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Intelligenza artificiale, imprenditoria digitale, tecnologia che avanza, che cambia le nostre vite e rivoluziona mercati e mestieri: i giovani devono prepararsi a tutto questo e la sfida, per quanto stimolante, non è affatto facile da accettare e gestire. Le nuove generazioni vanno guidate in un percorso che le condurrà verso un futuro molto complesso. Muoversi in un mondo sempre più dominato da innovazioni che puntano alla sostituzione dell’ingegno e della creatività dell’essere umano con qualcosa di sintetico ma allo stesso tempo “credibile” sarà sempre più complicato, soprattutto distante anni luce da un passato che non è poi così lontano. Per fornire uno stimolo e indicare la strada corretta ai giovani è stato ideato il mini festival “Le colonne portanti della nostra identità, il dominio dell’algoritmo”: il primo grande evento del programma di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025.
Capitale italiana della cultura: da sabato parte la settimana della scienza
Si tratta di una serie di incontri che creano un contatto diretto tra studenti e scienziati, professori, studiosi, divulgatori scientifici ed imprenditori digitali. Nella prima tappa, oggi, sabato 22 febbraio allo spazio Temenos (ex chiesa di San Pietro), il focus è stato mostrare le potenzialità e i rischi di una nuova stagione dell’evoluzione tecnologica che non solo è già matura, ma continua ad accrescersi con una velocità talmente elevata da imporci una preparazione più che adeguata per non diventare schiavi inconsapevoli o, peggio, osservatori incapaci di interagire.
Dopo i saluti del sindaco Francesco Micciché, di Maria Teresa Cucinotta e Roberto Albergoni, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Agrigento 2025, e della dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo Patrizia Pilato, gli studenti hanno avuto l’opportunità di ascoltare alcuni autorevoli rappresentanti del mondo scientifico di livello internazionale. Primo tra tutti Piergiorgio Odifreddi, celebre professore di logica matematica dell’Università degli studi di Torino e autentica star del web e di YouTube con decine di migliaia di seguaci che ogni giorno ascoltano vere e proprie lectio magistralis non solo di natura scientifica ma anche religiosa, etica e filosofica.
E poi la neuroscienziata Raffaella Ruminati della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa – Trieste). La sua attività di ricerca si concentra prevalentemente sulle basi neurali delle funzioni cognitive nell’uomo, sulla relazione tra sistema motorio e cognizione, sul processo decisionale in ambito economico e sulla rappresentazione neurale delle conoscenze sociali.
Ed ancora i professori Carmelo Calì e Aldo Schiavello dell’Università di Palermo – rispettivamente in scienze umanistiche e filosofia del diritto – e gli imprenditori digitali Davide Borra e Andrea Sardo. Quest’ultimo, racalmutese, ha ideato il software “Up your shoot” dedicato al mondo della fotografia: una delle più promettenti startup digitali a livello mondiale e soprattutto una piattaforma che vanta oltre 400 mila iscritti e diversi azionisti.
DOSSIER. Da Racalmuto alla conquista dell’Europa: il giovane fotografo che ha creato un business milionario
Decine di studenti, per oltre 3 ore, hanno ascoltato e assimilato un vero e proprio fiume di informazioni preziosissime che i relatori hanno messo a disposizione. Con entusiasmo, senza distrarsi e con un obiettivo preciso: imbrigliare la tecnologia (l’intelligenza artificiale prima di tutto), usarla come strumento efficace ed esclusivo per il campo di applicazione su cui si decide di puntare. Perché è l’unica strada che consentirà a questi ragazzi di essere vincenti e competitivi nel mondo del lavoro.
Una frase su tutte, pronunciata da Andrea Sardo durante il suo intervento, può riassumere lo spirito di questo primo incontro: “Non è più tempo di aspirare al classico impiego statale – ha detto il giovane imprenditore di Racalmuto – come accadeva all’epoca dei nostri genitori. Prima non era obbligatorio possedere competenze specifiche. Oggi non è più così, è tutto cambiato e dovete esserne consapevoli: occupare un posto di lavoro sarà possibile solo se avrete conoscenze specifiche e padronanza di strumenti tecnologici che vi renderanno unici e indispensabili. Il mondo digitale non è solo fatto di social e condivisione di un’immagine di voi stessi perennemente filtrata per soddisfare canoni di bellezza che ambiscono a una falsa perfezione. Usate semmai le vostre menti per conoscere ed impadronirvi di tutto ciò che la tecnologia può offrirvi, per essere realmente produttivi e non semplici spettatori”.
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