Arriva Saipem7, il colosso dell’energia italo-norvegese

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L’italiana Saipem si fonde con la norvegese Subsea7 – Imagoeconomica

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Fusione all’orizzonte per l’italiana Saipem e la norvegese Subsea7: i due gruppi specializzati nei servizi per il settore energetico si fonderanno in un’unica realtà. Nella giornata di ieri hanno raggiunto un accordo per la creazione di una società paritetica che avrà 43 miliardi di ordini, 20 miliardi di ricavi e un ebitda di 2 miliardi di euro. L’operazione, anticipata dal quotidiano Repubblica, porterà alla nascita di Saipem7 che avrà sede legale a Milano e sarà quotata sia in Piazza Affari che alla Borsa di Oslo. Il colosso europeo dell’energia avrà 45mila addetti, tra cui 9mila ingegneri.

Giorgetti: perfetta valorizzazione del pubblico. Sulle nozze è intervenuto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sottolineando che “rappresenta un perfetto esempio di come il pubblico può valorizzare operazioni industriali imponenti”. “Con questa fusione – ha aggiunto – si costruisce un colosso mondiale del settore dell’ingegneria energetica ma con sede in Italia, a Milano”.

I dettagli dell’operazione sono stati presentati stamattina in una conference call dedicata dal top management di Saipem e Subsea7. Il perfezionamento della fusione è previsto nella seconda metà del 2026.

Subsea7: grande opportunità per l’energia del futuro. La fusione “rappresenta per Subsea7 una pietra miliare nella storia della nostra società” ha spiegato il presidente del gruppo norvegese Kristian Siem. “Questa combinazione – ha proseguito – ci dà una dimensione molto più armonica per quanto riguardo i progetti nel settore dell’energia per il futuro”. A suo dire si tratta di una “grande opportunità per i piani di lungo termine e garantirà una maggiore efficienza operativa e la creazione di sinergie e di valore per gli azionisti”. Per questi motivi, ricorda Siem, l’operazione ha avuto “il via libera dei 2 cda e dei 3 principali azionisti”. Commentando l’operazione la presidente di Saipem Elisabetta Serafin si è detta “certa che le capacità operative di Saipem e Subsea si potranno fondere a vantaggio di tutti gli azionisti”.

La fusione per incorporazione. Secondo la nota diffusa da Saipem, la combined company sarebbe creata mediante fusione per incorporazione transfrontaliera di Subsea7 in Saipem. Siem Industries (azionista di riferimento di Subsea7) avrebbe circa l’11,9% del capitale sociale, mentre Eni e Cdp Equity (azionisti di riferimento di Saipem) ne deterrebbero circa il 10,6% e il 6,4%.

L’operazione prevede il conferimento di 6,688 azioni Saipem per ogni titolo Subsea7 posseduto e ai soci di quest’ultima verrà distribuito un dividendo straordinario di 450 milioni immediatamente prima del perfezionamento. Per Saipem7 sono previste sinergie annuali di circa 300 milioni a partire dal terzo anno anno, a fronte di un costo complessivo dell’integrazione di circa 270 milioni.

Il patto parasociale. Gli azionisti di riferimento hanno espresso il loro “forte supporto” impegnandosi a votare a favore dell’operazione. In particolare Eni, Cdp Equity e Siem Industries hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede l’impegno a sostenere la fusione e i termini di un patto parasociale che sarà efficace a partire dal perfezionamento. In base al memorandum la nuova società avrà un amministratore delegato indicato da Cdp Equity ed Eni (l’attuale ceo di Saipem, Alessandro Puliti) e un presidente designato da Siem Industries, affiancati da un ad della società che gestirà il business offshore individuato in John Evans, il numero uno di Subsea7.

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Eni e Cdp approvano l’operazione. L’operazione, secondo l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi porterà alla creazione del “market leader globale nel settore Subsea ed E&C Offshore, migliorandone il profilo competitivo grazie a sinergie operative, senza ricadute occupazionali negative, e ne rafforzerà la struttura patrimoniale”. “Assieme a Eni – ha aggiunto l’amministratore delegato di Cdp Dario Scannapieco – abbiamo lavorato in sintonia e con successo al perfezionamento di una grande operazione industriale”.

Le due aziende sono complementari. Saipem e Subsea7, si legge nella nota diffusa da Saipem, presentano un’elevata complementarità geografica e a livello di clientela: la loro combinazione potrà migliorare l’offerta di prodotti e servizi e ottimizzare l’utilizzo della flotta. In questo modo, la società risultante dalla fusione avrà una migliore capacità di cogliere le opportunià strategiche e commerciali derivanti dall’evoluzione del mercato Oil & Gas e dai cambiamenti legati alla transizione energetica.

Saipem nata come costola di Eni nel 1956. Saipem opera nel settore del petrolio e del gas onshore e offshore che offre servizi di progettazione, approvvigionamento, gestione e costruzione di infrastrutture ed effettuando progetti di perforazione. L’azienda è nata nel 1956 da una divisione di ENI, oggi è presente in oltre 60 Paesi del mondo, impiegando più di 30 mila dipendenti.A livello onshore, l’azienda è focalizzata nella posa di condutture, nell’installazione di impianti, macchinari e piattaforme galleggianti. Mentre riguardo le attività offshore, si occupa della costruzione di piattaforme, terminali marini, condutture e sviluppo di giacimenti in acque profonde.





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