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di Michele Blanco

La prima condizione per far funzionare la democrazia sono i mezzi di comunicazione indipendenti e veritieri, cosa che da noi non esiste. La guerra, che poteva e doveva essere evitata, tra Russia e Ucraina ha portato al semplice risultato che tutti gli opinionisti seri e non corrotti avevano chiaramente previsto: L’Ucraina è stata sopraffatta dalla Russia, cui dovrà cedere le sue regioni più ricche e strategiche, già perse sul campo. In una recente intervista Angela Merkel chiaramente dichiara: “Allo stesso tempo, credo che molti paesi che sostengono l’Ucraina debbano unirsi per decidere quando sarebbe opportuno discutere una risoluzione diplomatica con la Russia. Kiev non può prendere questa decisione da sola “. Così Angela Merkel in un’intervista rilasciata addirittura al Corriere della Sera. La frase risulta alquanto agghiacciante, dal momento che nega a Kiev quella sovranità del popolo per difendere la quale l’Occidente afferma di essere sceso in campo al suo fianco. Non è per difendere la nazione ucraina, il suo territorio e la sua gente, dall’asserita aggressione russa che si è fatto tutto quel che si è fatto finora? E se si nega a Kiev la facoltà di decidere in via autonoma se e quando porre fine a una guerra che la sta devastando, non è l’esatto opposto di quanto si è predicato finora?

Non solo, non avendo Kiev alcuna forza contrattuale nei confronti dei suoi sponsor, tale decisione sarebbe totalmente nelle mani di questi ultimi, rendendo di fatto la prima parte delle affermazioni dell’ex cancelliera, cioè “nulla senza l’Ucraina”, una vuota retorica.

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Ma alla Merkel va comunque riconosciuto il grande merito di aver reso manifesto ciò che viene negato contro ogni evidenza, cioè che per l’Occidente l’Ucraina non conta nulla, né contano i suoi cittadini, mandati a morire in questa guerra per procura contro la Russia per la maggior gloria degli Stati Uniti e delle élite europee consegnate ai suoi interessi.

La stessa Angela Merkel, in un’intervista ormai famosa alla rivista Die Zeit nel dicembre del 2022, ha dichiarato che gli accordi di Minsk, del 2014, non erano un tentativo di stabilire la pace nell’Ucraina dilaniata dalla guerra civile, ma che sono stati un tentativo “di dare tempo all’Ucraina” di ricostruire il suo esercito aiutata dalla NATO in funzione antirussa.

Giorgia Meloni aveva assicurato che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia esecrando la diplomazia. E’ di solare evidenza che la strategia di Giorgia Meloni era sbagliata. Però la grande stampa non la critica per questo suo errore smisurato. Questa è la prova che l’informazione in Italia sulla politica internazionale è corrotta come nelle dittature. E’ organizzata come nelle dittature. Segue le stesse logiche che troviamo in qualsiasi regime totalitario del passato o attuale. La corruzione del sistema dell’informazione in Italia è sotto gli occhi di tutti quelli che lo vogliono vedere. Gli esempi più chiari sono come sono state trattate e falsificate le notizie della guerra in Ucraina e in Palestina, la corruzione dell’informazione di molti giornalisti che vediamo tutte le sere in televisione in Italia. La società giornalistica italiana risulta essere la più asservita al potere politico e soprattutto economico visto che le maggiori testate giornalistiche italiane sono di proprietà degli stessi che posseggono l’industria delle armi. I principali giornalisti italiani che parlano in radio e in televisione, che scrivono sui maggiori quotidiani, dichiarano di essere perfettamente liberi di dire quel che vogliono, ma nella realtà difendono l’industria delle armi e propongono l’aumento delle spese militari favorendo, di fatto, minori spese sociali, per la sanità e l’istruzione.

In questi ultimi anni Giornalisti seri e professionali come Marc Innaro che è stato espulso dalla sede Rai di Mosca, professori come Orsini cacciati dal giornale dove scriveva le stesse cose da anni, isolati e messi alla gogna dalla loro università e privati del contratto Rai già firmato, Elena Basile, persona seria e qualificata, trattata da falsa ambasciatrice e vera millantatrice, storici, analisti e intellettuali non allineati al pensiero unico della propaganda filo Statunitense che hanno detto la semplice verità per  anni sono stati insultati e infamati.

Ancora oggi vediamo in televisione Mario Sechi che addirittura prova a contraddire il grande premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz che aveva affermato, cifre alla mano cose semplici e vere.  Il prof. Joseph Stiglitz sulla richiesta di Trump di aumentare le spese militari per i paesi europei della NATO, ha charamente spiegato le cose come realmente stanno: “Trump è venuto in Europa a dire che dovete spendere il 5% in armamenti quando gli Usa spendono il 3,5% – ha detto – se arriva a quella cifra per lui non ci sarà spazio per gli sgravi fiscali che propone per i miliardari senza ricorrere al deficit. L’Europa non può affidarsi agli Usa per la difesa, il ché significa che dovrà spendere di più per la propria difesa. Non posso dirvi quale sia la cifra giusta, ma dovrà farlo. Oggi gli Stati Uniti non sono un alleato affidabile”.

 Lo stesso ineffabile sechi che aveva affermato, che “ i russi combattono con le pale non hanno armi”, come lui in tanti altri. Anche che  “Più si va avanti, più la Russia rimane isolata… Più passa il tempo e più la Cina vede i suoi interessi divaricarsi da quelli russi perché la Cina sa che nel futuro c’è la Cina, ci sono gli Usa, c’è la Ue e non c’è la Russia… Putin ha il mondo contro di lui… Persino i cinesi… addirittura Kim ha detto che non intende mandare armi alla Russia… Putin non è eterno, secondo me non mangerà il panettone… Allearsi con la Russia è strategicamente un fallimento per i Paesi che possono avere una tentazione antioccidentale… I russi non possono sostenere ancora sei mesi di conflitto”.

Oggi non ancora ammettono che le hanno sbagliato tutte ma non lo riconoscono e non si scusano. Chi ci viene presentato come “esperto”, spesso è solo un “giornalista” dipendente da giornali i cui proprietari hanno fabbriche di armi. Questi presunti esperti che non ne indovinano una neppure per sbaglio, sono di parte perché sono dipendenti da chi ha interesse che le spese militari aumentino il più possibile.

Noi dovremmo lasciare perdere la propaganda e, per quanto possibile, affidare l’analisi ai veri esperti, la prima esigenza che ha la democrazia è un’informazione libera, autorevole e non in mano ai monopolisti dei poteri economici illimitati.

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