Italia-Emirati Arabi Uniti, una partnership strategica in evoluzione. Parla AlKetbi

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“Italia ed Emirati sono due economie complementari e il rafforzamento della loro cooperazione può portare benefici significativi in molteplici settori, dalla sicurezza all’innovazione, dall’energia alla diplomazia”. Intervista a Ebtesam AlKetbi, presidente e fondatrice dell’Emirates Policy Center

22/02/2025

Ebtesam AlKetbi presidente e fondatrice dell’Emirates Policy Center, è una delle più influenti think tanker della regione del Golfo, esperta di relazioni internazionali di fama globale e molto attenta alle relazioni tra Emirati Arabi Uniti e Italia. Formiche.net l’ha contattata per una lettura approfondita delle relazioni bilaterali, delle loro prospettive future e delle opportunità di sviluppo in occasione della visita del presidente emiratino, Mohammed bin Zayed, che sarà in visita a Roma domenica 23 e lunedì 24 febbraio.

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Un incontro che si inserisce in un contesto di crescente collaborazione strategica tra i due Paesi, che si estende dall’energia alla difesa, dal commercio alla tecnologia, fino alla diplomazia internazionale.

Negli ultimi anni, le relazioni tra Emirati Arabi Uniti e Italia hanno raggiunto un nuovo livello di maturità, culminando nell’ufficializzazione della loro partnership strategica. “Questo riflette la volontà di entrambe le nazioni di rafforzare la loro cooperazione in settori-chiave come sicurezza energetica, commercio, investimenti, cultura, difesa e tecnologia avanzata”, commenta AlKetbi, secondo cui l’incontro di metà gennaio tra bin Zayed e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rappresentato un ulteriore passo avanti in questo percorso di condivisione, già rilanciato dalla visita della leader italiana ad Abu Dhabi nel marzo 2023. “Quell’incontro ha segnato una svolta nel riattivare il dialogo politico ed economico a tutti i livelli”, spiega.

Uno dei settori di maggiore cooperazione tra Italia ed Emirati è l’energia. Già esiste una solida collaborazione tra Adnoc ed Eni nel settore petrolifero e del gas, ma l’attenzione si sta ora spostando sulle energie rinnovabili, evidenzia l’esperta. I due Paesi condividono l’obiettivo di investire su progetti legati all’idrogeno verde e all’energia solare, contribuendo così alla transizione energetica regionale e internazionale – l’accordo a tre con l’Albania, siglato proprio in occasione dell’ultima visita di Meloni, è un esempio efficace di come questo dossier stia evolvendo.

A questo si lega anche un altro settore su cui si stanno concentrando le loro sinergie: la sicurezza climatica, recentemente analizzata da uno studio di MedOr Italian Foundation, è una priorità individuata sia dall’Italia sia dagli Emirati, sia riguardo al Medio Oriente e al Meridione italiano, che nei confronti delle proiezioni comuni in ambienti terzi: pensare all’Africa, interesse prioritario italiano con il Piano Mattei. Allo stesso modo c’è visione, condivisone e cooperazione anche nel settore della sicurezza alimentare, questione collegata al clima, a cui a sua volta si connettono i processi di transizione energetica e tecnologica.

Non manca spazio poi per il commercio bilaterale, che continua a espandersi, accompagnato anche da un aumento degli investimenti emiratini in Italia, soprattutto nei settori delle infrastrutture, immobiliare ed energie rinnovabili. In questo contesto, AlKetbi sottolinea la complementarietà tra le due economie: “Essendo un’economia avanzata del G7, l’Italia offre numerose opportunità per la strategia di diversificazione economica degli Emirati, mentre Abu Dhabi può contribuire con investimenti mirati e con la sua esperienza in settori emergenti, come la regolamentazione del settore spaziale”.

Anche la sicurezza e la difesa rappresentano un asse centrale nella collaborazione bilaterale, con l’Italia che partecipa ad attività condivise di controllo dei mari e sicurezza regionale in generale. In questo, la military diplomacy è un altro dei driver della relazione e si estende anche a collaborazioni nel settore industriale specifico. “La cooperazione nel settore della difesa è un elemento chiave della relazione bilaterale. L’Italia inoltre fornisce agli Uae tecnologie avanzate attraverso aziende come Leonardo, che giocano un ruolo centrale nell’equipaggiamento delle forze armate emiratine. Gli accordi per l’addestramento congiunto e il trasferimento di tecnologie militari rafforzano la sicurezza nella regione del Golfo”, chiosa la think tanker.

Ma la cooperazione tra i due Paesi si estende anche al piano geopolitico: “Ci sono ambiti geopolitici di interesse comune tra Italia ed Emirati, come la stabilizzazione della Libia e della Tunisia, così come il nuovo scenario siriano dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad”, spiega AlKetbi, secondo cui la collaborazione tra i due Paesi potrebbe contribuire alla sicurezza del Mediterraneo e alla riduzione delle tensioni internazionali.

Anche la diplomazia gioca un ruolo cruciale nel rafforzamento della relazione bilaterale. “Italia ed Emirati condividono una visione secondo cui il dialogo e le soluzioni diplomatiche sono essenziali per affrontare le sfide globali. Possono lavorare insieme per promuovere stabilità e sicurezza nel Mediterraneo e nel Golfo, adottando approcci pragmatici e sostenibili”, afferma l’esperta. Per AlKetbi l’idea di organizzare forum economici e politici annuali potrebbe favorire ulteriormente il dialogo istituzionale e privato, creando nuove opportunità di investimento e scambio.

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Alla luce di queste dinamiche, la visita del presidente Mohamed bin Zayed in Italia assume un valore altamente strategico. “Questa visita è una mossa chiave per consolidare il legame tra i due Paesi,” conclude AlKetbi. “Italia ed Emirati sono due economie complementari e il rafforzamento della loro cooperazione può portare benefici significativi in molteplici settori, dalla sicurezza all’innovazione, dall’energia alla diplomazia”.

Una chiara volontà di lavorare insieme per affrontare le sfide globali e promuovere la stabilità regionale già emersa dalle parole con cui l’ambasciatore italiano negli Emirati, Lorenzo Fanara, commentava con Formiche.net l’invito al vertice del G7 che l’Italia – organizzatore – ha offerto a bin Zayed lo scorso anno.



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