Dialogo con i giovani. Il “bidone” della Giunta Todde.

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Sul fronte delle politiche giovanili in Sardegna, risulta sempre più difficile aspettarsi un minimo di onesta d’animo da parte della Giunta Todde, la cui “leader decaduta”, attraverso i potenti mezzi della comunicazione istituzionale, prova a raccontare una realtà parallela alla vera azione messa in campo negli ultimi 11 mesi dalla Giunta in materia di politiche per i giovani.

Azione di mistificazione della realtà promossa anche attraverso “gli incontri inutili e protetti” della presidente Todde nelle scuole della Sardegna.

Cicli di incontri nelle scuole che, si legge nella velina acritica della comunicazione istituzionale della presidenza, “rientrano nella visione della presidente Todde di una politica vicina ai giovani, con particolare attenzione alle nuove generazioni”. Interessante notare, invece, che per i giovani lo stesso “governo dei migliori”, in totale linea di continuità con la sfigata esperienza Solinas, sugli interventi finanziati dal Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili non ha certamente brillato per l’opera di coinvolgimento di giovani e organizzazioni giovanili qualificate. Anzi, non lo ha fatto proprio, optando per l’ennesimo intervento calato dall’alto e condannato al solito scarso impatto, confermando nell’ultimo “disgustoso” assestamento di bilancio, anche 1,3 milioni di euro per rifinanziare l’altra “alzata di ingegno” voluta dalla Giunta Solinas, il famigerato progetto “Giovani VISPI”. Un nome, una presa per i fondelli!

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Eppure per la Todde, forse in cerca (visto il periodo) di qualche facile applauso, “il confronto con i giovani è fondamentale per costruire il futuro della nostra regione. Ascoltare le loro idee, raccogliere le loro preoccupazioni e rispondere alle loro domande ci permette di rafforzare il legame tra istituzioni e comunità”. Ma allora perché sono spariti i siti regionali per i giovani e si continua a non aggiornare (o aprirsi a farlo) l’unico sito che cita (penosamente peraltro) il target giovanile nell’isola?

E già! I giovani si vogliono proprio ascoltare…

E che dire dei tentativi di dialogo falliti promossi da alcuni comitati regionali qualificati ed esperti in materia di politiche giovanili e mobilità internazionale. Buone pratiche made in Sardegna, snobbate dalla presidenza e dai suoi “consulenti?”. Che sia anche questo un esempio di confronto sinergico per Alessandra Todde? Quella che in campagna elettorale tanto ciarlava sulla necessità di un confronto sinergico con le buone pratiche dell’Isola?

Come giudicare poi l’ultima programmazione triennale “Partecipo e conto?”. Nulla, se non che siamo in presenza del solito approccio politico autoreferenziale e tokenista, che ha visto i “cervelloni” dell’Esecutivo regionale proseguire con l’allocazione di risorse senza il minimo slancio sinergico verso i beneficiari finali: ricordiamolo, i giovani sardi.

D’altronde, perchè pensare alla sinergia e a migliorare le politiche locali, quando si può facilmente abdicare al proprio ruolo politico e, con un colpo di penna, dare il via a politiche di scarso impatto e poco partecipate? E meno male che il dialogo e l’ascolto dovevano essere le caratteristiche fondamentali del mandato Todde… quella, ricordiamolo, che si proclamava diversa e competente. Dal 3 gennaio, però, è andata in scena un altra verità.

E ancora, tornando su “Partecipo e conto”, a cosa servono i meccanismi ex-post per la co-progettazione capaci di “valorizzare il rapporto tra giovani e territori” a giochi e politiche già decise? Todde e soci, credete che i/le giovani sardi/e siano così imbecilli e smaniosi di partecipare all’ennesima iniziativa calata dall’alto?

Un piano, ancora, caratterizzato, oltre che dall’assenza del minimo coinvolgimento dei benficiari e stakeholders nella fase di ideazione, da una striminzita analisi di contesto elaborata dalla Regione Sardegna a sostegno della “programmazione triennale”. 3 righe e mezzo che evincono una non completa comprensione del problema. Stesso appunto si potrebbe fare anche per la strategia regionale allegata al testo della delibera della Giunta regionale. Anche qui, 3 righe e mezzo, quasi a voler confermare l’esigenza di togliersi in fretta (e dalle palle) l’incombenza della compilazione dell’allegato relativo alla programmazione triennale per i giovani sardi. Che pena!

2.126.072,47 di euro, probabilmente, che si potevano spendere meglio, senza contare che tutte le azioni indicate nel cronoprogramma Gantt sono unite dal minimo comune denominatore della generalitàUn lavoro mediocre che non sarebbe stato approvato neanche dall’ultimo degli uffici comunali. Altro che coinvolgere e sostenere lo sviluppo critico dei giovani sardi! La competenza, insomma, è ancora altrove.

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Ecco, cari studenti e studentesse di Ghilarza, di questo bisognerebbe parlare con la “decaduta” domani all’Auditorium del liceo scientifico “Mariano IV d’Arborea” di Oristano al posto di sentire le solite (si spera ancora per qualche mese) dell’inquilina di via Oslavia.

Invito, ovviamente, rivolto anche ai dirigenti scolastici e ai docenti. Cercate anche voi di elevare il vostro spirito critico e a non porgere il fianco all’ennesimo “intervento protetto e tokenista” della “decaduta di Nùoro”.

Nel frattempo, dalle parti del Consiglio regionale, le cose non vanno meglio dato che la maggioranza Todde, oltre a non pensare ad alcun atto legislativo sulle politiche giovanili (l’unica proposta è arrivata da Fausto Piga, non nuovo a iniziative senza successo come ricorda la storia della Pl 182 nella XVI Legislatura), ha finanziato, attraverso affidamenti diretti nell’ultima variazione di bilancio, qualche murales realizzato dagli spin – off giovanili del Partito Democratico sardo, rinnovato gli infissi e i parchi macchina degli ordini ecclesiastici, giusto per fare qualche esempio, mentre i giovani sardi sono sempre più colpiti da una profonda crisi sociale ed economica.

Anche qui, insomma, i/le giovani sardi/e e, soprattutto le loro necessità, restano fuori dalle preoccupazioni dei consiglieri/e di via Roma.



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