Mister Nicola dà la carica al Cagliari: “Contro la Juventus con umiltà ma senza riverenze”

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di Luciano Onnis

Rispetto per la Vecchia Signora di bianco e nero vestita, ma senza inchini, baciamano e smancerie varie. Se anzi si riesce a darle un dispiacere e farsi magari odiare, ben venga la “cafonaggine” del Cagliari, che domani alla Unipol Domus cercherà di stendere sul prato verde (calcisticamente parlando) madame Juventus. Lo ha detto, fra le righe, l’allenatore rossoblù Davide Nicola nella consueta conferenza stampa della vigilia, ribadendo che i suoi ragazzi non useranno domani tante smancerie davanti alla vecchia lady del calcio italiano.

Come sarà il suo Cagliari sotto l’aspetto mentale e fisico e come sarà la Juve dopo essere stata eliminata mercoledì dalla Champions? Demoralizzata e stanca, dato che ha dovuto anche fare gli straordinari dei tempi supplementari: «Beh, io ho visto la partita che ha fatto la Juventus e devo dire che non sono molto d’accordo con quello che è stato detto. Secondo me ha fatto un’ottima gara, quantomeno per un’ora. Incontriamo una squadra che attua un calcio molto moderno. Devo dire che dal punto di vista della lettura, le grandi squadre non sono facili da affrontare. La Jueventus è stata costruita per giocare a certi livelli e quindi noi abbiamo l’umiltà di riconoscere questo. Di contro sappiamo che quando ci siamo distinti contro avversari di levatura superiore, lo abbiamo fatto sempre attraverso la consapevolezza che noi vogliamo portare avanti la nostra identità e incontrare ogni avversario con lo spirito giusto.
Lo spirito giusto secondo me non è solo quello di proporre ma di riconoscere il valore dell’avversario, non smettere mai di crederci e cercare di stare in partita per cogliere quelle occasioni che quando saremo bravi saremo in grado di creare».

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Come sta vivendo questa vigilia, questa attesa anche alla luce del bagno di folla e di energia che la squadra ha avuto questa mattina in allenamento? «La rifinitura a porte aperte non è che serva per caricare noi o la nostra gente. Diciamo che anche questo della rifinitura a porte aperte, è stata una scelta funzionale per farci entrare prima nella partita. Quindi quando si può, io credo che questo sia proprio allenante da un punto di vista mentale. Vedere attraverso la passione dei tifosi, ci aiuta a mantenere una soglia di attenzione elevata.È stata una preparazione questa settimana molto intensa perché sappiamo di incontrare un avversario quotato di livello. La Juventus è una squadra abituata a vincere, ma anche noi quando ci siamo distinti lo abbiamo fatto attraverso organizzazione, fiducia, entusiasmo, detdeterminazione soprattutto. L’unico modo per poter continuare a sostenere il nostro obiettivo, è quello di mantenere un’elevata umiltà, ma non smettere mai di utilizzare quel coraggio per continuare a migliorare».

Al Cagliari manca una vittoria contro una big, i tifosi hanno chiesto a fine allenamento di farlo domani. Sarà la volta buona? «Come faccio a rispondere in maniera soddisfacente a una domanda del genere? Sono i più grandi desideri di una squadra come la nostra quando incontri una squadra come la Juve. Chiaro che si vorrebbe sempre sognare partite di un certo livello dimostrando l’abilità e la capacità di poter, perché no, cercare di portare via l’intera posta in palio. Ma quello peraltro è lo spirito con cui noi affrontiamo tutte le gare e soprattutto quando incontriamo avversari di livello lo facciamo con un desiderio maggiore perché abbiamo l’interesse di confrontarci. Anch’io faccio molti sogni.Poi per arrivare alla realizzazione di quei sogni bisogna mettere in atto tutta una sorta di percorso e lavoro da fare. Quindi noi stiamo di fatto cercando di fare quello, con la speranza che possiamo in qualche modo prima o dopo cercare di dare ulteriori soddisfazioni alla nostra gente. Io credo che in una parità del genere sia molto importante concentrarci sulla preparazione che abbiamo fatto per poter arrivare a giocarcela, convinti che nello sport tutto è possibile e quindi noi andiamo con quello spirito lì».

Contro avversari di livello tecnico superiore, serve correre di più per cercare di ristabilire gli equilibri, anche perché la Juventus sarà un po’ stanca a seguito della gara di Champions?
«Io non credo al fatto della stanchezza, vi dico la verità, perché non lo credo quando accade a noi. Anche a noi è successo, certo non come la Juventus, di giocare magari tre partite in una settimana. Io ai ragazzi tolgo immediatamente questo alibi, perché ormai la forma di allenamento, la metodologia di allenamento permettono il recupero fisico e mentale in pochissimi giorni. Dipende anche da ciò che lascia ogni partita come scorie di potenziali infortuni o rischi. Però generalmente i ragazzi sono ormai allenati per sopportare questi carichi e per recuperare molto più velocemente rispetto sicuramente ai tempi passati». Per domani, tutti i giocatori sono a disposizione, Nicola avrà l’imbarazzo della scelta. Possibile che cerchi di bloccare la fascia sinistra inserendo Obert e avanzando Augello al posto di Felici. Potrebbe esserci, almeno in apertura, la conferma di Deiola per schermare i centrocampisti bianconeri, perdendo però il potenziale offensivo, dove ancora una volta sarà Piccoli a dover cantare e portare la croce. Lo vedremo domani alle 20,45.





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