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Albania, Algeria, Argentina, Benin, Brasile, Camerun, Germania, Giappone, India, Indonesia, Israele, Madagascar, Olanda, Portogallo, Stati Uniti, Svizzera, Turchia e Zimbabwe. Un lungo elenco che coincide con i paesi di provenienza delle cinquanta persone che ieri sono arrivate a Caserta nella sede del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop: una delegazione della Fao e di esperti di indicazioni geografiche.

Questo appuntamento fa parte del programma collaterale della conferenza internazionale organizzata da Fao, ministero dell’Agricoltura e Fondazione Qualivita dal titolo “Prospettive globali sulle Indicazioni Geografiche: innovazione e tradizioni per la sostenibilità” che si è tenuta a Roma dal 18 al 21 febbraio per discutere del ruolo delle indicazioni geografiche nella valorizzazione dei prodotti locali. Al centro: sostenibilità, innovazione e cooperazione internazionale.

Le tappe

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La delegazione ha visitato gli appartamenti reali della Reggia per poi tornare nelle Regie Cavallerizze e assistere alla presentazione dei Consorzi di mozzarella e ricotta Dop, e della scuola di formazione per casari. L’intervento condotto da Rita Liberti ha permesso ai partecipanti di conoscere la storia del prodotto e dell’ente stesso, con un approfondimento sul sistema di tracciabilità della filiera.

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La delegazione ha inoltre conosciuto Angelo Ardu, allievo della scuola per casari che ha spiegato la necessità «di preservare questo lavoro per continuare la tradizione. Nel corso del tempo c’è bisogno di un ricambio generazionale per portare avanti questo mestiere antico». Ardu ha poi assistito il maestro casaro Mimmo La Vecchia nel corso della dimostrazione di filatura che ha mostrato concretamente il passaggio dalla cagliata al filato, fino alla mozzatura. Subito dopo i partecipanti hanno partecipato alla degustazione guidata di ricotta e mozzarella nelle versioni classica e affumicata. L’evento si è poi concluso con un pranzo informale, che ha offerto l’occasione per proseguire le conversazioni in un’atmosfera conviviale.

Gli interventi

«Siamo orgogliosi di aver potuto accogliere tanti esperti del settore provenienti da ogni continente», dice il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo. «A tutti loro abbiamo potuto mostrare il nostro saper fare, quel mix straordinario di storia, imprenditoria e cultura che ha sancito il successo nel mondo della mozzarella di bufala campana Dop. Il nostro impegno per la sostenibilità e la trasparenza verso il consumatore ha avuto una attenzione internazionale che premia i nostri sforzi. Tutti sono andati via con l’emozione nel cuore e la voglia di ritornare presto a conoscere ancora meglio i luoghi della Bufala Dop».

L’incontro si è rivelato un momento significativo di confronto, rafforzando ulteriormente la consapevolezza del valore delle indicazioni geografiche come strumenti di tutela e leve di sviluppo economico e culturale. «La conferenza di Roma ha trattato anche il tema della certificazione e del controllo delle IG, essenziali per garantire la qualità e l’integrità delle produzioni. Questo aspetto è diventato ancora più centrale con l’avanzare della digitalizzazione e della tracciabilità, su cui noi stiamo investendo puntando sull’applicazione delle nuove tecnologie. La strada è chiara e va verso un futuro in cui innovazione, sostenibilità e tradizione possano coesistere, promuovendo la valorizzazione dei territori e delle loro produzioni e contribuendo a una più ampia transizione agro-ecologica globale».

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Tra i partecipanti anche Valerie Pieprzownik, rappresentante Fao. «Abbiamo preso parte alla grande conferenza a Roma e per noi è molto importante essere sui territori, vedere le produzioni italiane. Per questo siamo felici di aver visitato la sede del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, perché per le persone che arrivano da altri paesi è importante conoscere da vicino il territorio e dove operano le aziende. Abbiamo visitato anche le stanze della Reggia, tutti siamo rimasti particolarmente colpiti, è davvero unica».
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