EcoForum sull’Economia circolare: la Sardegna virtuosa riduce la produzione complessiva di rifiuti urbani

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VII edizione dell’EcoForum sull’Economia circolare: la Sardegna virtuosa riduce la produzione complessiva di rifiuti urbani e migliora ulteriormente nella raccolta differenziata

Premiati i Comuni Rifiuti free, che raggiungono quota 222, e i 26 Comuni ricicloni costieri

Menzione speciale a 37 eccellenze che dimostrano come nelle diverse condizioni -aree interne, costa, capoluoghi, hinterland- sia possibile fare bene e migliorare ancora

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Giusta la direzione nell’assetto impiantistico, ma occorrono ulteriori sforzi per ridurre ulteriormente i rifiuti avviati a termovalorizzazione o discarica

Dati dettagliati, classifiche e storie “circolari” sono reperibili sul Dossier scaricabile dal sito Comuni Ricicloni

EcoForum sull’Economia circolare: la Sardegna virtuosa riduce la produzione complessiva di rifiuti urbani

Si è tenuta stamattina a Sassari, presso l’Ex.Ma, la VII edizione dell’Ecoforum Sardegna dal titolo “ECONOMIA CIRCOLARE 2030. Politiche, impianti e buone pratiche per migliorare ancora”, che oltre a offrire un’occasione di confronto tra i principali protagonisti della gestione dei rifiuti ha ospitato la consueta premiazione dei comuni virtuosi.

L’evento, patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dal Comune di Sassari, è stato predisposto in co-progettazione con il Centro Servizi Volontariato Sardegna e ha visto il sostegno del CONAI-Consorzio Nazionale Imballaggi e del Gruppo Esposito, titolare di Ecocentro Sardegna.

Nato nel 1994, il premio “Comuni Ricicloni” di Legambiente è un importante momento di verifica e di comunicazione degli sforzi compiuti dalla Regione, da amministratori locali e cittadini per avviare e consolidare la raccolta differenziata, raggiungendo e superando l’obiettivo di legge del 65%, e più in generale per mettere in campo un sistema integrato ed efficace di gestione sostenibile dei rifiuti.

Dall’edizione 2016 l’accento viene posto:

  • sui comuni “Rifiuti Free” che, oltre a superare il 65% di raccolta differenziata, producono un totale di rifiuti a smaltimento inferiore o uguale a 75 kg annui per abitante;
  • sui comuni “Ricicloni costieri” che superano l’80% di Raccolta Differenziata e per i quali si tengono in considerazione le difficoltà di contenere i rifiuti a smaltimento a causa dell’incidenza della popolazione turistica fluttuante.

Quest’anno, in aggiunta, i riflettori sono stati accesi su un gruppo ristretto di Comuni che nel 2023 non solo hanno raggiunto risultati notevoli in termini assoluti, ma hanno anche dimostrato che in territori oggettivamente complessi si può sempre ulteriormente migliorare.

Le buone pratiche raccontante e premiate nell’Ecoforum fanno ben sperare rispetto al raggiungimento degli obiettivi della Sezione Rifiuti Urbani del Piano regionale di gestione dei rifiuti come aggiornata a febbraio 2024, che fissano per il 2029 e 2030 target stringenti:

  • contenimento dei rifiuti urbani prodotti entro 660 tonnellate/anno;
  • produzione pro-capite ridotta almeno a 419 kg/ab/anno;
  • percentuale di raccolta differenziata pari all’80%;
  • riciclo del 65% in peso entro il 2025 e del 70% entro il 2030 dei rifiuti da imballaggio;
  • collocamento in discarica di una quantità di rifiuti urbani inferiore al 10% del totale.

Le performance della Sardegna

In campo nazionale (il riferimento è al Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA, Edizione 2024, pubblicato nello scorso mese di dicembre, la Sardegna si colloca al terzo posto in Italia per l’incidenza della raccolta differenziata, dopo il Veneto (77,7%) e l’Emilia Romagna (che pur partendo dal 74% del 2022 ha saputo fare un consistente balzo in avanti raggiungendo il 77,1%).

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E la nostra regione risulta più virtuosa della media nazionale per quanto riguarda la produzione pro-capite di rifiuti urbani, con 459,75 kg/abitante contro i 496,2 kg riferiti a ogni cittadino italiano.

Il Catasto rifiuti dell’ISPRA, sempre con riferimento al 2023, registra infine per la Sardegna una quota di Rifiuti Urbani smaltiti in discarica pari al 26% del totale (con una tendenza altalenante negli ultimi anni), contro il 15,76% nazionale. Al contrario, gli RU destinati all’incenerimento sono il 7,66 della produzione complessiva, in calo rispetto al 2022, inferiori ai 18,86 dell’Italia.

Guardando ai dati elaborati 2023 raccolti dall’ARPAS, validati dalla Regione che li ha gentilmente concessi a Legambiente ai fini delle premiazioni, si registra un progressivo miglioramento rispetto all’anno precedente su diversi parametri. La Sardegna ha infatti:

  • totalizzato 721.727,27 tonnellate di rifiuti urbani contro le 728 mila circa del 2022;
  • ridotto ulteriormente la quota pro-capite di rifiuti urbani, passando dai 462,5 kg/abitante del 2022 a 459,75 kg/abitante e attestandosi su quantitativi inferiori a quelli pre-pandemia;
  • raggiunto il 76,5% di raccolta differenziata, incrementando dello 0,7% il valore dell’anno precedente e confermando la tendenza già registrata negli ultimi anni;
  • prodotto circa 108 kg per ogni abitante di rifiuti indifferenziati da avviare a smaltimento, riducendo tale quantitativo rispetto al 2022 di 4,2 kg.

Le performance dei Comuni

Si fa sempre più nutrito il numero dei Comuni “Rifiuti free” (almeno 65% di raccolta differenziata e non più di 75 kg/abitante di indifferenziato avviato a smaltimento), che nel 2023 raggiungono quota 222, ben 20 in più rispetto all’anno precedente.

E se nel 2022 erano 170 i comuni che potevano vantare l’80% di raccolta differenziata, nel 2023 divengono ben 206; 5 ricadono nella Città metropolitana di Cagliari, interessando il 18% della popolazione, 54 in provincia di Nuoro (58% della popolazione provinciale), 64 in provincia di Oristano (38%), 30 in provincia di Sassari (12%), 69 nel Sud Sardegna (47% della popolazione).

Particolarmente incoraggiante il quadro dei territori costieri, che vede 26 comuni con raccolta differenziata uguale o superiore all’80%, 9 comuni “Rifiuti free” e, tra questi, 6 che coniugano il raggiungimento o superamento dell’80% di RD con il contenimento dell’indifferenziato pro-capite avviato a smaltimento al di sotto dei 75 kg: Carloforte, Villaputzu, Tresnuraghes, Magomadas, Santa Giusta, Capoterra, San Giovanni Suergiu, Villanova Monteleone e Loceri.

Questo dato è indicativo della possibilità -anche a fronte di elementi di complessità quali la consistente presenza turistica concentrata in poche settimane o le dinamiche delle aree metropolitane – di adottare strumenti e costruire alleanze efficaci con i cittadini, i visitatori, le aziende.

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Permangono pochi comuni critici che non raggiungono ancora il 65% di raccolta differenziata, in progressivo ulteriore calo (5 nel 2023 contro i 6 del 2022 e gli 8 del 2021). Tra questi però figura ancora Sassari, nel quale risiede circa l’8% della popolazione regionale, che si ferma al 61% di RD.

Tra i capoluoghi di provincia, sia Oristano che Nuoro superano l’80% di raccolta differenziata (rispettivamente 80,9 e 83,5), ma Nuoro, con i suoi oltre 33.000 residenti, entra di diritto anche tra i comuni “Rifiuti free”, avendo un indifferenziato pro-capite a smaltimento di 67,9 kg/abitante.

Con l’obiettivo di evidenziare non soltanto gli ottimi risultati in termini assoluti, ma anche l’impegno nel progressivo ulteriore miglioramento delle performance, quest’anno Legambiente assegna una speciale menzione a un gruppo ristretto di comuni: 37 realtà -un capoluogo di provincia, diversi comuni costieri, comuni dell’hinterland metropolitano, piccolissimi comuni delle aree interne- che rappresentano uno spaccato rappresentativo della regione e che possono stimolare un’emulazione virtuosa da parte dei territori con analoghe caratteristiche geografiche e socio-economiche.

Questi i criteri di valutazione, modulati per fasce di popolazione, e i Comuni destinatari della menzione speciale:

  • 0 – 5000 abitanti: Comuni Rifiuti free che centrano l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata e, rispetto al 2022, presentano una riduzione dell’indifferenziato pro-capite e un incremento della RD superiore al 3%: Bitti, Bultei, Flussio, Gergei, Lodè, Lula, Magomadas, Modolo, Montresta, Onanì, Pabillonis, Palmas Arborea, Sagama, Samassi, Sant’Antonio di Gallura, Santa Giusta, Sardara, Sedilo, Serrenti, Siamaggiore, Solarussa, Suni, Tinnura, Tresnuraghes, Villaputzu, Villaurbana;
  • 5000 – 30.000 abitanti: Comuni Rifiuti free che centrano l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata e, rispetto al 2022, presentano una riduzione dell’indifferenziato pro-capite e un incremento della RD: Assemini, Capoterra, Carloforte, Dolianova, Monserrato, San Gavino Monreale, San Sperate, Sanluri, Serramanna, Settimo San Pietro;
  • oltre 30.000 abitanti: Comuni Rifiuti free che centrano l’obiettivo dell’80% e, rispetto al 2022, presentano con miglioramento di almeno uno dei due parametri: Nuoro.

Gli impianti per l’economia circolare

Nell’Isola, nel 2023, risultavano operativi 22 impianti di compostaggio (nessuno attrezzato per la digestione anaerobica), 1 di incenerimento e 4 discariche. Oggi, anche grazie al PNRR, il sistema impiantistico sta vivendo una fase di rafforzamento. Tra i diversi progetti finanziati, risultano in corso di realizzazione:

  • la sezione di digestione anaerobica dell’impianto di trattamento della frazione organica a Tempio Pausania;
  • l’impianto di digestione anaerobica del Consorzio industriale provinciale di Sassari, a supporto degli impianti di compostaggio di Sassari e di Porto Torres;
  • il Centro Selezione Plastiche a Macchiareddu;
  • l’impianto di recupero dello spazzamento stradale e della posidonia spiaggiata del Consorzio industriale provinciale di Sassari, ad Alghero;
  • l’impianto per il trattamento e il recupero di rifiuti urbani e assimilabili da prodotti assorbenti per la persona del Consorzio Industriale di Oristano.

“Alla leadership internazionale del nostro Paese sull’economia circolare contribuiscono anche molte esperienze virtuose che abbiamo sollecitato e supportato territorialmente – afferma Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – Tra questi campioni ci sono i comuni ricicloni e rifiuti free della Sardegna che hanno seguito la strada lungimirante indicata dalla Regione più di venti anni fa con l’allora nuovo sistema di premialità e penalità economica fondato sulla raccolta differenziata dell’umido domestico. È importante alzare ulteriormente l’asticella per conseguire nuovi record in Sardegna per scalare ulteriormente la classifica nazionale. Le premesse per raggiungere questi obiettivi sfidanti ci sono tutte, alla luce delle nuove premialità previste dalla Regione per i comuni che hanno attivato la tariffa puntuale, co cui si premiano giustamente le utenze più virtuose nella migliore separazione dei rifiuti”.

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“È un quadro complessivamente molto positivo quello che fotografiamo oggi -dichiara Marta Battaglia, Presidente di Legambiente Sardegna- con oltre il 50% dei comuni che supera l’80% di raccolta differenziata e pochi comuni indietro rispetto agli obiettivi di legge verso i quali va indirizzata un’azione di accompagnamento perché superino in breve tempo il gap che li distanzia dalla media regionale. Incoraggiante è anche il fermento a livello impiantistico, che rende concreta la possibilità di chiudere in Sardegna il ciclo di componenti importanti dei nostri rifiuti urbani, ma dovranno essere messi in campo ulteriori sforzi e adeguate risorse per impattare su quelle filiere ancora scoperte e per sottrarre alla discarica e alla termovalorizzazione quote di rifiuti sempre più significative”.

“La raccolta rifiuti è una questione di scelte – conclude Michele Meloni, Responsabile rifiuti di Legambiente Sardegna – serve da parte della politica il coraggio di fare scelte forti di sostenibilità in ottica di economia circolare, il rifiuto diventa risorsa, economica e sociale, volano di rilancio del territorio. La Sardegna ha risultati ottimi, può e deve continuare a migliorare ed esportare un modello virtuoso nella gestione rifiuti urbani. Puntare con maggiore convinzione sulla comunicazione ed interazione con gli utenti, un impegno per il miglioramento delle performance degli impianti”.

Sono intervenuti:

Salvatore Pinna, Direttore Servizio Tutela dell’Atmosfera e del Territorio della Regione Sardegna: dati e performance della regione

Giuseppe Mascia, Sindaco del Comune Sassari, e Pierluigi Salis, Assessore all’Ambiente: le direttrici di lavoro per raggiungere gli obiettivi di legge

Francesco Piras, Servizio Igiene Urbana del Comune di Nuoro: come raggiungere l’80% di raccolta differenziata e contenere l’indifferenziato a smaltimento in un capoluogo di provincia

Maurizio Salvo, Area Rapporti con il territorio CONAI: l’importanza di una raccolta differenziata di qualità

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Franco Mureddu, Docente IC “Salvatore Farina – San Giuseppe” e le studentesse delle classi III: l’impegno della scuola sulla Fast fashion

Ezio Esposito, Presidente Gruppo Esposito: impianti innovativi per il trattamento delle sabbie di spiaggia e dei rifiuti da trattamento stradale

Marcello Siddu, Consorzio Industriale Provinciale Oristanese: l’impianto per il trattamento dei Prodotti Assorbenti per la Persona

 

E per Legambiente:

Stefano Ciafani, Presidente Legambiente

Marta Battaglia, Presidente Legambiente Sardegna

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Valentina Basciu, Direttrice Legambiente Sardegna

Giorgio Querzoli, Responsabile scientifico Legambiente Sardegna

Michele Meloni, Responsabile rifiuti Legambiente Sardegna

Laura Brambilla, Responsabile nazionale Comuni Ricicloni

Emilio Bianco, Coordinatore Ecoforum Regionali Legambiente



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