“Il credito privato continua a suscitare l’interesse degli investitori, grazie al suo interessante potenziale di rendimento e di ritorno in diverse condizioni di mercato”. Matthew Harvey (in foto), head of direct lending di PGIM Private Capital (affiliata di PGIM), spiega che, “l’asset class, è rimasta resistente anche durante il recente ciclo di rialzo dei tassi della Federal Reserve. In un contesto di tassi più bassi e di potenziale contrazione degli spread, il credito privato dovrebbe continuare a offrire eccezionali vantaggi nell’allocazione del portafoglio, grazie alle sue nuove fonti di rendimento e alla sua capacità di migliorare la diversificazione”.
Verso il mainstream: “Il credito privato sta diventando sempre più diffuso, colmando progressivamente il vuoto tra mutuatari del mercato medio con limitato accesso ai mercati dei capitali lasciato dalle banche sulla scia della crisi finanziaria globale. Un tempo considerata una strategia alternativa di nicchia, oggi quella del credito privato è un’asset class da circa 1.700 miliardi di dollari, che compete per dimensioni con il mercato dei prestiti pubblici ampiamente consorziati. Si stima un tasso di crescita annuo composto del 10% circa da qui al 2029”.
L’allentamento favorisce l’M&A: “Il volume del credito privato deriva principalmente dall’attività di M&A guidata dagli sponsor di private equity. Mentre il mercato dei prestiti sindacati ha storicamente dominato il finanziamento del private equity, la quota crescente del credito privato riflette uno spostamento strutturale dal tradizionale credito bancario. L’85% delle operazioni di leveraged buyout nel 2024 è stato effettuato da finanziatori privati, rispetto al 64% del 2019. La stabilizzazione delle condizioni macroeconomiche e l’inizio dell’allentamento da parte delle banche centrali hanno contribuito alla ripresa dell’attività di M&A dal recente crollo, con un aumento dei volumi su base annua del 43% grazie alla forza del segmento inferiore del mercato medio2. I tassi più bassi dovrebbero accelerare il ciclo di fusioni e acquisizioni nel 2025, poiché le società di private equity impiegheranno le scorte di liquidità e alimenteranno la domanda di credito privato”.
Driver persistenti della domanda: “Il credito privato ha dimostrato una certa resilienza negli ultimi due anni di inasprimento da parte delle banche centrali. La crescente fiducia dei mutuatari e dei prestatori dovrebbe contribuire a migliorare le condizioni di mercato con l’avanzare del ciclo di allentamento. Questo fa ben sperare per la domanda di credito privato, nonostante il potenziale di ulteriore compressione degli spread”.
Vantaggi del middle-market: “L’aumento del volume delle transazioni potrebbe portare a una maggiore concorrenza nel settore dei prestiti alle grandi imprese, che potrebbe incidere sui rendimenti e contribuire a rendere più rischiosi gli standard di sottoscrizione nel segmento large-market. Le aziende non collaudate saranno sottoposte a stress a causa del rallentamento dell’economia, pertanto è essenziale bilanciare attentamente le opportunità e i rischi. Mentre molti finanziatori di credito privato puntano sul large-market, continuiamo a ritenere che le aziende del middle-market godano di un profilo di rendimento corretto per il rischio più interessante, caratterizzato da rendimenti più elevati e minore leva finanziaria del bilancio”.
Maggiori opportunità di selettività: “Sebbene l’attività di sponsorizzazione sia destinata ad aumentare nella prossima fase del ciclo, riteniamo che il mercato premierà i portafogli diversificati con fonti di rendimento diverse. L’ampliamento dell’universo per includere accordi non sponsorizzati e il consistente e spesso trascurato middle-market consente maggiore selettività”.
“In definitiva – conclude Harvey – il credito privato serve a evitare le perdite, rendendo fondamentale la selezione dei gestori. I gestori con profili creditizi conservativi, solidi track record, basse insolvenze e alti tassi di recupero sui prestiti insolventi rappresentano un modo meno rischioso per cogliere i vantaggi di questa dinamica asset class”.
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