Il 24 febbraio l’azienda tessile Basikdue Bossolasco firmerà l’atto di acquisto del piano terra e del primo piano della storica galleria neo-rinascimentale: «Sarà teatro degli eventi della città»
Il cuore pulsante della Galleria dell’Industria Subalpina, le attività commerciali (da Baratti& Milano alla Luxemburg ma non il cinema Romano) e gli uffici, cambia nuovamente proprietà. Dopo il fondo dell’aristocrazia milanese, la Reale Compagnia Italiana che ha ceduto il complesso ai finanzieri americani di Blackstone, che l’anno scorso hanno venduto alla cordata torinese di Creare, lunedì 24 febbraio la famiglia di imprenditori Barbero, a capo dell’azienda tessile di Basikdue Bossolasco, firmerà l’atto di acquisto del piano terra e del primo piano della storica galleria neo-rinascimentale torinese. Le altre ali, a uso residenziale, sono state comprate dall’impresa edile Fiammengo, famiglia Penna, e altre parti residenziali e commerciali (come il Cinema Romano) resteranno in capo a Creare di Andrea Tessitore e Simone Pansa.
«Acquisire la Galleria Subalpina è un sogno che si avvera — spiega Alessandro Barbero che insieme alle figlie Liliana e Laura ha curato l’operazione —. Non ho progetti speculativi ma culturali. Voglio che questo luogo storico torni a essere teatro di grandi eventi ed essere figura di raccordo dei protagonisti di questo luogo storico».
Barbero, classe 1958, fondatore di Basikdue di Bossolasco, prima generazione di imprenditori, «mio papà era medico condotto ad Alba, io ho investito nei tessuti a spugna per calzature e alberghiero», ha già confezionato a spese proprie le nuove lavette per Baratti & Milano. «In Italia ci sono pochi caffè storici che hanno conservato il carattere delle origini: tra questi vedo Florian a Venezia, Greco a Roma e Baratti & Milano, ora anche nobilitato dalla cucina di Alciati».
Tra le vetrine in arrivo con la nuova gestione Barbero c’è quella di una nuova gelateria griffata Piero Chiambretti, con un negozio disegnato dalla mano del comico e autore torinese, nonché proprietario di Arcadia e Sfashion Cafè, altri inquilini storici della Galleria. « Voglio far rinascere questo luogo in collaborazione. Ho già parlato con i librai della Luxembourg per nuove iniziative. E ristruttureremo gli uffici ex Sisley». In cantiere c’è un Festival della letteratura dedicata a un genere particolare, i libri mai scritti. E tra le nuove iniziative potrebbero arrivare il restyling dell’enoteca Dispensa, una gastronomia dei Costardi Bros e anche una pasticceria.
Negli anni «americani», quelli a gestione Blackstone erano montate le polemiche per gli affitti troppo elevati che avevano costretto alcune attività a lasciare la Galleria (come Babele, articoli da regalo). «Io mi occupo di investimenti in energia verde in Romania e le mie figlie gestiscono l’azienda tessile di famiglia. Noi compriamo l’intero piano terra e il primo piano della Galleria non per alzare gli affitti ma per agevolare una rinascita culturale. Pensiamo anche a eventi a numero chiuso, la sera, se il regolamento comunale lo consente» ribadisce. Alessandro Barbero è un imprenditore spesso in prestito al settore pubblico. È stato sindaco del comune di Bonvicino, presidente della Comunità Montana e al vertice dell’Acquedotto delle Langhe. «Ora voglio far rivivere la storia della Galleria. Non sarà un salotto, ma un teatro dei grandi eventi della città».
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