CRONOSCOUT FINANZIA UNO STUDIO SOCIO-ECONOMICO IN BASILICATA

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Iniziative concrete per la propria terra: l’associazione Cronoscout della Val D’Agri ha finanziato uno studio socio-economico in Basilicata con lo scopo di contribuire allo sviluppo della regione. 

L’associazione Cronoscout, nata nel 2000, si occupa della promozione di progetti e attività sul territorio. L’amore per i giovani e per la propria terra si pongono alla base del loro impegno. Momenti di incontro, percorsi di formazione, collaborazioni con scuole e università, scambi interculturali: i giovani sono al centro delle iniziative dell’associazione perché loro sono il futuro.

Nell’ambito delle varie progettazioni, i responsabili di Cronoscout, con il contributo dell’università Aarhus della Danimarca, hanno realizzato un progetto che si concretizza in due dossier. 

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Il primo pubblicato nel 2021, “Riorganizzazione e Rivalutazione del Commercio e dell’Imprenditoria nei Piccoli Centri” è dedicato all’analisi della situazione attuale della regione Basilicata. La ricerca condotta da Martina Koščáková, laureata al Master in studi internazionali all’università Aarhus della Danimarca in collaborazione con Maria Teresa Lapadula, professoressa di Italiano e Storia alll’ITS “Petruccelli-Parisi” di Moliterno e Diego Quesada Ledezma, geometra e ingegnere civile, intende scoprire le ragioni del declino economico e demografico nella regione, proponendo possibili soluzioni. 

Tra i maggiori problemi emerge il fenomeno dello spopolamento, che si lega all’imprenditorialità giovanile: i ragazzi non vedono potenzialità e la conseguente emigrazione crea i paesi “degli anziani”. Per quanto riguarda il settore economico, Cronoscout sottolinea come l’industria petrolifera e automobilistica non possano da sole salvare la regione dall’isolamento nazionale e dall’emigrazione costante, dunque è necessaria una diversificazione dell’economia. L’agricoltura è il settore più importante della regione ma, secondo lo studio, solo il 18% del territorio è adatto alla coltivazione e la mancanza di infrastrutture e servizi essenziali ne limita lo sviluppo. Sul versante turismo e cultura, la Basilicata gode di un elevato numero di risorse culturali ma non tutte sono adeguatamente utilizzate.

Il problema, almeno questi sono i risultati ai quali è giunta la ricerca, è che ci sono tante entità territoriali che si occupano di turismo e di valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e ambientale ma manca un piano integrale con percorsi turistici sul territorio perché non c’è collaborazione tra le associazioni. Collaborazione che sarebbe assente anche sul piano istituzionale.
 
A questa prima ricerca che offre un quadro generale della regione, ne segue una più dettagliata. Nel 2024 è stato realizzato il secondo dossier “Val D’Agri: rapporto di ricerca sulla disponibilità delle comunità per lo sviluppo del turismo” che riassume i risultati dell’intenso lavoro sul campo di due mesi a Moliterno, dall’11 
febbraio all’11 aprile 2023. Lo studio è stato condotto da Katrine Bendorff Kristensen, laureata al Master in Studi Internazionali all’università Aarhus della Danimarca insieme a Maria Teresa Lapadula, insegnante dell’ITS “Petruccelli-Parisi” di Moliterno e Diego Quesada Ledezma, geometra e ingegnere civile. 

“Quanta disponibilità c’è nel comune di Moliterno per un incremento del turismo?”: partendo dalla seguente domanda , lo studio sottolinea le criticità evidenziate durante la ricerca sul campo a Moliterno. In particolare, secondo il documento, sebbene ci siano tante sfide da affrontare, in particolare in termini di infrastruttura e disponibilità della comunità, a Moliterno vi sono anche opportunità significative che si possono cogliere mettendo in atto efficaci strategie, alcune riportate nel dossier. E cioè:
1. Migliorare la collaborazione, creando alleanze tra i paesi limitrofi del territorio;
2 Sviluppare e promuovere il turismo di nicchia come quello gastronomico e il turismo lento;
3. Migliorare le infrastrutture e i servizi locali;
4. Promuovere l’impegno della comunità e l’apertura mentale attraverso workshop, programmi che integrano residenti locali e stranieri, percorsi formativi ed eventi culturali;
5. Istituire un sistema di monitoraggio e valutazione del turismo. 

“Promuovere la convinzione che le sfide possono essere affrontate collettivamente, avviare discussioni e sostenere iniziative è un primo passo positivo”: con l’intento di portare avanti la ricerca in tutta la regione, i rappresentanti dell’associazione Cronoscout chiedono “una maggiore collaborazione a tutti gli attori della comunità: cittadini, istituzioni, amministrazione, associazioni, attività commerciali”. 





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