Dei 28 indicatori chiave che fotografano lo stato di attuazione della transizione verde dell’Europa, solo 8 sono sulla buona strada o c’è un’alta probabilità che si riesca a raggiungere i target stabiliti. Il rapporto di monitoraggio dell’Agenzia UE per l’Ambiente
Più investimenti in innovazione verde. Trasformazioni sistemiche in energia, industria e trasporti. E una riduzione sostanziale del consumo di risorse. Sono le priorità che l’Europa deve mettere in cima all’agenda. Se non verranno intraprese azioni più decise su questi fronti, molti obiettivi del Green Deal per il 2030 rischiano di non essere raggiunti.
È il messaggio di fondo del 2° rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione del piano di transizione verde dell’Europa, pubblicato dall’Agenzia UE per l’Ambiente (EEA), che analizza la situazione fino alla fine del 2024.
Il rapporto “è un duro promemoria dell’urgenza di accelerare le azioni politiche sul campo. Per raggiungere i nostri obiettivi, abbiamo bisogno di un cambiamento di mentalità e di un cambiamento radicale”, afferma Jessika Roswall, la commissaria UE all’Ambiente.
“E’ chiaro ancora una volta che dobbiamo intensificare i nostri sforzi per raggiungere emissioni nette pari a zero. Sebbene abbiamo fatto buoni progressi, soprattutto nel taglio delle emissioni e nella promozione della finanza verde, c’è ancora molta strada da fare e non c’è spazio per l’autocompiacimento. Ogni settore deve fare la sua parte”, rimarca Wopke Hoekstra, commissario UE al clima.
Obiettivi del Green Deal: a che punto siamo?
Il monitoraggio scandaglia i progressi compiuti in 28 indicatori chiave, suddivisi in cluster tematici: dalla mitigazione all’adattamento ai cambiamenti climatici, dall’economia circolare alla pressione sulle risorse, fino ai limiti planetari e alle condizioni abilitanti.
Di questi 28 indicatori:
- solo 5 risultano “on track”: è ragionevole ritenere che questi obiettivi del Green Deal saranno raggiunti nel 2030, con le politiche attuali;
- appena 3 sono “likely on track”: probabilmente saranno raggiunti;
- ben 16, cioè più della metà, sono “likely off track”: con le politiche approvate, è probabile che non saranno raggiunti;
- 4 indicatori risultano totalmente fuori strada.
La tabella seguente riassume lo stato di avanzamento di tutti i 28 indicatori:
Cluster | Indicatore | Obiettivo per il 2030 | Stato di avanzamento |
Mitigazione del cambiamento climatico | Emissioni di gas serra | Riduzione di almeno il 55% rispetto al 1990 | Probabile raggiungimento (Likely on track) |
Emissioni nette dal settore LULUCF | Assorbimento netto di -310 MtCO₂e | Fuori strada (Off track) | |
Adattamento al cambiamento climatico | Perdite economiche da eventi climatici estremi | Riduzione delle perdite | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) |
Impatto della siccità sugli ecosistemi | Riduzione dell’area colpita | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Economia circolare rigenerativa | Consumo di materie prime (Material Footprint) | Riduzione significativa | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) |
Produzione totale di rifiuti | Riduzione significativa | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Zero inquinamento e ambiente tossico-free | Morti premature da particolato fine (PM2.5) | -55% rispetto al 2005 | Raggiungimento probabile (Likely on track) |
Nitrati nelle acque sotterranee | Riduzione delle perdite di almeno il 50% | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Biodiversità ed ecosistemi | Aree terrestri protette | Almeno il 30% del territorio UE legalmente protetto | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) |
Aree marine protette | Almeno il 30% delle acque UE legalmente protette | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Popolazione di uccelli comuni | Inversione della tendenza al declino | Fuori strada (Off track) | |
Connettività forestale | Aumento della connettività ecologica | Fuori strada (Off track) | |
Pressioni ambientali e climatiche da produzione e consumo | Consumo energetico | Riduzione a 992,5 Mtoe (energia primaria) e 763 Mtoe (energia finale) | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) |
Quota di rinnovabili sul consumo totale di energia | Almeno il 42,5% di energia da fonti rinnovabili | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Tasso di utilizzo di materiali circolari | Raddoppio rispetto al 2020 | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Quota di trasporti collettivi (autobus e treni) | Aumento della quota sul trasporto passeggeri | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Superficie destinata all’agricoltura biologica | Almeno il 25% delle terre agricole UE | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Condizioni abilitanti | Quota delle tasse ambientali sul totale delle entrate fiscali | Aumento della quota | Probabile raggiungimento (Likely on track) |
Sussidi ai combustibili fossili | Riduzione e progressiva eliminazione | Fuori strada (Off track) | |
Spesa per la protezione ambientale | Aumento degli investimenti | Raggiungimento probabile (Likely on track) | |
Quota di green bond sulle obbligazioni emesse | Aumento della quota | Raggiungimento probabile (Likely on track) | |
Indice di eco-innovazione | Aumento dell’innovazione verde | Raggiungimento probabile (Likely on track) | |
Vivere bene nei limiti del pianeta | Consumo di suolo | Zero consumo netto di suolo entro il 2050 | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) |
Scarsità idrica | Riduzione della scarsità idrica | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Impronta di consumo | Riduzione significativa dell’impatto ambientale | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) | |
Occupazione verde | Aumento della quota di lavoratori nella green economy | Raggiungimento probabile (Likely on track) | |
Valore aggiunto dell’economia verde | Aumento del contributo della green economy | Raggiungimento probabile (Likely on track) | |
Disuguaglianze ambientali | Riduzione delle disuguaglianze | Probabile mancato raggiungimento (Likely off track) |
Vediamo ora più in dettaglio la situazione per alcuni degli indicatori principali.
Emissioni di gas serra
La riduzione delle emissioni europee è probabilmente sulla giusta strada, sancisce l’EEA. A fine 2023, il calo registrato è -37% rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo del Green Deal è -55%.
Il gap è quasi chiuso del tutto, spiega il rapporto. Se con le misure previste dal pacchetto Fit for 55 la riduzione attesa di gas climalteranti al 2030 è -49%, l’aggiornamento dei Piani nazionali integrati clima ed energia (PNIEC) “dovrebbe portare a ulteriori misure di riduzione delle emissioni e contribuire a colmare il divario rimanente”.
Gli indicatori off track
LULUCF. Sull’uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura, il rapporto segnala la mancata espansione della capacità di assorbimento del carbonio. Si arriverà a-224/-240 MtCO2eq (milioni di tonnellate di CO2 equivalente) previsti al 2030 contro il target di -310 MtCO2e. Tra le cause, l’invecchiamento delle foreste, l’aumento della deforestazione, i danni da incendi e parassiti. A cui rimediare con piùrimboschimento, riduzione dei prelievi di legname, ripristino delle torbiere.
Danni economici da eventi climatici. L’EEA segnala perdite economiche crescenti: 43,9 miliardi di euro solo nel 2023. Dovuti all’aumento della frequenza e intensità degli eventi climatici estremi, ma anche a infrastrutture vulnerabili e non “a prova di clima”. L’indicatore fotografa la mancanza di piani di adattamento efficaci e di investimenti adeguati nella resilienza dei sistemi urbani e agricoli.
Consumo di materie prime e produzione di rifiuti. Su questo punto la questione è che non si registra alcun calo significativo. Anzi c’è una tendenza all’aumento. Il consumo di risorse non viaggia ancora su una traiettoria indipendente da quello della crescita economica.
Biodiversità in declino. Gli obiettivi del Green Deal, in questo caso, sono completamente irraggiungibili con le politiche attuali. Agricoltura intensiva, deforestazione e urbanizzazione restano le criticità principali. Il rapporto suggerisce una implementazione rigorosa del Regolamento sul Ripristino della Natura, e una revisione della PAC per incentivi più ecologici. La Commissione UE però è orientata in tutt’altra direzione.
Sussidi ai combustibili fossili. Anche su questo punto, l’UE è del tutto fuori strada. I sussidi sono increscita, e senza piani concreti per l’eliminazione.
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