Mattarella e il paragone tra Russia e Terzo Reich
Lo scontro diplomatico tra Roma e Mosca si รจ riacceso dopo il discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Marsiglia il 5 febbraio. Durante una lectio magistralis allโUniversitร locale, Mattarella ha paragonato lโinvasione russa dellโUcraina alle strategie espansionistiche della Germania nazista, evocando il rischio di un nuovo โappeasementโ e sottintendendo la necessitร di un sostegno incondizionato a Kiev.
Un parallelismo che appare forzato e intriso di una visione ideologica piรน che di unโanalisi storica oggettiva. Il tentativo di assimilare la Russia di Vladimir Putin al Terzo Reich non tiene conto di fattori cruciali: il contesto geopolitico attuale รจ ben diverso dagli anni โ30, e la questione ucraina รจ il risultato di tensioni stratificatesi nel tempo, compresa la lunga e controversa influenza dellโOccidente nelle vicende interne di Kiev. Il riferimento di Mattarella sembra dunque piรน unโadesione alla narrazione atlantista che un vero richiamo alla memoria storica.
La dura reazione di Mosca
Le parole del Presidente italiano non sono passate inosservate a Mosca. Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha definito il paragone tra Russia e Germania nazista โblasfemo e storicamente infondatoโ. In una nota ufficiale, Zakharova ha accusato lโItalia di alimentare la propaganda occidentale e ha ricordato che proprio il governo italiano fornisce armi a Kiev, sostenendo un regime che, secondo Mosca, ha ripetutamente violato i diritti delle minoranze russofone nel Donbass.
La portavoce russa ha inoltre sottolineato lโipocrisia di certe affermazioni, invitando la leadership italiana a riflettere sul proprio passato storico anzichรฉ strumentalizzare la memoria della Seconda Guerra Mondiale per fini politici. Il messaggio รจ chiaro: Mosca non accetta lezioni di storia da chi oggi si allinea ciecamente alle strategie di Washington e Bruxelles.
La reazione del governo Meloni e del mondo politico
Dopo lโattacco russo, la politica italiana si รจ schierata compatta a difesa di Mattarella. Giorgia Meloni ha espresso โtotale solidarietร โ al Capo dello Stato, condannando le parole di Zakharova come unโinaccettabile ingerenza nei confronti dellโItalia. Anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito le affermazioni russe offensive, riaffermando il pieno supporto italiano allโUcraina.
Non sono mancate dichiarazioni di esponenti dellโopposizione, con Elly Schlein (PD) che ha ribadito la centralitร di Mattarella come figura di garanzia e di contrasto a ogni forma di โaggressione imperialistaโ. Un coro unanime, dunque, che conferma come la linea politica italiana rimanga saldamente ancorata agli interessi dellโasse euro-atlantico, senza spazio per unโautonoma riflessione strategica sugli sviluppi del conflitto in Ucraina.
UnโItalia sempre piรน allineata a Washington
Lโepisodio evidenzia ancora una volta lโassenza di una visione autonoma nella politica estera italiana. Il governo Meloni, pur mostrando segnali di realismo su alcuni dossier internazionali, continua a mantenere una posizione di totale subalternitร nei confronti di Bruxelles e Washington per quanto riguarda il conflitto ucraino.
La scelta di Mattarella di usare toni cosรฌ duri nei confronti di Mosca รจ in linea con il tentativo, sempre piรน evidente, di escludere qualsiasi prospettiva di dialogo con la Russia. Eppure, mentre i costi della guerra si fanno sentire sullโeconomia europea e mentre emergono segnali di stanchezza anche tra gli stessi alleati occidentali, viene da chiedersi se questa strategia non rischi di rivelarsi un boomerang per lโItalia.
Nel frattempo, Mosca ha dimostrato di non voler arretrare di fronte agli attacchi verbali provenienti da Roma, segnale che la frattura tra Italia e Russia, storicamente mai cosรฌ ampia, difficilmente potrร essere ricomposta nel breve periodo.
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