l’UE conta come il due di picche quando sotto c’è fiori

Tutti solidali con il Presidente Sergio Mattarella dopo l’attacco frontale della portavoce del Ministero degli Esteri Russo, Marija Zacharova.  Giusto fare barriera protettiva ma c’è da domandarsi se le parole di Mattarella non fossero state inopportune proprio nel momento in cui iniziava una delicata transazione politica orientata alla pace in Ucraina.

Di Lamberto Colla Parma, 23 febbraio 2025 – Marija Zacharova è stata lapidaria: “le parole di Mattarella non resteranno senza conseguenze”. Se i russi se la sono presa non hanno poi tutte le ragioni contrarie. In effetti paragonare la Russia al Terzo Reich soprattutto perché all’epoca l’Italia era il “principale alleato del nazismo” e insieme ai tedeschi e polacchi invasero la Unione Sovietica lasciando migliaia di uomini sul terreno del Donbas. Inoltre un’altra dimenticanza antistorica è stato il mancato invito alle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della liberazione dei campi di sterminio, peraltro liberati proprio per mano dei russi. Quegli stessi sovietici che contarono 28 milioni di morti per liberare l’europa dal nazismo.

Saranno permalosi ma un po’ di ragione l’hanno anche loro.

Ricordiamo infine che nel 2014 gli accordi di Minsk non vennero rispettati a seguito del fatto che gli Ucraini attaccarono il Donbas uccidendo oltre 14.000 russofoni.

Cose e fatti che non si potrebbero raccontare ma che a riportare a galla questa verità scomoda è stato lo stesso Donald Trump nella conferenza stampa di alcuni giorni fa da Mar-a-Lago in Florida. «Ho sentito che sono arrabbiati (ucraini ndr) per non avere un posto al tavolo dei negoziati. Ce lo hanno avuto per tre anni…. Allora non avrebbero dovuto iniziare la guerra» ha commentato il Tycoon dalla Florida.

Ma ad essere arrabbiati sono anche gli europei che, nel gran caos della Dis”Unione Europea” sono riusciti, sotto la guida dell’enfant prodige Macron a dividere ancor più i 27, convocando all’Eliseo una riunione tra alcuni capi di Stato, non tutti, senza un preciso criterio. Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Danimarca e Paesi Bassi sono stati chiamati da Emmanuel Macron per discutere di vari temi ma soprattutto per parlare di difesa e per mandare giù il rospo dell’esclusione dalle trattative per la pace, al cui tavolo non verrà, probabilmente, invitato nemmeno Zelensky, salvo decisioni dell’ultima ora.

L’UE, nello specifico la Commissione Europea, avrebbe potuto  e forse dovuto, essere la prima a attivarsi per promuovere la Pace, posto che la guerra è ancora in casa nostra. Invece la gara era a chi alzava più la voce contro Putin, a chi consegnava più armi agli ucraini per continuare a perdere una guerra che la Federazione Russa, a sentir loro, l’avevano già persa 30 giorni dopo l’inizio. Putin, sempre per il servizio di Dis”informazione” della dis”Unione Europea” era gravemente malato. Infine la Russia è stata, a sentir loro, bloccata non riuscendo a conquistare l’intera Ucraina. Peccato che a Putin non interessava conquistare l’Ucraina. Sempre è stato dichiarato che il Donbas e la Crimea dovevano avere una forma autonoma di governo, la NATO non avrebbe dovuto accogliere l’Ucraina ma nulla ostava che entrasse nella Unione Europea.

Ma l’interesse degli Usa targati Biden era il conflitto con la Federazione Russa attraverso l’Ucraina e con il contributo dell’Europa per proseguire l’indebolimento del vecchio continente sia economicamente, costringendolo a aumentare gli acquisti in USA per riequilibrare l’enorme debito statunitense, sia per consolidare il dollaro come moneta di riferimento mondiale.

Parliamoci chiaro, chi avrebbe mai pensato di condurre le trattative con una interlocutrice come Ursula Van der Lyen che conta come il due di picche quando sotto c’è coppe. Una opinione condivisa tra i 27 dell’UE non esiste, la Francia va da sola, così come la Germania per non parlare dell’UK, che peraltro si è tirata fuori dall’Unione anche se di fatto non era mai entrata compiutamente.

Per affrontare temi così importanti occorre avere degli interlocutori capaci di decidere, cosa che l’UE non ha questo potere.

Così, per non perdere tempo i “grandi” della terra (Usa, Russia, Cina) parlano tra di loro e poi, ponendo una domanda retorica agli alleati, li coinvolgono per far credere e scrivere, che anche loro hanno dato un contributo…

Salvare la faccia ma subire tutto!

Così, i leader europei per far credere di valere qualcosa continuano a fare i guerrafondai e a portare in palmo di mano il piccolo di Kiev che per Trump ha solo il 4% del consenso popolare e non capisce dove siano finiti il 50% dei soldi trasferiti dagli Usa all’Ucraina, così come, aggiungiamo noi, molte delle armi, come dichiarò un alto generale statunitense, delle quali si persero le tracce.

Ma tutto il male non viene per nuocere, chissà che si possa tornare a vivere una nuova stagione di libertà e di verità.

(Vignette di Romolo Buldrini l’Aquila e una di Gianfranco Colella)

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