Dallo scorso gennaio è entrata in vigore la delibera approvata dal Consiglio comunale di Pontecorvo che prevede uno sconto Tari per chi adotta un cane randagio. Nello specifico, adottando un amico a quattro zampe l’agevolazione è del 50%, adottandone due è del 100%, di fatto quindi si viene esonerati dal pagamento della tassa sui rifiuti. Ma come si è arrivati a questo provvedimento? Quali benefici comporta? E come verificare la bontà delle adozioni? Per trovare risposta a queste domande e per capire qualcosa di più, idealista/news ha parlato con il sindaco Anselmo Rotondo e con l’assessora con delega alla Tutela degli animali randagi, Annagrazia Longo.
Perché e come si è arrivati a questa delibera?
Longo: “Devo innanzitutto partire da un presupposto: io sono una grande amante degli animali, ho quindi fatto a lungo la volontaria destreggiandomi nel recupero dei cani in strada. Quando poi ho avuto la fortuna di essere eletta, prima come consigliere comunale e poi come assessore, il mio primo pensiero è stato quello di poter capire come aiutare questi poveri animali che si trovano in canile. Ho quindi riflettuto su come poter intervenire, fino a quando ho presentato a tutta la maggioranza questo sconto sulla Tari. Devo dire che la proposta è stata accolta favorevolmente da tutti, così l’abbiamo portata in Consiglio comunale.
Ovviamente, ci tengo a precisarlo, non tutti i cittadini di Pontecorvo possono andare in canile e prendere un cane. Ci saranno dei controlli da parte delle volontarie del posto, dei paesi limitrofi e da parte delle guardie zoofile. Saranno dei controlli a sorpresa. Questa è la cosa più importante in assoluto.
Inoltre, come previsto dalla legge, i cani che verranno adottati saranno microchippati, castrati, sterilizzati e vaccinati. È poi importante sottolineare che questa agevolazione Tari riguarderà tutto l’arco di vita del cane, se ne dovrà quindi avere cura per tutto il corso dell’adozione”.
Il provvedimento è entrato in vigore il primo gennaio, che tipo di effetti sta generando?
Rotondo: “Abbiamo già delle richieste. E per effettuare i doverosi controlli abbiamo dotato la Polizia municipale di lettori di microchip. I controlli, dunque, verranno effettuati non solo dai volontari, ma anche dai vigili urbani. Perché sarebbe facile adottare un cane per essere esentati e poi abbandonarlo. Devo dire che altri Comuni hanno pensato ad alcune agevolazioni, ma attraverso un contributo standard. L’esenzione della Tari per due cani adottati o uno sconto del 50% per un cane adottato è un’idea rivoluzionaria”.
Longo: “C’è stato già un cane adottato e per il quale il padrone usufruirà dello sconto Tari del 50%. Ci sono poi delle richieste che stiamo vagliando”.
Che tipo di beneficio può produrre un provvedimento del genere?
Rotondo: “Il beneficio è duplice.
È un beneficio sia economico per l’ente che sociale.
Economico per l’ente perché quest’anno abbiamo speso circa 35.000 euro al canile dove sono ricoverati i nostri cani randagi, abbandonati. Noi abbiamo ventidue cani ricoverati, quindi sono ventidue le persone che potranno godere di questo beneficio per quest’anno. Il rapporto rispetto all’esenzione totale della Tari e della spesa per il canile ci dà un risparmio economico di circa 25.000 euro. C’è poi il beneficio sociale che consiste nel dare una casa a questi nostri fedeli compagni di viaggio”.
Longo: “Sul fronte dei costi vorrei aggiungere che si tratta di circa 35.000 euro per il canile, ma dobbiamo considerare anche ciò che paghiamo per il sanitario. Quasi nessuno conosce il sanitario: si tratta di quel posto dove arrivano i cani che vengono accalappiati e dove vengono microchippati, sterilizzati, curati, vaccinati. Anche quello ha un costo. Tra canile e sanitario il risparmio è quindi doppio.
E vorrei aggiungere anche un’altra cosa: il nostro Comune anni fa ha ricevuto un riconoscimento dall’Enpa (Ente nazionale protezione animali), perché quando sono arrivata, ovviamente con l’aiuto delle volontarie del posto, nel giro di un anno e mezzo circa siamo riusciti a svuotare completamente il canile. Purtroppo, la struttura si è poi nuovamente riempita, perché – per quanto possiamo controllarli – i randagi ci sono. Abbiamo anche una convenzione per le sterilizzazioni e delle convenzioni con la cittadinanza nel caso in cui ci siano persone che non hanno la possibilità di pagare il veterinario”.
Se si vuole adottare un “amico a quattro zampe” e beneficiare dell’agevolazione, cosa bisogna fare?
Longo: “Sul sito del Comune abbiamo pubblicato il Regolamento, con l’istanza di adozione e le fotografie dei cani che possono essere adottati. Basta compilare l’istanza e inviarla.
A quel punto partiranno i dovuti controlli, verrà contattata la società che gestisce il canile, la quale preparerà il cane. Dopodiché, nel momento in cui le volontarie e le guardie zoofile avranno fatto le doverose verifiche, il sindaco darà il via libera al canile e i proprietari dovranno solo andare a prendere il cane.
Sarà quindi sufficiente consegnare all’ufficio Tari il documento che per prassi il canile consegna”.
Un’iniziativa del genere può essere esportata in altri Comuni?
Longo: “Controllata può essere un’ottima iniziativa, ma devono essere fatti i dovuti controlli. Perché se l’assessore di turno pensa solo e soltanto a svuotare il canile senza fare i controlli, secondo me non si va da nessuna parte. Bisogna controllare a chi si danno i cani”.
Ci sono altre iniziative in programma?
Rotondo: “Questa è un’iniziativa che continuerà anche negli anni a venire. La porteremo avanti anche con altre iniziative legate a tutela e affidamento”.
Longo: “Vorremmo far nascere nel nostro territorio un canile convenzionato. Purtroppo, i soldi non ci sono. Sono andata in tutta la Regione Lazio, ho parlato con tutti gli assessori, ma non sempre si impegna denaro per queste cose. Speriamo un giorno di poterlo creare. Questa è la prossima sfida che mi porrò”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link