Sabato 22 e domenica 23 febbraio omaggia il grande Premio Oscar con una produzione firmata dal coreografo spagnolo Marcos Morau
Perugia, 17 feb. 2025 – Il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto, la compagnia italiana di danza più importante, in collaborazione con l’artista spagnolo Marcos Morau, uno dei coreografi più ricercati del panorama contemporaneo internazionale, portano al Teatro Morlacchi di Perugia Notte Morricone, un emozionante spettacolo in omaggio alla musica iconica del grande Premio Oscar Ennio Morricone.
In scena, per la Stagione 24/25 firmata dal TSU, sabato 22 febbraio alle 20.45 e domenica 23 febbraio alle 17.
I danzatori e le danzatrici: Ana Patrícia Alves Tavares, Elias Boersma, Estelle Bovay, Emiliana Campo, Albert Carol Perdiguer, Sara De Greef, Leonardo Farina, Matteo Fiorani, Matteo Fogli, Arianna Ganassi, Clément Haenen, Arianna Kob, Federica Lamonaca, Giovanni Leone, Ivana Mastroviti e Nolan Millioud.
L’autore spagnolo, con la sua potenza visionaria e la capacità di trasfigurare universi musicali, presenta una creazione unica che intreccia le musiche di Morricone con la danza, le arti visive e le suggestioni cinematografiche. Morau, ad oggi il più giovane coreografo ad aver ottenuto il Premio Nazionale di Danza, costruisce mondi immaginari e paesaggi dove immagine, testo, movimento, musica e spazio costituiscono un universo unico che viene costantemente nutrito dal cinema, dalla fotografia e dalla letteratura.
Le note del coreografo Marcos Morau: “Io, Ennio Morricone, sono morto”, scrisse il compositore prima di congedarsi. La sua musica, invece, non può farlo. Ed è così che i creatori e gli artisti sempre ci lasciano senza lasciarci, ed è in questo modo che la memoria si preoccupa di tenerli vivi, di tenerli al sicuro.
Notte Morricone è il mio regalo, un devoto tributo alla bellezza che ha donato al mondo. Fischiettare le sue melodie era già, prima di immergermi nella sua musica, un suono ricorrente nella mia vita. Sono figlio di genitori cresciuti con il suo C’era una volta in America, o Il buono, il brutto, il cattivo, sono cresciuto, tra molte altre cose, con le sue melodie che suonavano nel soggiorno di casa mia. Senza che lui lo sapesse, la sua musica non era solo la musica di quei film, ma era anche la colonna sonora della nostra infanzia. (…)
Notte Morricone si svolge nel crepuscolo di una notte ordinaria nella vita di un creativo, che solo e stordito davanti ai suoi fogli, prende appunti e visualizza melodie per film che non esistono ancora, riportando in vita storie nell’aria rarefatta della sua stanza. La notte sarà piena di visitatori, alcuni musicisti, che risponderanno alla sua chiamata creativa per registrare le sue idee fugaci in uno studio di registrazione improvvisato.
E lì, tra i fogli e le note musicali, apparirà il ragazzo, quello che voleva fare il dottore, l’infaticabile giocatore di scacchi, quello che sapeva che non avrebbe mai suonato la tromba come Chet Baker, il destino gli aveva riservato un posto migliore, fatto apposta per lui, il posto che lo avrebbe reso un’icona per l’eternità.
E la notte continuerà ad avanzare, trasformando la sua casa in uno studio di registrazione, nella dualità della sua mente libera e della sua mente che crea musica per film che finirono per essere la musica di un secolo, trasformando la sua casa in un cinema, dove visitatori di ogni tipo verranno a guardare i suoi film e a trascorrere la notte con lui.
E ogni notte sarà una nuova opportunità per dare vita al sogno di tutti loro, i musicisti, i bambini, gli amanti, o coloro che vanno al cinema da soli. La musica di Morricone ha fatto suonare le cose che non vengono dette, quelle che rimangono dentro, disassociare la sua musica dai film è un lavoro complesso e quasi suicida, ma so che oggi sarebbe molto felice di sapere che la sua musica potrebbe emanciparsi dal cinema e vivere stasera in un teatro.”
“Ci sono autori che trasformano i propri spettacoli in rappresentazioni immaginarie della vita. Immaginarie, dunque sfondando i limiti del presente e provando a proiettarsi in un tempo e luogo diversi.
È quell’immaginario del quale abbiamo tutti bisogno, a partire dalle giovani generazioni, afflitte da uno sguardo verso il futuro offuscato ovunque sia diretto. – spiega Gigi Cristoforetti Direttore di Aterballetto – Come in L’uomo nell’alto castello (Philip Dick, 1962), proprio quando i fantasmi del passato prendono paradossalmente concretezza, sta un po’ all’uomo creare dimensioni alternative.
È quanto fa Marcos Morau, con un ricorso ostinato alle visioni poetiche ed estetiche più semplici ed affascinanti. E così un uomo può essere pupazzo, o viceversa. Il muro della realtà si squarcia e passiamo attraverso un portale che ci conduce in un regno di possibilità e invenzioni. Il ricorso al testo, o anche alla grafica e al fumetto, produce inesauribilmente stratificazioni di immagini che ci travolgono. Sulle quali lui torna, e ritorna, spettacolo dopo spettacolo, in una inesauribile ricerca creatrice.”
APPUNTAMENTI e PROGETTI DEDICATI AL PUBBLICO
“MENTRE I GRANDI SONO A TEATRO”. Domenica 23 febbraio alle 17, al Centro Studi Sergio Ragni, l’appuntamento con il progetto curato da Cooperativa DENSA che prevede laboratori creativi e suggestivi per bambini e bambine come offerta aggiuntiva rivolta a genitori interessati a seguire la Stagione. Info e prenotazioni: promozione@teatrostabile.umbria.it.
BIGLIETTI e INFO
È possibile prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20. La prevendita dei biglietti a Perugia viene effettuata presso il Botteghino del Teatro Morlacchi, T. 075 5722555, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30, il sabato dalle 17 alle 20.
Acquisto online: www.teatrostabile.umbria.it
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