Dopo il Green Deal arriva il Clean Industrial Deal

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Next, la newsletter di Europa Today che ogni domenica mattina vi racconta cosa succederà nella settimana europea a venire, a cura di Alfonso Bianchi (per commenti, suggerimenti o critiche scrivete ad alfonso.bianchi@citynews.it). 

In cima all’agenda

Industria pulita – Mercoledì 26 la Commissione presenterà il Clean Industrial Deal, una sorta di figlio del Green Deal, un piano che ha lo scopo di rendere più pulita ma nello stesso tempo più forte l’industria pesante del blocco. Come promesso dalla presidente Ursula von der Leyen, centrale sarà la semplificazione, con i produttori europei di settori come l’acciaio e il cemento che sostengono che l’eccessiva burocrazia e gli alti costi dell’energia li rendono incapaci di competere con gli Stati Uniti e la Cina.

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Comprare europeo – Secondo alcune bozze circolate a Bruxelles il piano punterebbe a stimolare la domanda per i beni eco-sostenibili  “made in Europe”, riaffermando l’obiettivo esistente di produrre all’interno del blocco il 40% dei componenti chiave della tecnologia pulita dell’Ue. A tal fine, la Commissione intende fissare delle quote per garantire che i governi e le altre autorità pubbliche acquistino tali beni.

Energia un po’ meno pulita – Sempre mercoledì 26 sarà presentato anche il Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili. Bruxelles sta valutando la possibilità di sostenere gli investimenti nelle infrastrutture per l’estrazione dei combustibili fossili all’estero e di passare a contratti a lungo termine per il Gnl, per ridurre gli alti prezzi dell’energia che danneggiano le industrie europee.

Placare Trump – La strategia potrebbe servire anche ad accontentare alcune delle richieste di Trump, provando così a evitare una guerra commerciale con gli Stati Uniti. In particolare, la bozza fa riferimento al “modello giapponese”, che prevede l’acquisto diretto da parte del governo di partecipazioni in imprese di Gnl all’estero in cambio di un accesso continuo al gas a prezzi preferenziali. In questo caso potrebbe trattarsi di imprese statunitensi. Bruxelles pensa anche di velocizzare le autorizzazioni per le tecnologie nucleari emergenti. 

Altri temi caldi

Tre ani di guerra – Lunedì 24 febbraio ricorrerà il terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. E a tre anni dall’inizio della guerra le sorti del Paese sembrano più cupe che mai con Zelensky che ha perso quello che è stato finora il suo principale alleato, gli Stati Uniti, con il nuovo presidente Donald Trump che gli si è letteralmente rivoltato contro e che sta negoziando con Vladimir Putin una pace che non è quella che Kiev avrebbe voluto.

L’Europa spiazzata – L’Unione europea si aspettava un disimpegno Usa, ma è stata spiazzata dalla rapidità e dalla violenza con cui è arrivato. Il blocco sta provando a elaborare una linea per far fronte alla nuova situazione ma, come sempre, la politica estera è l’ambito in cui le decisioni sono più difficili da prendere, visto che serve l’unanimità dei 27 Paesi membri. Ma il momento richiede scelte difficili e immediate. 

Tutti a Kiev – Per mostrare la vicinanza all’Ucraina in occasione dell’anniversario si recheranno a Kiev sia il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, “per riaffermare il nostro sostegno all’eroico popolo ucraino e al presidente democraticamente eletto Volodymyr Zelensky”, ha spiegato Costa, rispondendo così indirettamente a Trump che ha definito Zelensky un “dittatore”. Con loro ci sarà anche il premier spagnolo Pedro Sanchez.

Macron a Washington – Emmanuel Macron invece lunedì 24 volerà a Washington per incontrare Trump, divenendo il primo leader europeo a tenere colloqui alla Casa Bianca nella nuova era. Il presidente francese proverà a convincere lo statunitense a non abbandonare l’Ucraina e a non imporre dazi ai suoi alleati. “Gli dirò ‘non puoi essere debole di fronte al presidente Putin. Non è da te”, e che “tra alleati, non possiamo far soffrire l’altro con le tariffe”, ha anticipato Macron.

E anche Starmer – Meno coraggioso con le dichiarazioni è stato il premier britannico Keirs Starmer, che pure volerà negli Usa (giovedì 27) ma che ha evitato di parlare alla stampa dell’incontro per non dover esprimersi sulle recenti sortite di Trump e rischiare di farlo innervosire. Lunedì 24 dovrebbe però annunciare un sostanzioso pacchetto di sostegno a Kiev, che include nuove sanzioni e nuovi aiuti militari. Un segnale comunque per il potente (e irascibile) alleato.

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Agricoltura

 

Trump non pare ben disposto – Starmer e Macron “non hanno fatto niente” per mettere fine alla guerra in Ucraina ha detto Trump a Fox. “Macron è un mio amico, Starmer è una persona carina ma non hanno fatto niente. Io invece sta agendo per un motivo: odio vedere tutti questi morti”, ha aggiunto. Se il buongiorno si vede dal mattino non pare un ottimo inizio per le discussioni. Speriamo non vengano umiliati in conferenza stampa come il povero re di Giordania Abdullah II.

Nuove sanzioni alla Russia – Intanto a Bruxelles, sempre lunedì 24, si riunirà il Consiglio Ue Affari esteri, che marcherà l’evento approvando il 16esimo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Il pacchetto introduce nuove personalità ed entità nella blacklist Ue, nuovi divieti all’export verso la Russia e prende di mira altre 73 imbarcazioni della cosiddetta flotta ombra del Cremlino.

Esenzioni per l’Ungheria – L’Ungheria di Viktor Orban ha accettato il pacchetto ma solo dopo aver strappato alcune esenzioni che permetteranno all’ungherese Mol di utilizzare prodotti petroliferi russi raffinati a livello nazionale, di sottrarre alle sanzioni le attrezzature per la manutenzione dell’oleodotto Druzhba e di garantire che la metropolitana di Budapest possa continuare a ricevere i necessari servizi di assistenza e riparazione da imprese della Federazione.

Via invece le sanzioni alla Siria – Sempre al Consiglio Affari esteri i ministri dei Ventisette approveranno in via definitiva la sospensione di buona parte delle sanzioni alla Siria, quelle che riguardano il settore energetico e dei trasporti, ma anche il settore bancario, per permettere l’arrivo di fondi che permettano soprattutto di sostenere gli sforzi di ricostruzione.

Il futuro di Gaza – Lunedì 24 si terrà anche il Consiglio di associazione Ue-Israele, nel quale si discuterà del conflitto con Hamas e delle prospettive per il futuro di Gaza. L’Unione europea ha rifiutato il piano di Trump di espellere i palestinesi dalla Striscia, piano sostenuto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, e la riunione sarà l’occasione per avere un “confronto franco”, ha detto l’Alto rappresentante Kallas. A rappresentare Israele ci sarà il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar.

La revisione non è sul tavolo – In passato alcuni Paesi, Spagna e Irlanda in testa, avevano chiesto la sospensione o quantomeno la revisione del Consiglio di associazione, come forma di pressione su Tel Aviv affinché riducesse la forza degli attacchi su Gaza che hanno portato all’uccisione di oltre 48mila palestinesi. Ma la linea dura non è mai passato, con Israele che ha il fermo supporto di Paesi come Ungheria e Germania. “La revisione del Consiglio non è sul tavolo, ma ci sono importanti questioni da discutere”, ha spiegato un alto diplomatico europeo. 

Elezioni in Germania – I tedeschi andranno alle urne oggi, domenica 23 febbraio, per eleggere i membri del Bundestag. Friedrich Merz, leader della Cdu-Csu, è dato certo come futuro cancelliere, con il partito che dovrebbe raccogliere il 30% dei consensi. La Spd del cancelliere uscente Scholz dovrebbe crollare al 15 per cento, i Verdi al 13 per cento e i Liberali addirittura al 4 per cento, rischiando di restare fuori dal Parlamento. Tutti gli occhi puntati sull’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD) data a uno storico 20%. 

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Merz l’anti Trump? – Un’Europa forte ha da sempre bisogno di una Germania forte. Il 69enne Merz ha spostato la sua formazione politica più a destra e criticato anche Angela Merkel (con cui non è mai andato d’accordo), soprattutto per quanto riguarda i migranti. Con le sue prese di posizioni nette (soprattutto per i tedeschi sempre molto equilibrati e pacati) potrebbe presentarsi come l’anti Trump europeo. Ma quanto potere avrà dipenderà anche da quale coalizione riuscirà a formare per poter governare. Segui gli aggiornamenti in diretta.

Consiglio Ue

Sviluppo rurale – Lunedì 24 si terrà anche il Consiglio Agricoltura. I ministri dei Ventisette discuteranno della “verifica rurale”, ossia la prassi di rivedere le politiche da una prospettiva rurale per garantire che siano in linea con i bisogni delle persone che vivono e lavorano nelle zone rurali. I ministri discuteranno inoltre di come integrare più efficacemente lo sviluppo rurale nelle strategie e nei fondi dell’UeE e di come tener conto delle esigenze e delle sfide di queste regioni.

Verso l’EuCo – Martedì 25 si terrà invece il Consiglio Affari generali, con i ministri responsabili degli Affari europei che avvieranno i preparativi del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2025. Durante la riunione la Commissione presenterà anche il suo programma di lavoro che promette semplificazioni “senza precedenti” per le imprese e risparmi fino a 37 miliardi.

Parlamento Ue

Relazioni con gli Usa – Una delegazione della Commissione Mercato interno e la protezione dei consumatori sarà a Washington da lunedì 21 a venerdì 24 per incontrare i membri del Congresso degli Stati Uniti, enti governativi statunitensi, accademici e rappresentanti delle industrie, nell’ambito degli sforzi per rafforzare la cooperazione transatlantica in settori politici chiave. 

Il post Brexit – Una delegazione della Commissione Affari economici e monetari si recherà a Londra da lunedì 24 a mercoledì 26 per discutere delle relazioni Ue-Regno Unito. Si parlerà di competitività e investimenti, della ricostruzione dell’Ucraina e delle sanzioni contro la Russia, di vigilanza bancaria, di servizi finanziari e di finanza digitale.

Allargamento – Una delegazione della Commissione Affari esteri visiterà la Moldavia da martedì 25 a giovedì 27 per incontrare membri del governo e del parlamento del Paese e discutere delle riforme in atto per portare avanti l’adesione della nazione all’Ue. Gli eurodeputati discuteranno anche del nuovo strumento Ue da 1,9 miliardi di euro a sostegno del Paese, sul quale il Parlamento voterà a marzo. La delegazione incontrerà, tra gli altri, la presidente Maia Sandu.

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Balcani – Una delegazione della commissione per la Sicurezza e la difesa si recherà a Sarajevo da lunedì 24 a giovedì 27 per riconfermare l’impegno del Parlamento europeo a favore della stabilità della Bosnia-Erzegovina in quanto Paese candidato all’adesione. I deputati incontreranno i vertici politici della nazione e valuteranno anche il lavoro dell’operazione militare Eufor Althea.

Deputati in Lombardia e Veneto – Dal 24 al 26 febbraio, una delegazione della commissione Industria si recherà in Veneto e Lombardia per visitare le principali aree industriali delle due regioni. In agenda, visite a Fincantieri, al Mose, al polo aerospaziale Qascom a Bassano del Grappa, al Rir – Air (Innovazione e Ricerca Aerospaziale), alla Gnutti Carlo S.p.A. a Maclodio e al Gruppo Arvedi a Cremona.



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