Pug, Poli sceglie la task force per il nuovo Piano. Sette esperti “a gettone”: ecco chi sono

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Dopo mesi di attesa c’è la task force per il Pug e a metterla insieme è stata Adriana Poli Bortone. Tre architetti, due ingegneri, un avvocato amministrativista e un professore ordinario di Diritto amministrativo di UniSalento: con una telefonata ai sette professionisti interessati il sindaco di Lecce ha selezionato il gruppo di lavoro per il nuovo Piano Urbanistico generale.

Un team di esperti – nessuno dei quali rientra nei 27 tecnici che avevano aderito alla short list – che ora dovrà passare allo scanner il Pug su cui la precedente amministrazione aveva lavorato dal 2021 e che la Giunta di Carlo Salvemini aveva deliberato la presa d’atto a giugno dello scorso anno. Sarà, inoltre, l’amministrazione sulla base di specifiche valutazioni a quantificare l’ammontare del “gettone di presenza”. Il compenso che spetta a ogni singolo professionista, in altre parole. 
Le indicazioni preliminari – cui seguirà a stretto giro la delibera di accettazione e presa d’atto della costituzione del gruppo di lavoro – sono state definite nell’ambito di un primo incontro tenutosi lo scorso venerdì a Palazzo Carafa. Al tavolo del confronto oltre al sindaco, al capo di Gabinetto, Angelo Tondo, al segretario generale, Giacomo Mazzeo e all’assessore all’Urbanistica, Gianpaolo Scorrano anche gli architetti, Salvatore Mininanni, Alfredo Foresta e Gianni Cantatore. Ma anche gli ingegneri Fausto Giancane e Vincenzo Gigli e poi il professore Luigi Portaluri, ordinario di Diritto amministrativo a UniSalento e l’avvocato amministrativista, Pietro Quinto. In premessa i criteri di selezione, adottati a totale discrezione dal sindaco per mettere insieme il gruppo di lavoro: ogni singolo professionista scelto sulla base di specifiche competenze, diverse e trasversali anche sul fronte della cultura e dell’appartenenza politica. Ma anche in relazione all’età, alla formazione e al bagaglio di competenze accumulato negli anni. Poi gli obiettivi: analizzare il Piano urbanistico generale – per cui, va ricordato, l’amministrazione Salvemini aveva incassato i pareri favorevoli della Regione e delle Autorità preposte – e adattarlo alle linee programmatiche ai n nuovi indirizzi di governo dell’amministrazione Poli Bortone.

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I finanziamenti

C’è, inoltre, l’urgenza di rimodulare la progettazione sulla base dei circa 250 milioni di euro – tra finanziamenti Pnrr, Cis e Patto di Coesione – su cui Lecce ora può contare e che serviranno a ridisegnare il futuro della città . Infine, il timing: 180 giorni di tempo alla task force per ridefinire le linee programmatiche che, se i tempi saranno rispettati, dovrebbero vedere la luce entro la fine del 2025. Ma a lavorare sul nuovo Pug non sarà soltanto il team di professionisti leccesi. Al gruppo del Politecnico di Milano e dell’Università del Salento ai quali a partire dal 2019 Salvemini aveva dato l’incarico di svolgere attività di supporto per il Piano urbanistico generale, insieme all’Ufficio di Piano del Comune di Lecce, resterà il ruolo di consulenza. 
A Palazzo Carafa, dunque, si riaccendono i motori. E si riparte dalla delibera di Giunta dello scorso 14 novembre. Un atto con cui l’Esecutivo di centrodestra aveva revocato la presa d’atto del Pug di Salvemini. . “Nelle Linee Programmatiche per il mandato amministrativo 2024-2029, presentate dal sindaco al Consiglio Comunale ed approvate si afferma la volontà di rivisitare la proposta del Nuovo Pug rispettando la visione di una città barocca sul mare – si legge nella delibera di revoca – al fine di sviluppare un nuovo ecosistema territoriale, collegando Lecce al mare attraverso strumenti urbanistici, architettonici e paesaggistici che riaffermino i legami di una comunità altrimenti divisa mediante strategie e finanziamenti”. Poi l’elencazione delle aree strategiche che il Pug dell’attuale amministrazione deve contemplare: le aree strategiche “A-mare Lecce”, “Lecce Smart City Sviluppo Economico e Innovazione”, “Lecce che sogna la visione per il futuro 2054”. E ancora: “Valorizzare il polo Industriale (Asi)” e l’incremento delle aree a parcheggio di scambio tra le diverse tipologie di mobilità (5mila i nuovi posti auto promessi da Poli in campagna elettorale). 

In definitiva, “il Nuovo Piano Urbanistico Generale di questa Amministrazione Comunale dovrà contemperare un contesto pianificatorio orientato a recepire l’intera programmazione strategica dell’amministrazione comunale volto a valorizzare una città inclusiva e accessibile a tutti, riqualificare gli spazi verdi, recuperare le aree compromesse, dotare di servizi urbani quelle aree del territorio che ancora oggi ne sono sprovviste, in breve riprogettare lo spazio urbano per adattarlo alle esigenze dei cittadini, ottimizzando le risorse proprie e quelle destinate dall’Unione Europea e dalle Autorità Nazionali alla ripresa sociale, culturale ed economica della città”. 
Che sia la volta buona? Lo sperano in tanti, i cittadini per primi. Al momento, però, la certezza resta una sola: ancora oggi a “governare” Lecce è un Prg concepito negli anni ‘80.
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