Ristrutturazioni detrazione fiscale: la detrazione può essere richiesta dal coniuge che NON è proprietario dell’immobile?
Solitamente, il beneficio per le spese edilizie sostenute per la ristrutturazione è riconosciuto al proprietario dell’immobile che sostiene l’onere. Tuttavia, la domanda che ci siamo posti è di forte interesse, ad esempio perché non tutti i proprietari di immobili hanno la giusta capienza fiscale per poter usufruire interamente della detrazione. Un caso di esclusione dalle detrazioni fiscali è il lavoratore autonomo sotto regime forfettario. Infatti, in questo caso, se non ci sono altri redditi assoggettabili all’IRPEF, non gli spetta alcuna detrazione.
Oppure, in caso di moglie proprietaria unica dell’immobile, al marito è riconosciuta la possibilità di fruire della detrazione fiscale per intervento di ristrutturazione?
Io sono il Geom. Gianluca Suppa e in questo articolo andremo a vedere chi sono i soggetti che hanno diritto alle detrazioni per ristrutturazione edilizia ed i casi in cui è possibile la detrazione fiscale da parte del coniuge non proprietario.
Indice dei contenuti
Come funziona la detrazione delle spese di ristrutturazione?
L’art. 16-bis del TUIR riconosce un’agevolazione fiscale delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione, riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio realizzati su parti comuni di edifici residenziali e su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale e relative pertinenze.
Nel dettaglio, dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2025, il Bonus Ristrutturazione prevede:
-
detrazione del 50% solo per il 2025 e soltanto per gli interventi sulle abitazioni principali;
-
detrazione dall’imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute per gli interventi su seconde e terze case.
In entrambi i casi la detrazione è riconosciuta fino a un ammontare complessivo delle spese (per unità immobiliare) non superiore a 96.000€. La detrazione delle spese che saranno sostenute nel 2026 e nel 2027 scenderà anche per le abitazioni adibite a prima casa al 36%, mentre al 30% per le altre.
36% con limite massimo di spesa di 96.000€ (detrazione massima: 48.000€) |
||
dal 1/01/2026 fino al 31/12/2027 |
30% con limite massimo di spesa di 96.000€ (detrazione massima: 48.000€) |
Chi può portare in detrazione le spese di ristrutturazione?
La detrazione fiscale è riconosciuta ai soggetti che possiedono o detengono (sulla base di un titolo idoneo) gli immobili che sono oggetto degli interventi di ristrutturazione, a condizione che ne sostengano le relative spese.
Di seguito i soggetti a cui viene riconosciuta la possibilità di detrarre le spese di ristrutturazione:
-
proprietari o nudi proprietari;
-
detentori dell’immobile (locatari, comodatari);
-
conviventi di fatto;
-
titolari di un diritto reale di godimento, come uso, usufrutto, abitazione o superficie;
-
familiari conviventi;
-
coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro.
Ristrutturazioni Detrazione Fiscale: i casi in cui la detrazione spetta al familiare convivente
Secondo quanto previsto dalla vigente normativa, la detrazione fiscale per ristrutturazione può essere fatta anche dal familiare convivente del detentore o possessore dell’immobile che è oggetto dell’intervento.
Per una maggiore comprensione, per familiari s’intendono:
Non è necessario, al fine di poter fruire della detrazione fiscale, che i familiari abbiano sottoscritto un contratto di comodato. Questo perché è sufficiente che questi attestino di essere familiari conviventi attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.
Per ottenere la detrazione, lo status di convivenza deve sussistere già al momento in cui si attiva la procedura (data di inizio dei lavori).
Quali spese di ristrutturazione possono detrarre i familiari
I familiari possono detrarre i costi sostenuti per gli interventi realizzati su una qualsiasi delle abitazioni in cui sussiste la convivenza. La detrazione NON è riconosciuta per le spese che si riferiscono ad immobili a disposizione di altri familiari o di terzi.
La moglie non può fruire della detrazione per le spese di ristrutturazione di un immobile di proprietà del marito dato in comodato al figlio.
Infine, per la detrazione fiscale non è richiesto che l’immobile oggetto di ristrutturazione sia abitazione principale del proprietario o del familiare convivente.
Ristrutturazioni Detrazione Fiscale: esempio pratico
Al fine di poter capire a fondo in quali casi è possibile la detrazione fiscale dei coniugi in caso di ristrutturazione, può essere molto utile affrontare l’argomento con un esempio pratico.
Siamo nel 2025 e due coniugi vogliono ristrutturare la propria abitazione. In questa situazione:
-
l’immobile è intestato soltanto alla moglie;
-
il marito è convivente, ma non ha un diritto reale sull’immobile;
-
entrambi vogliono sostenere il 50% delle spese;
-
il reddito della moglie è di 90.000€/anno, mentre quello del marito è di 70.000€/anno.
Adesso veniamo alla domanda:
Possono accedere al bonus? E se sì, con quale percentuale?
Come abbiamo visto, un immobile è considerato abitazione principale nel momento in cui il proprietario, o i suoi familiari, vi vivono abitualmente. Tuttavia (come previsto dall’art. 1, comma 55, della Legge di Bilancio 2025), al fine di ottenere il bonus del 50%, chi sostiene la spesa deve avere un diritto reale sulla casa.
Come mai il marito, anche se convivente, non ha il diritto reale sull’abitazione? Non è sottinteso l’usufrutto tra i diritti reali del marito?
Salvo casi eccezionali, coniuge convivente non proprietario non ha un diritto reale sull’immobile.
Nel nostro caso, il marito, anche se convivente, non ha diritto al bonus del 50% in quanto non possiede l’immobile:
-
la moglie ha diritto al bonus al 50%, poiché proprietaria dell’immobile;
-
il marito, non avendo un diritto reale, può detrarre soltanto il 36% delle spese sostenute.
Un’altra novità da considerare sono le nuove soglie di sbarramento per il 2025: chi ha un reddito sopra 75.000€ può detrarre fino a 14.000€ (ridotti a 8.000€ nel caso in cui il reddito superi i 100.000€).
Tornando al nostro esempio, la moglie ha un reddito di 90.000€, per cui può detrarre massimo 14.000€, mentre il marito, con un reddito di 70.000€ può detrarre l’intero importo senza un limite massimo.
La soluzione migliore potrebbe essere quella di far sostenere l’intera spesa al marito, poiché, pur accedendo a una detrazione ridotta del 36%, non avrebbe limiti di detraibilità. Infatti, la moglie, anche se con il bonus del 50%, potrebbe detrarre soltanto 7.000€.
Consulta un esperto del settore prima di iniziare i lavori di ristrutturazione.
Contattami subito! Sarà felice di rispondere a qualsiasi tua domanda o dubbio.
Seguimi anche sui social per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità del settore.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link