Questi fattori influiscono molto più della predisposizione genetica sul rischio di morte prematura

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


Un team di ricerca internazionale ha determinato che l’esposizione a fattori ambientali (interni ed esterni) ha un impatto sensibilmente superiore sul rischio di morte prematura e malattie legate all’invecchiamento rispetto ai geni. Quali sono e come possiamo rendere più lunga e sana la nostra vita.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Analizzando i dati clinici e genetici di oltre mezzo milione di persone, i ricercatori hanno dimostrato che lo stile di vita e i fattori ambientali modificabili hanno un impatto sensibilmente superiore rispetto alla predisposizione genetica su morte prematura, invecchiamento e molteplici malattie che si presentano con l’avanzare dell’età. In altri termini, nell’avere una vita lunga e sana influiscono molto di più vizio del fumo, alcol, sedentarietà, obesità, inquinamento ambientale, reddito e altri elementi di esposizione ambientale che il nostro corredo di variabilità nei geni. L’insieme di questi fattori modificabili – interni ed esterni – viene chiamato dagli scienziati “esposoma” e ha un valore sensibilmente superiore rispetto ai singoli elementi che lo compongono. Gli autori dello studio, infatti, sottolineano che presi singolarmente i fattori ambientali possono avere un impatto non sempre significativo su mortalità e morbilità (il fumo e altri sono un’eccezione), tuttavia l’analisi complessiva evidenzia in modo abbastanza chiaro su quanto le scelte che facciamo e il mondo che ci circonda possano impattare sulla longevità e sull’aspettativa di vita in salute.

A determinare che lo stile di vita e l’esposizione a vari fattori ambientali (chiamato esposoma) è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici del Dipartimento di Salute della Popolazione “Nuffield” e del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Oxford, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti l’ISEM dell’Università di Montpellier (Francia) e il Dipartimento di Epidemiologia, Erasmus MC – Centro Medico Universitario di Rotterdam (Paesi Bassi). I ricercatori, coordinati dai professori Cornelia M. van Duijn e M. Austin Argentieri, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati dell’intero esposoma legato alla mortalità per tutte le cause di quasi mezzo milione di persone, i cui profili erano caricati nello UK Biobank, uno dei database genetici più ricchi e importanti per la ricerca scientifica. Hanno incrociato questi dati con un orologio proteomico legato all’invecchiamento, ovvero un orologio biologico che indica l’invecchiamento di una persona sulla base delle proteine presenti nel suo flusso sanguigno. Età anagrafica ed età biologica, del resto, spesso non corrispondono, ma possono avere significative divergenze proprio alla luce dello stile di vita e dell’ambiente in cui si vive. Una persona che non ha mai fatto attività fisica, col vizio del fumo e dell’alcol e che magari vive in un quartiere povero ed esposto a un elevato inquinamento atmosferico, per fare un esempio, presenta un profilo di proteine molto diverso rispetto a quello di una persona benestante della stessa età che ha sempre fatto attività fisica e non ha mai fumato.

Incrociando tutti i dati i ricercatori hanno determinato che i fattori ambientali “spiegano il 17 percento della variazione del rischio di morte”, contro appena il 2 percento della predisposizione genetica. I fattori ambientali che hanno l’impatto maggiore sulle malattie legate all’invecchiamento biologico e sulla mortalità precoce vi sono il fumo, l’attività fisica e le condizioni socioeconomiche. “Il reddito, il codice postale e il background non dovrebbero determinare le possibilità di vivere una vita lunga e sana. Ma questo studio pionieristico rafforza il fatto che questa è la realtà per troppe persone”, ha dichiarato con rammarico il professor Bryan Williams della British Heart Foundation. È emerso che il fumo è associato a 21 malattie; lo status socioeconomico (come lavoro e reddito) a 19; e l’attività fisica. Inoltre il peso corporeo a 10 anni e l’esposizione al fumo nel periodo vicino alla nascita “influenzano l’invecchiamento e il rischio di morte prematura 30-80 anni dopo”.

L’esposoma ha un impatto significativo su malattie cardiovascolari, cardiache ed epatiche, che sono tra le principali cause di morte nei paesi industrializzati, mentre la predisposizione genetica influenza maggiormente alcune forme di demenza e alcuni tumori, come il cancro al seno e al colon-retto, che sono contemplati tra i cinque “big-killer” delle malattie oncologiche. Anche il cancro alla prostata ha un più forte legame col profilo genetico.

“La nostra ricerca dimostra il profondo impatto sulla salute delle esposizioni, che possono essere modificate sia dai singoli individui sia attraverso politiche volte a migliorare le condizioni socioeconomiche, ridurre il fumo o promuovere l’attività fisica”, ha affermato la professoressa van Duijn. “Mentre i geni svolgono un ruolo chiave nelle patologie cerebrali e in alcuni tumori, le nostre scoperte evidenziano opportunità per mitigare i rischi di malattie croniche a polmoni, cuore e fegato che sono le principali cause di disabilità e morte a livello globale. Le esposizioni precoci sono particolarmente importanti in quanto dimostrano che i fattori ambientali accelerano l’invecchiamento precoce nella vita, ma lasciano ampie opportunità per prevenire malattie di lunga durata e morte prematura”, ha chiosato la scienziata. I dettagli della ricerca “Integrating the environmental and genetic architectures of aging and mortality” sono stati pubblicati su Nature Medicine.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Source link