Noslin (4) non sfrutta la chance, meglio Isaksen (7), brilla Zerbin (7)

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La Lazio frena 0-0 al Penzo contro il Venezia. Una partita senza grandissime emozioni ma con diverse parate decisive da parte dei due portieri. Nel primo tempo Boulaye Dia si divora la rete del vantaggio, nella ripresa Mandas è determinante sul sinistro di Oristanio. Pesa per Baroni l’assenza di Castellanos, nel primo tempo si fa male Dele-Bashiru. Di seguito le pagelle del match. 


Dele Bashiru out, infortunio per il centrocampista della Lazio: cosa è successo

 

VENEZIA: DIFESA

RADU 6
L’infortunio di Stankovic e il rendimento scadente di Joronen gli assicurano la titolarità.

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Inoperoso nel primo tempo, deve solo inginocchiarsi per ricevere il sinistro debole di Isaksen. Anche nella ripresa è spettatore non pagante. Pomeriggio di assoluta serenità.

MARCANDALLI 6
Di Francesco lo preferisce a Schingtienne per la sua rapidità e duttilità. Accostato per caratteristiche al rossonero Thiaw, il 2002 in prestito dal Genoa si incolla a Zaccagni e ricorre spesso al fallo. Sufficiente. 

SCHINGTIENNE 6
Il belga ex Leuven, gigante di 1.90 cm, dopo il debutto-shock di agosto nel poker del Milan a San Siro, era sparito in panchina. Da febbraio ha convinto il tecnico. Il compito, da subentrante, è lo stesso del compagno: fermare Zaccagni più con le cattive che con le buone. Ci riesce.

IDZES 7
L’indonesiano è insuperabile sui duelli aerei, Noslin non lo impensierisce mai. Anche il secondo tempo su Dia è strepitoso: non perde un contrasto e sa solo vincere anticipi. Pomeriggio da gigante, il Venezia non aveva mai concesso così poco al Penzo in stagione.

CANDE 7
In prestito dal Metz, il roccioso centrale della Guinea-Bissau vince il ballottaggio col rientrante Sverko (out da 40 giorni) ed è il più puntuale negli anticipi. Rispetto al compagno di reparto, è anche propositivo in avanti, accompagnando la manovra. Un’ottima partita.

ZERBIN 7
A dicembre in Coppa Italia con la Lazio Antonio Conte gli fece fare il terzino destro e sfigurò su Zaccagni. Oltre alla rete al Verona, il suo arrivo a gennaio dal Napoli ha portato vivacità e freschezza in zona gol. Se ne va spesso a Tavares, troppo morbido. Nei secondi 45’ si carica la squadra sulle spalle ed è una spina nel fianco costante per la retroguardia ospite. Nel finale una deviazione di Marusic salva Mandas su un suo destro beffardo. Protagonista assoluto e migliore in campo.

CENTROCAMPO

KIKE PEREZ 6
Arrivato dal Valladolid, fin qui ha avuto un impatto fragoroso sulla manovra, ma senza pungere in zona gol. Nei primi 45’ non riesce mai ad andar via a Marusic e sbaglia sistematicamente l’ultimo passaggio. Nella ripresa si incarica dei calci piazzati e va due volte vicino al gol olimpico. Cresce col passare dei minuti e ruba l’occhio per l’eleganza del suo mancino.

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NICOLUSSI CAVIGLIA 5,5
La lieta notizia della stagione, oltre a 4 reti e 2 assist, è ormai un riferimento imprescindibile nel mezzo. Meno personalità del solito, preferisce fare sempre un tocco in più. E nel secondo tempo cala vistosamente. Nel finale spende un giallo su Zaccagni lanciato in porta che vale come un gol. Dall’87’ CONDE SV

DOUMBIA 6
Classe 2003, è ancora acerbo ma lavora bene in fase di filtro e da un mese ha scalato le gerarchie. Aggressivo su Tavares e Dele-Bashiru, fa un pressing asfissiante a tutto campo. Tecnicamente rivedibile, ma inappuntabile a livello di interdizione e fame. Dal 76’ BUSIO 5,5 – Dopo un’annata da trascinatore in B, fin qui ha deluso, la panchina di Genova voleva essere uno sprone a non smettere di lottare, la seconda pare un segnale di resa. E infatti il suo è un ingresso poco grintoso. Calciatore da recuperare a livello mentale.

ELLERTSON 6
L’islandese alterna giocate stilisticamente godibili ad errori banali e fa fatica a trovare la posizione. Nella ripresa si sacrifica in copertura. Spende un giallo intelligente su Isaksen. Spinge raramente, ma fa bene la fase di ripiegamento. Sacrificio e determinazione.

ATTACCO

ORISTANIO 7 
Leader tecnico del club, il 2002 è all’asciutto dall’8 dicembre e si accende a intermittenza, ma è tra i pochi a far salire la squadra. Tanto lavoro sporco, la solita visione di gioco. Nella ripresa sale in cattedra e al 74’ solo un prodigio di Mandas gli nega il gol del vantaggio.

YEBOAH 6,5
L’ecuadoregno è un caso: avrebbe la maglia numero 10 per qualità e velocità, ma aiutando poco in copertura e così non parte mai dall’inizio. A gara in corso può incidere, non a caso il tecnico lo getta nella mischia in tutti i secondi tempi. Gioca 15 minuti a livelli altissimi, sfiorando anche al 93’ il gol-vittoria. Una risorsa part-time.

MARIC 5
A sorpresa scavalca il ceco ex Slavia Praga Fila, apparso ancora compassato nelle movenze. Il croato ha giocato troppo poco a Monza per poter essere in condizioni accettabili ed è troppo leggero nei duelli aerei. Al 65’ si divora di testa un gol già fatto, senza sfruttare l’uscita a vuoto del portiere.

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FILA 6
Entra con buon piglio, gestendo ogni pallone come se fosse l’ultimo. Non riesce a mettersi in proprio, ma tiene su i compagni e si fa apprezzare per la veemenza nei contrasti.

ALLENATORE

DI FRANCESCO 6,5
Ne cambia 13 su 16 rispetto all’andata, 9 dall’inizio. Al netto dei risultati il mercato ha sì tolto Pohjanpalo ma anche portato qualità (Kike Perez) e velocità sulle corsie (Zerbin). Non concede nulla alla Lazio e sfiora a più riprese – nel secondo tempo – il gol dei 3 punti, che avrebbe anche meritato. Ha costretto Baroni al primo pareggio esterno del campionato biancoceleste. Un punto che vale poco ma che può fare morale.

LAZIO: DIFESA

MANDAS 6,5
Debutta in campionato dal primo minuto con una grande parata sul tiro di Oristanio nel finale che vale un punto. Attento nel gioco dal basso, tempestivo nelle uscite alte, azzarda solo su un anticipo sulla riga laterale che necessita di due interventi.

MARUSIC 6
Comincia a destra come sempre e chiude a sinistra quando Baroni decide che è l’ora di far riposare Tavares in vista della doppia trasferta di Milano.

GILA 6
Maric non è certo un avversario che può creare preoccupazioni in area di rigore ma è lui, invece, che le provoca ai compagni con uscite palla al piede sempre più azzardate. In una perde il controllo ed espone la squadra al contropiede del Venezia.

ROMAGNOLI 6,5
Deve placare le ambizioni di Maric e Oristanio in collaborazione con Gila, del quale deve controllare l’esuberanza quando entra in possesso di palla.

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TAVARES 5
Un pomeriggio oscuro soprattutto in fase offensiva. E’ vero che Zerbin è il più pericoloso della squadra veneta ma lui non azzarda mai l’affondo decisivo: Baroni lo esenta subito dopo l’inizio della ripresa.

LAZZARI 6
Spinge a destra in coppia con Isaksen, certamente più tonico di Tavares.

CENTROCAMPO

GUENDOUZI 6
Non sembra neanche lui quel diffusore di energia che spesso diventa decisivo. Si batte, certo, ma determina poco anche se sembra salire di tono dopo l’ingresso di Belahyane al suo fianco.

DELE-BASHIRU 5
Cerca di dare equilibrio alla squadra senza sbilanciarsi ma quando sembra finalmente entrare in partita si fa male in un contrasto con Zerbin e deve chiedere il cambio.

BELAHYANE 6,5
Ottimo debutto in mezzo al campo al posto di Dele-Bashiru: dimostra personalità e talento individuale. Va tenuto in grande considerazione anche pensando al 4-3-3.

ATTACCO

ISAKSEN 7
Ecco l’unico che gioca sempre al massimo puntando Ellertsson e creando la superiorità numerica sulla corsia destra. Ha l’argento vivo addosso, sull’unico tiro biancoceleste della ripresa chiama Radu al grande intervento sotto la traversa.

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DIA 4,5
Ha la palla gol più clamorosa della partita dopo venti minuti e lui di solito quel tipo di conclusione non la sbaglia mai. E’ davanti a Radu con il pallone sul sinistro ma forse un rimbalzo irregolare lo mette in difficoltà: conclusione alta a porta vuota.

ZACCAGNI 6
Regala a Dia la palla della partita: bastava toccarla per metterla dentro e questo è un merito del capitano che con altri due “strappi” crea la fase offensiva per compagni che non sono all’altezza. Solito giallo inevitabile per una scivolata su un avversario.

NOSLIN 4
Se per un mese Castellanos dovrà restare ai box, c’è da preoccuparsi davvero: spreca la sua grande occasione con un’ora assolutamente negativa, anche come atteggiamento. Non cerca lo scambio, non va in profondità, sembra non avere emozioni: assiste e aspetta il cambio.

PEDRO 5
Non regala il colpo vincente come era accaduto in altre occasioni al suo ingresso.

TCHAOUNA NG

 

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ALLENATORE

BARONI 5
Si interrompe la serie di quattro vittorie consecutive in trasferta in una partita decisiva per la volata europea. Sconcerta la prestazione di Noslin, scelto come vice Taty: se questa è la soluzione per un mese, c’è da preoccuparsi.





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