Le reti di Tlc “vittime” del climate change: servono fondi statali

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Le Tlc sono tra i settori più impattati dagli effetti del cambiamento climatico: tempeste, inondazioni, siccità possono rappresentare una  pericolosissima minaccia per le infrastrutture critiche.

L’industria delle telecomunicazioni si trova di fronte a ostacoli significativi nell’adattamento ai rischi climatici, con dati sulle proiezioni climatiche che risultano sporadici, incoerenti e difficili da reperire. Questo limita la capacità delle aziende, soprattutto quelle più piccole, di pianificare efficacemente la loro resilienza di fronte a eventi climatici estremi come inondazioni e ondate di calore.

Ispa (Internet Services Providers’ Association), l’associaizione che riunsce i provider Uk ha stilato un rapporto che fornisce una panoramica dei rischi climatici che hanno un impatto sul settore delle telecomunicazioni, sugli ostacoli che non permettono alle telco di affrontare i rischi e le misure da adottare per protegge reti e servizi che sono vitali per il funzionamento del sistema Paese.  

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Gli ostacoli per le telco

Dinanzi al cambiamento climatico il settore delle telecomunicazioni si trova ad affrontare numerosi ostacoli nell’adattarsi ai rischi che ne derivano. A cominciare dalla mancanza di dati coerenti e accessibili fino a una regolazione non al passo con le esigenze dei provider.

La mancanza di dati sul clima

Il report Ispa rileva come i dati sulle proiezioni climatiche siano sporadici, incoerenti e difficili da trovare. Eventi come le inondazioni, ad esempio, sono destinati ad aumentare ma a questa previsione non sono associate informazioni circostanziate sul “dove”, “quando” e “in che misura”. Inoltre i pochi dati a disposizione non sono comprensibili ai non esperti di clima.  

“Questo impedisce alle telco di inserire gli effetti del cambiamento nella strategia di crescita a lungo termine – si spiega nel report – Con impatti maggiori sulle aziende più piccole che hanno sì meno risorse e meno capacità ma non meno interesse a migliorare la resilienza della propria rete”.

Incoerenze nella regolamentazione

A complicare ulteriormente il quadro ci sono le incoerenze nelle regolamentazioni governative e nei messaggi istituzionali. La stratificazione complessa delle politiche climatiche tra diversi enti e livelli governativi crea confusione e ostacola una risposta coordinata da parte delle aziende. Inoltre, le restrizioni legislative sulla condivisione dei dati tra industria e governo limitano la capacità di pianificare e rispondere strategicamente.

In questo contesto emerge la necessità di una maggiore collaborazione e condivisione di informazioni tra diversi settori, come telecomunicazioni, energia e trasporti. “È cruciale sviluppare protocolli chiari e unificare gli sforzi per migliorare la resilienza del settore – prosegie Ispa – garantendo così la continuità operativa e la sicurezza delle comunicazioni in un mondo sempre più influenzato dai cambiamenti climatici”.

Le raccomandazioni

Per superare questi ostacoli, Ispa identifica alcune azioni chiave all’insegna della collaborazione interistituzionale e intersettoriale.  

  1. Collaborare con gli enti climatici e meteorologici per identificare specificamente come si prevede che il clima cambierà – con un focus sulla frequenza e l’intensità delle ondate di calore, le precipitazioni e le inondazioni, ad esempio – e rendere queste informazioni ampiamente disponibili alle aziende. Che trarrebbero vantaggio da queste informazioni nel monento in cui devono stilare piani a lungo termine e aumentare le loro capacità di adattamento.
  2. Puntare alla condivisione dei dati tra industria e governi per identificare e dare priorità al supporto per i clienti vulnerabili.
  3. Consentire una maggiore collaborazione intersettoriale incoraggiando e facilitando la condivisione dei dati e la pianificazione congiunta tra i settori interdipendenti (telecomunicazioni, energia, data center, trasporti).
  4. Stabilire protocolli di comunicazione chiari per i fornitori di energia per offrire informazioni tempestive e accurate riguardo alle interruzioni dell’alimentazione e agli sforzi di ripristino.
  5. Collaborare con le autorità locali, le città per progettare e implementare piani di emergenza che prevedano il contributo degli operatori e affrontino rischi come inondazioni, caldo estremo e tempeste.

Azioni strategiche di lungo termine

Infine, ma non meno importante, è necessario sviluppare connessione con altri Paesi che devono affrontare i rischi legati al climate change e aumentare le risorse destinati alle Tlc per mettere le aziende in condizioni di accelerare il roll out della fibra ottica e investire in innovazioni rivoluzionarie come digital twin e intelligenza artificiale che possono diventare strumenti chiave per affrontare gli effetti del climate change.



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