Il Governo prepara un nuovo decreto bollette per aiutare famiglie e imprese. I Ministeri dell’Economia e delle Finanze e dell’Ambiente e della Sicurezza energetica stanno definendo un provvedimento per supportare famiglie in difficoltà e alle imprese energivore.
Domani i tecnici si riuniranno per affrontare la questione delle risorse finanziarie, le stime si aggirano intorno ai 3 miliardi di euro. La parte più spinosa riguarda quanto dedicare al bonus sociale, considerata la componente più complessa da stabilire.
Il Governo sta valutando di intervenire a favore delle famiglie più fragili, aumentando i potenziali beneficiari. L’ipotesi è quella di innalzare la soglia ISEE, la soglia attraverso la quale si decide l’accesso all’agevolazione, che passerebbe dagli attuali 9.530 a 15.000 euro, variando anche la soglia per le famiglie numerose (che passerebbe, con tutta probabilità, da 20.000 a 30.000 euro).
Decreto bollette potenziato
Il decreto bollette dovrebbe essere presentato al Consiglio dei ministri nella prossima riunione prevista per martedì 25 febbraio.
Le risorse finanziate si aggirano intorno ai 3 miliardi di euro, finanziate in parte sia attraverso le maggiori entrate derivanti dall’incremento del prezzo del gas sia mediante l’utilizzo di ulteriori fondi ancora da identificare. Il decreto legge sarà circoscritto a un periodo di 6 mesi.
Uno dei pilastri del decreto riguarda il rafforzamento del bonus sociale, lo sconto in bolletta in favore delle famiglie in difficoltà economica o con componenti affetti da gravi patologie. L’ipotesi più probabile è l’ampliamento della platea dei beneficiari.
L’intervento di maggiore impatto diretto sui nuclei familiari con difficoltà nel pagamento delle bollette riguarda il potenziamento del bonus sociale per ridurre direttamente il costo dell’energia in fattura. Il principale criterio di accesso è rappresentato dall’ISEE, a 9.530 euro, con la possibilità di innalzamento a 20.000 esclusivamente per le famiglie con almeno quattro figli a carico.
Tuttavia non si escludono cambiamenti nel testo del decreto sulla soglia Isee.
“Puntiamo a intervenire sull’Isee, che dovrebbe salire dagli attuali 9.500 euro a 15mila euro”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e dell’Energia Pichetto Fratin.
La modifica potrebbe comportare un aumento del numero di beneficiari da poco più di sette milioni a oltre dieci milioni di persone. La stima di questo intervento, anche se ancora in fase di definizione, si aggira intorno a 1,5 miliardi di euro.
Potenziali beneficiari
Come chiarisce anche il Sole 24ore, occorre chiarire come sarà erogato il bonus, se ci saranno assegni ridotti a seconda della fascia ISEE. Guardando ai dati rilasciati in questi giorni dall’INPS attraverso l’Osservatorio Isee, sono poco più di 5,8 milioni i nuclei che hanno dichiarato un ISEE fino a 15.000 euro attraverso la presentazione della cosiddetta Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) e che quindi potenzialmente potrebbero ricevere il bonus.
Requisiti
Per ricevere il bonus non è sufficiente presentare la Dsu presso l’Inps o un Caf e ottenere l’attestazione ISEE entro la soglia fissata dalle norme vigenti. Spetta al Sistema Informativo Integrato controllare i requisiti di ammissibilità delle forniture potenzialmente agevolabili. Uno dei componenti del nucleo in difficoltà deve essere titolare di una fornitura attiva o usufruire di una fornitura di gas centralizzata oltre che rispettare i requisiti sulla tipologia (fornitura per usi domestici e, rispetto al gas, misuratore fino alla classe G6).
Sostegni per le imprese
Per quanto riguarda le imprese, l’aumento dei costi energetici comporta una pressione inflazionistica, determinando un incremento generalizzato dei prezzi al consumo.
L’obiettivo del Governo è di compensare gli effetti del sistema Ets, ovvero la tassa europea sulle emissioni di Co2. Mediante un investimento significativo, previa approvazione dell’Unione Europea per garantire la conformità alle normative sugli aiuti di Stato, il Governo intende neutralizzare l’impatto della sulle bollette delle famiglie. La riduzione dei costi per le imprese si tradurrebbe in una diminuzione delle tariffe energetiche per i consumatori finali.
Un ulteriore intervento si focalizzerebbe poi sulla riduzione del divario tra il prezzo del gas sul mercato all’ingrosso italiano (Psv) e il mercato di riferimento europeo (Ttf, con sede ad Amsterdam), tra le cause principali dei costi energetici più elevati in Italia rispetto ad altri paesi europei.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link