Della Bitta eletto ma tutto sospeso

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Un’assemblea generale del Bacino Imbrifero Montano dell’Adda (Bim) alquanto movimentata quella andata in scena nella serata di giovedì 20 febbraio, presso la “Sala delle Acque” di palazzo Guicciardi a Sondrio. I Comuni, chiamati a rinnovare le cariche di presidente e comitato esecutivo, dovranno attendere infatti ancora qualche giorno per sapere se Luca Della Bitta, vittorioso sulla sfidante Carla Cioccarelli con 101 voti a 27 (con 7 schede bianche), potrà guidare o meno l’ente.

A sollevare il tema di “inconferibilità dell’incarico” è stato Antonio Sala Della Cuna, sindaco di Grosotto nonché rappresentante di Fratelli d’Italia. È stato lui, a scrutinio effettuato, a chiedere la parola per sottoporre la questione al direttore segretario Cesare Pedranzini, responsabile della prevenzione della corruzione del consorzio. “Il presidente appena eletto, con il vicepresidente ed i membri del comitato, sono tutti amministratori di enti pubblici. Come previsto dal decreto legislativo 39/2013, agli amministratori pubblici e a coloro che nei due anni precedenti alla votazione sono stati componenti della Giunta o del Consiglio di un Comune non può essere conferito l’incarico. Come specificato nella delibera n° 883/2016 di ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione, ndr), il responsabile della prevenzione della corruzione del consorzio è tenuto a far rispettare le disposizioni del decreto legislativo”, ha spiegato nel suo intervento Sala Della Cuna, forte anche di un recente parere espresso proprio da ANAC nel 2024.

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“La conseguenza di un conferimento di incarico nonostante la causa di inconferibilità è la nullità dello stesso e di conseguenza di tutti gli atti poi adottati e posti in essere. Inoltre, sempre per il citato decreto 39 all’atto del conferimento dell’incarico gli interessati devono sottoscrivere, assumendosi la personale responsabilità penale, civile ed amministrativa-contabile, della veridicità di quanto affermano. Una dichiarazione cioè della non sussistenza delle cause di inconferibilità, condizione per l’acquisizione dell’efficacia dell’incarico”, ha rimarcato con determinazione il primo cittadino grosottino sollevando malcontento nell’assemblea, rimasta sorpresa del caso sollevato.

Le verifiche di Pedranzini

Dal canto suo Pedranzini si è inizialmente dichiarato convinto della validità dell’elezione. Poi, dopo aver sospeso la seduta per circa 15 minuti di concerto con Della Bitta e la sua squadra (in primis il vicepresidente Fernando Baruffi), ha scelto di rimandare il conferimento dell’incarico per svolgere le necessarie verifiche: “Si ritiene di sospendere l’efficacia della nomina fino al momento in cui verrà reso noto l’esito di tale verifica effettuata dal sottoscritto”, ha dichiarato all’assemblea.

“Personalmente prendo atto di quanto accaduto con molto rammarico”, ha dichiarato Della Bitta prendendo parola. “Credo sia un messaggio di natura politica chiaro. Oggi dall’assemblea del BIM dell’Adda esce un tema che non credo genererà molta simpatia a livello nazionale: circa l’80% dei comitati esecutivi dei BIM d’Italia dovrebbe dimettersi. Mi auguro che le verifiche che giustamente verranno fatte daranno l’esito auspicato, però non credo che sia un messaggio positivo quello che esce da questa stanza. Mi sarebbe piaciuto, mi piacerebbe e mi piacerà, lavorare insieme, dedicare le nostre energie, le competenze e le capacità di tutti noi, compreso il collega Antonio Sala Della Cuna”, ha rimarcato il chiavennasco.

Parole a cui Carla Cioccarelli, già presidente del Bim dal 2010 al 2017, ha voluto replicare, criticando “l’atteggiamento non costruttivo” del proprio sfidante, seppur “nel rispetto dell’esito della votazione”. “Credo che l’obiettivo sia di lavorare nella piena legalità e serenità. Se quello che è emerso si tradurrà in un esito positivo, ovviamente sarò la prima a complimentarmi con il nuovo esecutivo. Tuttavia, non mi sembra un atteggiamento non costruttivo il pretendere che si rispettino le norme”, ha dichiarato l’aprichese mentre molti sindaci lasciavano la “Sala delle Acque” tra i mugugni.

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Clima apparentemente sereno

Dopo le schermaglie dei giorni scorsi tra gli alleati di centrodestra, il clima all’assemblea generale del Bim pareva tranquillo. Tutti presenti i rappresentanti dei 77 Comuni della provincia di Sondrio, seppur con Chiesa in Valmalenco impossibilitata a votare per una questione di statuto (il delegato annunciato era assente e il sindaco presente non ha potuto prendere comunque parte alle votazioni). In sala anche i tre segretari provinciali dei partiti di centrodestra presenti in valle, Francesco Romualdi (Fratelli d’Italia), accompagnato da un folto gruppo di iscritti, Elio Della Patrona (Forza Italia) e Lorenzo Grillo Della Berta (Lega).

Dopo l’appello e l’approvazione del verbale della seduta precedente si era passati alle votazioni, con i discorsi dei due candidati presidenti. Ai 76 votati, per un totale di 135 voti (proporzionati in base alla grandezza dei Comuni), spettava il compito di scegliere tra due liste diverse per natura e composizione. Da una parte la “lista 1”, costruita interamente da Fratelli d’Italia, capitanata da Carla Cioccarelli e composta Andrea Lazzeri (candidato come vicepresidente), Mauro Verga, Elia Spinetti e Alfredo Vanotti, fatta da cittadini senza alcuni incarico politico. Dall’altra la “lista 2”, frutto di un lavoro di sintesi tra le forze al governo in provincia di Sondrio (ad esclusione proprio di FdI), composta da soli Amministratori locali, con Luca Della Bitta candidato presidente insieme a Fernando Baruffi (vicepresidente), Gian Antonino Pini, Filippo Compagnoni e Gabriele Magoni.

A votazioni concluse, proprio mentre il segretario del BIM stava per conferire l’incarico al vincitore, ecco il colpo di scena. Una mossa che apre a scenari inaspettati che solo le verifiche di Pedranzini potranno dare risposta. Dal canto loro entrambe le fazioni, in conclusione di seduta, si sono dimostrate certe delle proprie posizioni.

Le foto dell’assemblea



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