Il progetto intrapreso per il ripristino ambientale nelle acque dell’Adriatico si espande su una vasta area, coinvolgendo cinque regioni italiane. L’iniziativa punta a migliorare la salute degli ecosistemi marini e affianca la sostenibilità alla valorizzazione delle risorse costiere. Le attività spazieranno dalla ricostruzione dei banchi di ostrica piatta europea alla mappatura dettagliata della Posidonia oceanica, contribuendo non solo alla tutela dell’ambiente, ma anche alla formazione di una consapevolezza ecologica all’interno delle comunità locali.
Ricostruzione dei banchi di ostrica piatta
Uno degli aspetti salienti di questo progetto è la ricostruzione dei banchi di ostrica piatta europea, scientificamente nota come Ostrea edulis. Questo mollusco rappresenta una risorsa importante non solo per la biodiversità marina, ma anche per le economia locali, in particolare per la pesca e l’acquacoltura. L’attività si svolgerà in cinque regioni: Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo. Immersi in acque cristalline e ricche di nutrienti, i banchi di ostrica favoriscono un habitat diversificato, ospitando numerose specie marine. La reintroduzione di queste ostriche non solo migliorerà l’equilibrio ecologico, ma mira anche a rafforzare le pratiche sostenibili di pesca, riducendo l’impatto delle attività umane sugli ecosistemi marini. Gli incontri con pescatori e botanici locali si riveleranno fondamentali per il successo di questo intervento, creando un ponte tra tradizione e innovazione.
Mappatura degli habitat costieri e della posidonia
Centralità nell’approccio del progetto è data alla mappatura degli habitat costieri che abbracciano l’intera costa italiana. Sebbene in passato siano state effettuate mappature della Posidonia oceanica nel corso di più anni, ora si prevede di ottimizzare questo processo, realizzando un’approfondita cartografia in un unico lasso temporale. La Posidonia, una pianta marina fondamentale per il mantenimento della biodiversità , svolge un ruolo chiave nell’ancoraggio dei fondali e nella purificazione delle acque. La sua presenza, infatti, riduce l’erosione costiera e favorisce la crescita di specie ittiche. La nuova cartografia non solo servirà a tutelare questo habitat prezioso, ma anche a monitorare i cambiamenti ecologici e climatici, offrendo un supporto decisivo per la pianificazione turistica e le misure di conservazione.
Monitoraggio avanzato delle condizioni marine
Per garantire un monitoraggio efficace delle condizioni marine, il progetto prevede l’implementazione di antenne radar HF lungo le coste e una nuova rete di boe d’altura. Questi strumenti saranno in grado di raccogliere dati sul moto ondoso, le correnti marine e i parametri meteorologici. Sarà effettuato anche un ripristino dei punti di monitoraggio dell’Ondametrica: un sistema che si compone di quindici stazioni distribuite uniformemente lungo le coste italiane, le quali permetteranno di ottenere informazioni rilevanti circa il clima marino e meteorologico. Questi dati si riveleranno fondamentali per tracciare gli scenari di cambiamento climatico e intervenire in modo tempestivo per preservare la salute degli ambienti marini, preoccupandosi non solo delle attuali generazioni, ma anche di quelle future.
Intelligenza artificiale: un nuovo alleato per i subacquei
Un aspetto innovativo di questo progetto è rappresentato dall’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle attività subacquee. Già presentata alla trentesima edizione di Eudi Show, l’applicazione chiamata Splash si propone come un assistente virtuale per i sub. Questa tecnologia all’avanguardia è in grado di consigliare i luoghi migliori per le immersioni, rispondendo a domande specifiche e collegando gli utenti con operatori locali per organizzare viaggi immersivi. In un’epoca in cui la tecnologia abbraccia sempre più il nostro quotidiano, l’AI emerge come strumento utile per migliorare e semplificare l’esperienza dei subacquei, promuovendo l’esplorazione sostenibile dei fondali marini.
Il progetto, dunque, non solo si impegna a proteggere e ripristinare l’habitat marino dell’Adriatico, ma si avvale anche di strumenti moderni e soluzioni innovative per coinvolgere le comunità e garantire un futuro sostenibile per questo prezioso ecosistema.
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