Negli ultimi anni, il Governo italiano ha messo in campo diverse iniziative per sostenere l’occupazione femminile e giovanile, settori che continuano a presentare sfide significative nel mercato del lavoro. Tra le misure più rilevanti troviamo il “bonus donne” e il “bonus giovani”, due strumenti pensati per favorire l’inclusione e le opportunità per tutti quei soggetti che – storicamente – hanno più difficoltà a collocarsi nel mercato del lavoro.
Il bonus donne è una misura pensata per incentivare le assunzioni femminili, in particolare quelle di donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti nelle regioni della Zes unica (cioè Zona economica speciale) per il Mezzogiorno, nonché in relazione alle assunzioni a tempo indeterminato di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi, ovunque residenti. Lo scopo di questa agevolazione è ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro, un obiettivo che l’Europa ha sempre considerato prioritario. Alle aziende che, dall’1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025, assumono le lavoratrici in possesso dei suddetti requisiti è riconosciuto, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, l’esonero dal versamento del cento per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, nel limite massimo di importo pari a 650 euro su base mensile per ciascuna lavoratrice, e comunque nei limiti della spesa autorizzata.
Questa misura non solo stimola l’occupazione femminile, ma mira anche a migliorare la condizione delle donne in ambito professionale, garantendo pari opportunità in un contesto lavorativo che, storicamente, ha penalizzato il genere femminile.
Il bonus giovani ha invece l’obiettivo di combattere la disoccupazione giovanile, che rappresenta uno dei maggiori ostacoli per le economie moderne. Si rivolge principalmente a giovani sotto i 35 anni e prevede incentivi per le aziende che assumono giovani con contratti a tempo indeterminato o trasformazione a tempo indeterminato di contratti a termine. Lo stesso è riconosciuto fino a 500 euro al mese, per un periodo massimo di 24 mesi, ma può arrivare fino a 650 euro al mese se le assunzioni vengono effettuate nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. In questo modo, il bonus giovani contribuisce a migliorare la competitività delle nuove generazioni e ad aumentare le loro possibilità di carriera, riducendo la disoccupazione giovanile che affligge molte aree dell’Europa.
Durante il mese di gennaio è arrivata l’approvazione della Commissione europea di queste due misure, bonus donne e bonus giovani. Questo è un passo importante nell’ambito della politica sociale europea e si inserisce nel contesto più ampio della strategia per la crescita inclusiva promossa dall’Europa.
La recente approvazione della Commissione rappresenta un passo decisivo nella promozione di politiche attive per l’occupazione. Il Governo avrà a disposizione maggiori risorse per sostenere l’inclusione e l’occupazione di donne e giovani, ma dovrà anche assicurarsi che tali risorse vengano utilizzate in modo mirato e trasparente. Questo significa che i beneficiari dei bonus dovranno avere accesso non solo a opportunità di lavoro, ma anche a un percorso di crescita professionale che li prepari a una carriera solida e soddisfacente.
Nonostante il forte impatto positivo che la nuova approvazione può avere, ci sono alcune sfide. Prima di tutto, il monitoraggio dell’efficacia delle misure rimane fondamentale. Sarà necessario valutare se i bonus stanno effettivamente riducendo le disuguaglianze e creando opportunità sostenibili, oppure se ci sono rischi che tali incentivi vengano utilizzati in maniera superficiale o inefficace.
Inoltre, l’accesso equo ai bonus rimane una questione aperta: si dovrà fare in modo che le risorse siano distribuite in modo equo e che i benefici arrivino davvero a chi ne ha più bisogno, senza che si verifichino discriminazioni o inefficienze burocratiche.
La recente approvazione della Commissione europea sul bonus donne e giovani è un passo positivo verso un’Europa più inclusiva e competitiva. Sebbene ci siano ancora sfide da affrontare. Con politiche adeguate e un impegno costante, l’Italia e l’Europa possono davvero offrire alle giovani generazioni e alle donne maggiori opportunità di successo nel mondo del lavoro.
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