Vertenza Versalis. A Brindisi il secondo incontro pubblico della Cgil contro la decisione di chiudere la chimica di base

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Oggi a Brindisi il secondo appuntamento pubblico della Cgil – dei tre previsi -, dopo quello di Ferrara del 11 febbraio e quello di Priolo di domani.

Dopo i saluti Massimo DI CESARE Segretario Generale CGIL Brindisi. L’iniziativa ha visto gli interventi: del Segretario Generale della FILCTEM CGIL, Marco FALCINELLI; di Loris SCARPA, Coordinatore Settori Energia e Siderurgia FIOM CGIL Nazionale; di Gigia BUCCI, Segretaria Generale CGIL Puglia; di Serena TRIGGIANI, Assessora alle Crisi Industriali Regione Puglia. La conclusione dell’iniziativa è stata affidata al segretario confederale della CGIL, Pino GESMUNDO.
Ha coordinato l’incontro Antonio FRATTINI, Coordinatore Regionale FILCTEM CGIL Puglia.

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MARCO FALCINELLI

“Una vertenza lunga e difficile, siamo convinti che il piano presentato da Eni sia sbagliato. Affrontiamo la discussione in un momento difficilissimo per il paese, il 23° mese in cui la produzione industriale è in calo. Un Governo attento, invece di narrare la ‘realtà’ di un paese che non esiste, dovrebbe leggere il segnale d’allarme importante”. Così il segretario generale della Filctem cgil, Marco Falcinelli, nel suo intervento,

“Si immagina – ha proseguito – che le aziende partecipate dal Governo dovrebbero lavorare per cercare di uscire da questa condizione di difficoltà dell’industria, predisponendo piani industriali che aiutino il paese a superare, appunto, questa crisi ed ad affrontare i grandi processi di cambiamento che ci sono nel mondo legati alle transizioni ambientali ed energetiche, purtroppo non è così. Sono due i dati fondamentali, la chimica di base in Italia fornisce 80% dei suoi prodotti a tutti gli altri settori industriali, quindi dando un colpo ferale alla produzione chimica si mettono in difficoltà tutti gli altri settori che a valle utilizzano la chimica e che si troverebbero nella condizione di reperire querce prodotti nel mercato estero. La chimica è un’attività industriale pervasiva. L’altro dato importante è l’integrazione delle produzioni chimiche nel nostro Paese, quello che viene prodotto a Brindisi e a Priolo, e che oggi non si vorrebbe produrre più, è importante per tutti gli altri siti chimici del paese come Ravenna, Ferrara, Mantova e Porto Marghera. L’effetto domino sarebbe devastante”. 

“Il Piano, spacciato da Eni come un piano di riorganizzazione è in realtà un piano di dismissione, decidere di chiudere gli ultimi due Cracking, Brindisi e Priolo, significa dire che il Paese può fare a meno di quei prodotti, etilene e propilene, che saranno reperiti nel mercato estero. Oggi c’è una situazione congiunturale  per cui quei prodotti si possono reperire a prezzi più bassi nei mercati, ma questo non è destinato a durare, vista anche la probabile crescita di domanda dai mercati asiatici. Inoltre, questi prodotti, dal punto di vista dell’impronta carbonica, saranno più inquinanti che se prodotti nel nostro Paese”. 

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“L’Europa e il Mimit stanno varando dei documenti in cui asseriscono che la Chimica è un’industria strategica. Se la chimica è l’industria delle industrie come si può permettere che sia presentato un piano di questa natura?”: ha concluso Flcinelli 

MAURIZIO LANDINI

Landini, non siamo d’accordo con scelta di Eni su Versalis “E’ un errore abbandonare la chimica di base” 

Sempre oggi, da Palermo, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini è intervenuto parlando della vertenza Versalis: “Non siamo d’accordo sulla scelta che Eni sta facendo su Versalis. Consideriamo che sia un errore abbandonare la chimica di base. Sarebbe un errore strategico proprio per il ruolo dell’industria nel nostro Paese”. 

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“Stiamo facendo questa battaglia – prosegue – stiamo chiedendo che venga cambiata idea e siamo pronti ad andare fino in fondo in questa direzione”.

(fonte ANSA)

PD

Irricevibile proposta di Eni Versalis su impianto di Brindisi. Nuovi investimenti compatibili con continuità produttiva.

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Sulla vertenza Eni Versalis si ha la sensazione del tentativo di attuare una strategia di sfinimento nei confronti dei lavoratori diretti e indiretti con lo scopo di indurre, con ogni mezzo, a rassegnarsi ad un percorso assolutamente inaccettabile dal punto di vista sociale ed economico.

Questo atteggiamento sordo e disinteressato alle sorti del territorio da parte di Eni e della controllata  Versalis dopo anni in cui la produzione negli stabilimenti di Brindisi ha fatto beneficiare a questa ‘Azienda di Stato’ miliardi di utili, lascia esterrefatti.

Riteniamo irricevibile la proposta di Eni di barattare la chiusura dello stabilimento Versalis con un, ipotetico al momento, investimento nel settore della produzione di batterie. È assolutamente evidente che l’eventuale ed auspicato investimento sarebbe assolutamente compatibile con il permanere della produzione di Versalis. Lo sarebbe sotto il profilo logistico ma soprattutto sotto quello della giustizia sociale. Appare chiaro che rinunciare alla chimica di base a livello nazionale per continuare la trasformazione di Eni in una società finanziaria, è un enorme sbaglio che porterà l’industria italiana a dipendere da mercati esteri per approvvigionarsi delle materie prime necessarie ai processi industriali più comuni. Ma appare più chiaro che abbandonare Brindisi dopo aver ottenuto dal territorio e dalle comunità locali ogni possibile sostegno è un atto connotato da assoluta vigliaccheria.

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Per questo il Governo, azionista di maggioranza e titolare di indirizzo strategico sulle scelte di Eni, non può eludere le proprie responsabilità nell’’assicurare la continuità produttiva di Versalis e l’insediamento di un nuovo investimento produttivo, non per risolvere la crisi occupazionale di Eni ma per rilanciare lo sviluppo del territorio.

Il Partito Democratico utilizzerà qualsiasi strumento possibile ad ogni livello politico-istituzionale per garantire la massima attenzione sul caso #Brindisi.

Auspichiamo per questo anche una #mobilitazione generale dei cittadini brindisini al fianco dei #lavoratori del petrolchimico

Nota congiunta On.le Claudio Stefanazzi, parlamentare PD, Maurizio Bruno, consigliere PD Regione Puglia, Francesco Cannalire, capogruppo consiliare PD Comune di Brindisi

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