con le motivazioni inconsistenti che esporremo di seguito – entrano nello specifico sempre i componenti del comitato -. Si è giunti al divieto attraverso questi passaggi:
- Questa mattina, dopo un primo parere favorevole della Questura, abbiamo avuto un incontro interlocutorio con il comandante dei vigili urbani della città di Sondrio, il quale prendeva tempo, riservandosi di sentire il sindaco.
- In tarda mattinata ci sono pervenute due comunicazioni entrambe di segno negativo, una dal comandante dei vigili e l’altra dalla Questura. Nella prima si traeva dalla naftalina una disposizione del regolamento comunale che vieta il volantinaggio e si ricordava l’assenza di una richiesta di occupazione di suolo pubblico (situazione peraltro non prevista per una iniziativa come quella che si voleva attuare). La Questura si rimangiava quanto detto poco prima e comunicava il divieto del volantinaggio.
Quanto successo ci sembra grave ed è indicativo di un clima repressivo che si vuole creare nel Paese, restringendo gli spazi per una libera dialettica democratica. Per questo chiediamo alla stampa di dare spazio a questo comunicato e a quello che produrremo domani con il testo che avremmo distribuito se la cosa non ci fosse stata proibita. Chiederemo inoltre alle forze democratiche operanti in provincia, ai comitati, alle associazioni, ai sindacati e ai partiti di prendere una posizione su quanto successo”.
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