Il primo weekend del carnevale finisce in polemica. Molto più del sabato, giorno in cui pure la città era congestionata da folle di turisti e visitatori giornalieri, è stata la giornata di domenica 16 febbraio a indispettire residenti, ma anche turisti ignari di ciò che avrebbero atraversato. La massa di persone era infatti molto più voluminosa e concentrata, anche per via del corteo acqueo previsto in Canal Grande, e per diverse ore del giorno muoversi per la città è diventato decisamente faticoso (se non impossibile, per chi ha difficoltà motorie).
Il caos pedonale intorno a Rialto
In particolare, il nodo principale del ponte di Rialto è stato chiuso sulle due ali laterali, per evitare che il pubblico si fermasse lì a vedere il corteo. Ma questo ha creato un congestionamento del ponte, con tempi di attraversamento enormi e folla pressata che arrivava da entrambi i lati. Conseguentemente, tutta l’area intorno a Rialto e le vie alternative, ad esempio il passaggio da e per Strada Nuova, risultavano congestionate, rallentando ogni spostamento. Mentre il pubblico sul Canal Grande occupava altre possibili vie di passaggio.
A gestire il traffico pedonale, decine di agenti della polizia locale che però, in visibile difficoltà , erano costretti a limitarsi ad osservare e pregare i turisti meno accorti di procedere rapidamente ed evitare selfie. «Ancora una volta, grazie ai nostri amministratori per la “non” organizzazione. E chissenefrega se il veneziano deve raggiungere il luogo di lavoro o ha necessità di andare a trovare i propri cari anziani» scrive una lettrice. «È una cosa allucinante quello che viviamo noi veneziani. Non contiamo nulla» ci scrive un’altra residente.
Si sprecano i commenti sui social, dove la pagina Venessia.com, sotto un video della calca a Rialto, vede decine di commenti di veneziani frustrati. «Le regole sulla sicurezza o lo scopo del contributo d’accesso, evidentemente, valgono solo quando fa comodo, o semplicemente quando il fine non è quello reale di tutelare ma semplicemente quello di “scarseare”. Resto esterrefatto» scrive il presidente dell’associazione Piazza San Marco Claudio Venier. «La città è allo sbando. I turisti si accalcano nelle calli e il rischio, segnalato al prefetto, è sempre più alto» scrive il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini.
Per Angelo Zamprotta, vice Presidente Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo, invece il bicchiere è mezzo pieno: «La città ha retto il forte flusso turistico: non si sono registrati incidenti o situazioni di pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico a conferma del grande lavoro svolto dal Prefetto in accordo con l’Amministrazione» sostiene Zamprotta, secondo cui, pur nei grossi problemi portati dall’attuale turismo di massa, questo sia necessario per la città . «Dobbiamo accogliere positivamente i risultati di questo primo weekend di Carnevale che viene dopo un mese di gennaio davvero “nero” per il commercio e i servizi» è la lettura di Confesercenti.
I numeri del weekend: alberghi (quasi) pieni e 150 mila ingressi
Non è possibile conteggiare il numero di persone che ha attraversato tra sabato e domenica la città , ma le ondate di persone arrivate dalle 10 in poi alla stazione di Santa Lucia fanno pensare a migliaia di giornalieri. Usando i dati ottenuti dalla smart control room, il Comune parla per ora “solo” di 150 mila persone arrivate in città tra venerdì e domenica: un numero relativamente basso, ma poco significativo, dato che venerdì la pioggia ha portato a una giornata poco congestionata, mentre domenica come detto c’è stato un vero e proprio boom. Per qualche ora. Dalle 19 circa, infatti, la città andava sempre più svuotandosi, con spazzatura lasciata ai lati delle calli e sui ponti: bicchieri di plastica, bottiglie, cartocci di carta per il cibo da asporto, confezioni varie, e coriandoli.
Non c’è ancora un dato sul riempimento degli alberghi e delle strutture ricettive, ma dall’Associazione Veneziana Albergatori esprimono soddisfazione: il primo weekend è andato molto bene e i prossimi dovrebbero andare anche meglio. Oggi Venezia respira, le calli sono sgombre, nei negozi e alle poste si parla del caos di ieri, in attesa del prossimo weekend: il Carnevale è ormai, infatti, un evento che (per fortuna, direbbe qualcuno, purtroppo, per gli albergatori) vive soprattutto nei fine settimana. E c’è già chi invoca l’estensione del ticket d’accesso (che però non vale per tutti i turisti che dormono all’interno del comune di Venezia, oltre 110 mila posti letto) anche ai giorni del Carnevale.
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