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Il Decreto Legge 27 dicembre 2024, n. 202, noto come Milleproroghe, introduce una serie di proroghe e modifiche normative in diversi ambiti. Dopo l’approvazione con modifiche da parte del Senato il 13 febbraio 2025, il testo è passato alla Camera dei Deputati, che dovrà completare l’iter entro il 25 febbraio 2025.
Tra le novità più significative da ricordare quelle sul credito d’imposta per la Transizione 5.0, sul rinvio di alcuni termini a favore dell’Amministrazione finanziaria e sulla rinnovata possibilità di effettuare le assemblee societarie a distanza anche per il 2025.
Milleproroghe, novità Bonus Transizione 5.0
Il Milleproroghe interviene sul Credito d’Imposta Transizione 5.0, ampliando la platea dei beneficiari e semplificando le procedure di accesso.
Tutto ciò si aggiunge alle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, che ha ridefinito le aliquote del credito d’imposta e gli scaglioni di investimento ammissibili. In particolare, le soglie di investimento sono state ridotte da tre a due, eliminando la fascia intermedia, e le nuove aliquote sono state fissate al 35% per investimenti fino a 10 milioni di euro e al 5% per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro, fino a un massimo di 50 milioni per anno per impresa.
Inoltre, per incentivare l’adozione di tecnologie fotovoltaiche avanzate, la maggiorazione riconosciuta per l’acquisto di moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’UE è stata aumentata al 150% per i moduli con un’efficienza di cella almeno pari al 24%.
Queste disposizioni mirano a promuovere gli investimenti delle imprese nella transizione digitale ed energetica, offrendo incentivi fiscali più vantaggiosi e procedure semplificate per l’accesso alle agevolazioni.
Ampliamento della platea delle imprese beneficiarie e iter normativo
Il Decreto Milleproroghe, in fase di conversione in legge, introduce un’importante modifica alla disciplina del Bonus Transizione 5.0, ampliando il numero di imprese che potranno beneficiare dell’agevolazione. La novità principale riguarda la possibilità di accedere al bonus anche per investimenti effettuati prima della presentazione della comunicazione preventiva al MIMIT, a condizione che siano stati avviati a partire dal 1° gennaio 2024. In particolare, saranno considerati ammissibili anche gli investimenti sostenuti prima del 7 agosto 2024, data fino ad oggi ritenuta il termine per la presentazione della comunicazione preventiva.
Questa modifica nasce per superare un’incertezza normativa che aveva limitato l’accesso all’incentivo per molte imprese. Inizialmente, il Decreto Legge n. 19/2024 (art. 38, comma 2) stabiliva che tutte le imprese residenti in Italia potessero beneficiare del credito d’imposta per investimenti in innovazione e risparmio energetico, ma faceva riferimento solo alla data di avvio dell’agevolazione (1° gennaio 2024) senza specificare se fossero inclusi gli investimenti realizzati prima della comunicazione ufficiale.
Successivamente, il decreto attuativo MIMIT del 24 luglio 2024 ha chiarito che:
- gli investimenti dovevano essere avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025;
- la data di avvio del progetto corrispondeva al primo impegno vincolante per l’acquisto dei beni, escludendo quindi gli ordini effettuati nel 2023.
Tuttavia, un’ulteriore incertezza è sorta dopo la pubblicazione delle FAQ del MIMIT (8 ottobre 2024, aggiornate il 2 novembre 2024), secondo cui anche per gli investimenti già completati era necessaria la prenotazione del credito con una comunicazione preventiva (ex ante). Questa interpretazione ha generato dubbi tra le imprese, poiché la normativa non era esplicita sul riconoscimento degli investimenti effettuati prima della comunicazione ufficiale.
Per risolvere definitivamente la questione, durante la conversione in legge del Decreto Milleproroghe, è stato introdotto un emendamento chiarificatore, che stabilisce che sono agevolabili anche gli investimenti sostenuti prima della richiesta di accesso al credito, purché effettuati a partire dal 1° gennaio 2024.
NOTA BENE: L’ufficialità della modifica dipende dalla conversione in legge entro il 25 febbraio 2025, ma ulteriori cambiamenti sono improbabili, poiché richiederebbero un nuovo passaggio in Senato. Di fatto, l’estensione della platea dei beneficiari può già considerarsi quasi definitiva.
Nuova procedura semplificata per il riconoscimento del credito
Con le modifiche introdotte, le imprese che hanno già completato un investimento possono saltare la fase di “Conferma 20%” e trasmettere direttamente la comunicazione di completamento (ex post). Questa dovrà essere convalidata dal Gestore Servizi Energetici (GSE), che verificherà il rispetto dei requisiti richiesti.
Il completamento dell’investimento viene definito in base alla tipologia:
- Beni materiali e immateriali 4.0 → data di effettuazione dell’investimento;
- Beni per autoproduzione di energia rinnovabile → data di fine lavori (con obbligo di entrata in esercizio entro un anno);
- Formazione su tecnologie per la transizione produttiva → data di sostenimento dell’esame finale.
Questa semplificazione riduce gli adempimenti burocratici e agevola le imprese nell’accesso al Credito d’Imposta Transizione 5.0, mantenendo però invariati i requisiti tecnici e le scadenze previste.
Tempistiche e adempimenti invariati
Nonostante le modifiche introdotte, il calendario degli adempimenti resta invariato. Gli investimenti agevolabili dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2025, mentre la comunicazione di completamento dovrà essere trasmessa entro il 28 febbraio 2026, accompagnata dalla certificazione ex post di un valutatore indipendente. Questa dovrà attestare che gli investimenti sono stati realizzati in conformità ai requisiti previsti dalla certificazione ex ante. Per le imprese è quindi essenziale rispettare queste scadenze per accedere al Credito d’Imposta Transizione 5.0.
Milleproroghe, rinvii fiscali a favore dell’Agenzia delle Entrate
Il Decreto Milleproroghe introduce diverse proroghe fiscali a vantaggio dell’Agenzia delle Entrate, posticipando alcune scadenze fondamentali per il concordato preventivo biennale (CPB), gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) e la dichiarazione dei redditi.
Rinvio dei software ISA e del concordato preventivo
I software per la compilazione e trasmissione degli ISA e quelli necessari per la proposta del concordato preventivo biennale (CPB) saranno disponibili entro il 30 aprile 2025, invece che entro il 15 marzo e il 15 aprile, come previsto in origine.
Tuttavia, non è stata prorogata (almeno per ora) la scadenza per l’adesione alla seconda edizione del concordato preventivo biennale, che resta ferma al 31 luglio 2025.
Proroga dei modelli di dichiarazione dei redditi
I modelli dichiarativi per il 2025 (redditi e Irap) dovranno essere approvati e resi disponibili entro il 17 marzo 2025, anziché entro il termine ordinario.
Il termine per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi viene spostato al 30 aprile 2025 dal 15 aprile 2025.
Più tempo per l’attestazione di sostenibilità
I revisori incaricati della rendicontazione di sostenibilità per il periodo in corso al 31 dicembre 2024 potranno rilasciare le attestazioni, purché abbiano acquisito almeno cinque crediti formativi nelle materie di riferimento, entro la data di conversione del decreto Milleproroghe in legge.
Proroga del divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie
È stata confermata la proroga del divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie rivolte a persone fisiche per tutto il 2025.
In precedenza, la proroga era prevista solo fino al 31 marzo 2025, ma con la modifica introdotta, i medici e le strutture sanitarie non saranno obbligati a emettere fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio (SdI) per l’intero anno, sia per le prestazioni da comunicare al Sistema Tessera Sanitaria (STS), sia per quelle non soggette a tale obbligo.
Queste proroghe mirano a dare più tempo all’Agenzia delle Entrate e ai professionisti per adeguarsi alle nuove disposizioni, riducendo la pressione sugli adempimenti fiscali del 2025.
Rinvio delle assemblee a distanza fino al 31 dicembre 2025
Anche nel 2025, società di capitali, cooperative, mutue assicuratrici ed enti associativi potranno continuare a svolgere assemblee a distanza, anche senza una specifica previsione statutaria. La proroga, contenuta in un emendamento al Decreto Milleproroghe (DL 202/2024), estende per la quinta volta le disposizioni introdotte con l’art. 106 del DL 18/2020 durante l’emergenza Covid-19.
Le società e gli enti interessati potranno:
- Svolgere assemblee ibride, permettendo la partecipazione sia in presenza che a distanza, con voto elettronico o per corrispondenza.
- Svolgere assemblee interamente virtuali, senza obbligo di presenza fisica di presidente, segretario o notaio, garantendo:
- Identificazione dei partecipanti;
- Partecipazione attiva e diretta;
- Esercizio del diritto di voto.
Le società potranno beneficiare di queste modalità più flessibili, favorendo una maggiore partecipazione, ma sarà fondamentale che l’assemblea venga effettivamente tenuta entro il 31 dicembre 2025, non solo convocata.
Questa ulteriore proroga conferma la necessità di una riforma strutturale che renda le assemblee digitali una possibilità permanente, evitando la continua dipendenza da rinnovi normativi. Un primo passo in questa direzione è stato fatto per le associazioni del Terzo Settore con la Legge 104/2024, che ha modificato l’art. 24 del D.Lgs. 117/2017, permettendo agli associati di partecipare e votare da remoto, salvo espressa esclusione nello statuto.
L’auspicio è che anche per società ed enti si arrivi presto a una normativa stabile, che consolidi le assemblee digitali come una modalità ordinaria e non più eccezionale, valorizzandone i vantaggi in termini di efficienza, accessibilità e semplificazione operativa.
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