Usa. Nato: la visione di Trump

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


di Giuseppe Gagliano

Donald Trump ha una visione chiara della NATO del futuro: un’Alleanza ridimensionata, senza ulteriori espansioni e con un peso maggiore sulle spalle degli Stati europei, mentre il ruolo degli Stati Uniti si limiterebbe alla deterrenza nucleare. Una svolta che si inserisce nella strategia complessiva della sua amministrazione, che considera la Russia un problema secondario e identifica invece la Cina come la vera minaccia globale.
A delineare il nuovo assetto dell’Alleanza sono stati, tra gli altri, il segretario alla Difesa Peter Hegseth, che ha esposto la linea americana prima a Bruxelles, nel Gruppo di contatto per l’Ucraina, e poi a Varsavia. Un concetto ribadito anche da Elon Musk, che su X ha definito la NATO “anacronistica”, sostenendo la necessità di una revisione profonda. Una tesi che si ritrova nel Project 25, il piano per i primi cento giorni di mandato, redatto da think tank ultra-conservatori guidati dalla Heritage Foundation, e nell’Agenda 47, il programma elettorale di Trump. Qui si afferma senza mezzi termini che la minaccia principale per l’Occidente non è più la Russia, ma la Cina, descritta come un “nemico totalitario”, un “regime comunista” in forte espansione economica e militare, destinato a eguagliare o superare la potenza nucleare statunitense.
Le parole di Hegseth a Bruxelles sono andate nella stessa direzione: per Washington, la priorità futura è l’Indopacifico, mentre l’impegno in Europa deve essere ridimensionato. Trump lo ha detto più volte: gli Stati europei devono investire di più nella propria difesa e portare la spesa militare ad almeno il 2% del PIL. Una posizione esplicitata nel Project 25, che sottolinea come gli USA abbiano già speso 300 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina negli ultimi tre anni. Da qui, l’idea di una NATO a due velocità, ipotizzata già nel 2024 da Keith Kellogg, ora inviato speciale per Russia e Ucraina: da un lato i Paesi che rispettano il tetto del 2% e che potranno contare sulle garanzie di sicurezza previste dall’articolo 5 del Trattato; dall’altro quelli che non raggiungono la soglia, esclusi dalla protezione americana.
L’orientamento dell’amministrazione Trump si riflette anche nella gestione del conflitto in Ucraina. Gli Stati Uniti escludono l’invio di truppe sul campo e ritengono che eventuali missioni di peacekeeping debbano essere gestite dalle forze europee, senza coinvolgere la NATO e senza attivare l’articolo 5. La linea è chiara: spostare il peso della sicurezza sulle nazioni europee e riservare agli USA il ruolo di ultima istanza, come deterrente nucleare. È una visione che esclude categoricamente nuovi ingressi nell’Alleanza, ponendo fine al processo di espansione verso est, considerato da Mosca la causa primaria del conflitto.
Tutto questo segna un cambiamento profondo nell’equilibrio dell’Alleanza Atlantica. L’idea è già ben presente negli ambienti ultra-conservatori americani e trova spazio nei documenti strategici della nuova amministrazione. Il Center for Renewing America, vicino a Trump, ha teorizzato due pilastri per la NATO del futuro: ridurre l’impegno americano in Europa e trasferire agli europei la responsabilità della difesa dei propri confini. Il Project 25 lo ribadisce chiaramente: gli Stati membri dovranno essere in grado di schierare la maggior parte delle forze convenzionali, mentre gli Stati Uniti forniranno soltanto il proprio ombrello nucleare.
Si delinea dunque un’Alleanza in cui gli Stati Uniti non saranno più il garante principale della sicurezza europea. Una svolta che sarà evidente già nella gestione del conflitto in Ucraina, dove Washington chiede un maggiore impegno agli europei, escludendo il coinvolgimento diretto delle proprie forze armate. Non si tratta solo di una riorganizzazione militare, ma di un cambiamento politico profondo: un’America che si ritrae dall’Europa per concentrarsi sul confronto con Pechino, lasciando agli europei il compito di proteggere il proprio territorio. Un’America che, sotto Trump, non intende più essere il pilastro della NATO, ma solo il suo ombrello nucleare.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link