Btp Più vs Conto deposito, ecco la scelta migliore tra le 2 soluzioni

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Decidere dove allocare i propri risparmi non è mai semplice, poiché entrano in gioco diversi fattori determinanti. In un contesto di instabilità economica come quello attuale, mettere da parte del denaro risulta sempre più complesso. Chi riesce a risparmiare spesso evita qualsiasi forma di investimento, preferendo lasciare il capitale fermo su un conto corrente.

Questa scelta, tuttavia, può rivelarsi controproducente, considerando l’erosione del potere d’acquisto causata da un’inflazione ancora elevata. Gli italiani, notoriamente poco inclini al rischio, faticano a individuare le migliori opportunità di investimento. Inoltre, la continua introduzione di nuove soluzioni finanziarie rende ancora più difficile orientarsi nel panorama degli strumenti di risparmio.

Tra le ultime novità spiccano i Btp Più, titoli di Stato che rappresentano un’alternativa ai tradizionali conti deposito. Entrambe le opzioni offrono vantaggi e svantaggi, ma la scelta ideale dipende dagli obiettivi finanziari personali, dal grado di rischio che si è disposti a tollerare e dalla durata dell’investimento.

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Analizziamo insieme le caratteristiche di queste due soluzioni per capire quale potrebbe essere la più adatta alle diverse esigenze.

 

Btp Più vs Conto deposito, qual è la migliore soluzione?

Parlare di risparmio in questi ultimi anni non è per nulla facile: pochi italiani sono riusciti a mettere da parte qualche euro e scegliere di investirli dunque diventa molto difficile. Tanti vorrebbero trovare soluzioni senza rischi e dai rendimenti sicuri ma la realtà dei mercati è molto complessa.

Molti risparmiatori oggi si trovano di fronte a differenti soluzioni sempre nuove tra cui decidere: è il caso del nuovo Btp Più emesso dal Mef proprio in questo mese di febbraio 2025. Sono titoli di Stato italiani a medio-lungo termine, emessi dal Ministero dell’economia e delle finanze, con caratteristiche nuove rispetto ai Btp tradizionali.

Appartenente alla famiglia del Btp Valore, il Btp Più è il primo titolo dedicato ai piccoli risparmiatori con opzione di rimborso anticipato del capitale dopo 4 anni.

 

Quale conviene tra Btp Più e conti deposito?

Bisogna partire da una simulazione su differenti lassi temporali, ad esempio 12 mesi e quattro anni. Analizzando un conto deposito libero a 12 mesi con un tasso annuo lordo del 4% e confrontandolo con un Btp Più che offre un rendimento lordo del 3%, ipotizzando un valore stabile del titolo a 100 e una vendita totale dopo un anno, il conto deposito risulta più vantaggioso.

Considerando un capitale iniziale di 10.000 euro, il guadagno netto generato dal Btp Più si attesterebbe intorno ai 266 euro, una cifra più bassa rispetto a quella ottenibile con un conto deposito. Infatti, con i conti deposito senza vincoli e con un rendimento lordo annuo del 4%, il guadagno netto  si attesta intorno ai 276 euro per un periodo di 12 mesi.

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Btp Più vs conto deposito, chi vince nel lungo periodo?

La decisione su quale strumento di risparmio adottare dipende da diversi elementi. Il vantaggio di una soluzione rispetto all’altra può variare dall’oscillazione del valore del Btp Più e al differenziale di emissione.

Se nel breve termine il conto deposito risulta più redditizio, nel lungo periodo il Btp Più potrebbe offrire rendimenti più interessanti. Questa analisi si basa su un confronto tra un conto deposito vincolato per 4 anni con un tasso lordo annuo del 3,7% e un BTP Più con un rendimento annuo del 3%, un valore del titolo costante a 100 e un rimborso anticipato alla pari al termine del quarto anno.

Con queste condizioni e partendo da un capitale di 10.000 euro, il guadagno netto del Btp Più ammonterebbe a 1.104 euro, superando il rendimento netto del conto deposito vincolato, che si fermerebbe a 1.015 euro.

 

Conclusioni

Chi desidera mantenere la propria liquidità disponibile senza bloccarla per un periodo troppo lungo di tempo può optare per i conti deposito, una soluzione che offre un equilibrio tra rendimento e flessibilità. Il Btp Più invece è la soluzione migliore per chi cerca un investimento a medio-lungo termine, con un orizzonte temporale compreso tra 4 e 8 anni. La scelta tra le due opzioni dipende dalle proprie esigenze finanziarie e dalla disponibilità a vincolare il capitale per un periodo più o meno lungo.

 

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