La Triphosa dubitata scelta per sensibilizzare sulla biodiversità ipogea
Un riconoscimento per la biodiversità sotterranea
L’Unione Internazionale di Speleologia (UIS), in collaborazione con la Società Speleologica Italiana (SSI ETS), ha designato la falena Triphosa dubitata come “Animale di Grotta dell’Anno 2025”.
Questa iniziativa mira a sensibilizzare sull’importanza degli ambienti sotterranei per la biodiversità e sulla necessità di proteggerli.
La Triphosa dubitata, nota come “falena dei ripari”, è una specie di lepidottero che trova rifugio nelle grotte durante l’inverno, sfruttando il microclima stabile di questi ambienti per sopravvivere ai periodi più freddi.
La sua presenza evidenzia il ruolo essenziale che le cavità sotterranee svolgono per molte specie, anche non troglobie, che le utilizzano per superare le stagioni sfavorevoli.
Caratteristiche della Triphosa dubitata
Descritta scientificamente da Linneo nel 1758, la Triphosa dubitata appartiene alla famiglia Geometridae ed è diffusa in gran parte della regione Paleartica.
Gli adulti presentano un’apertura alare tra i 40 e i 48 mm e un caratteristico colore bruno con macchie più scure, che le consente di mimetizzarsi efficacemente sulle pareti delle grotte.
Durante l’inverno, gli esemplari adulti entrano in uno stato di diapausa, riducendo il loro metabolismo e rimanendo immobili fino alla primavera.
Questo adattamento consente loro di sopravvivere senza alimentarsi per lunghi periodi.
La riproduzione avviene in primavera, con le femmine che depongono le uova su piante ospiti come Rhamnus, Prunus e Frangula alnus, di cui si nutriranno le larve nei mesi successivi.
L’importanza ecologica della falena dei ripari
La scelta della Triphosa dubitata come Animale di Grotta dell’Anno 2025 non è casuale.
La sua presenza nelle grotte evidenzia la stretta relazione tra ambienti ipogei e biodiversità esterna.
Le grotte non ospitano solo organismi altamente specializzati, come i troglobi, ma forniscono rifugio anche a numerose specie troglofile e troglossene, che dipendono da questi habitat in momenti specifici del loro ciclo vitale.
Gli adulti di Triphosa dubitata possono essere osservati coperti da spore di funghi del genere Akanthomyces, che si depositano casualmente sul loro corpo.
Questo fenomeno è simile a quello osservato con i funghi del genere Cordyceps, noti per la loro interazione con insetti ospiti.
Studi recenti suggeriscono che queste interazioni possano avere un ruolo nel comportamento della specie, influenzando la scelta dei siti di svernamento e contribuendo alla dispersione delle spore fungine.
Distribuzione e habitat
La Triphosa dubitata è ampiamente distribuita nella regione Paleartica, dal livello del mare fino a quote collinari e montane.
Le grotte non sono l’unico ambiente in cui questa falena trova riparo: può svernare anche in miniere abbandonate, cantine, gallerie e altri rifugi sotterranei.
Tuttavia, le grotte rappresentano il contesto ideale per la sua sopravvivenza invernale, grazie alla stabilità microclimatica che offrono.
La sua adattabilità a diversi habitat e la facilità con cui può essere osservata anche da non esperti la rendono un ottimo simbolo per promuovere la conservazione degli ambienti sotterranei.
Un invito alla sensibilizzazione e alla tutela
L’iniziativa “Animale di Grotta dell’Anno” è nata per aumentare la consapevolezza sull’importanza della fauna cavernicola e degli ecosistemi ipogei.
Attraverso campagne di comunicazione e attività divulgative, speleologi, ricercatori e cittadini possono contribuire alla protezione di questi habitat fragili.
La Società Speleologica Italiana invita chiunque sia interessato a organizzare eventi divulgativi dedicati alla Triphosa dubitata, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza della biodiversità sotterranea e l’importanza della sua conservazione.
Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale: https://animalidigrotta.speleo.it/triphosa-dubitata/
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