Energia, caro bollette e truffe, il mercato libero che rende poveri

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Sono circa 13.200 i possibili contratti del libero mercato di energia tra i quali una famiglia dovrebbe scegliere il piĆ¹ adeguato alle proprie esigenze. In molti casi, oltre al costo di luce o gas, questi contratti obbligano ad acquistare servizi accessori: assicurazioni, canoni di manutenzione delle caldaie, servizi di telemedicina oltre costi occulti in caso di recesso anticipato e cambi tariffe. Costi e servizi accessori che spesso nulla hanno a che vedere con lā€™erogazione del gas o dellā€™elettricitĆ .

Ā«La caritĆ  non puĆ² limitarsi, come ĆØ giusto fare da parte nostra, nel donare per quanto si puĆ² aiuti e sussidi a chi non ce la fa, ma deve accompagnarsi alla promozione della giustizia, alla capacitĆ  di contribuire ad intervenire sulle cause che escludono ancora di piĆ¹ i poveri e le persone in evidenti difficoltĆ Ā» dichiara Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma.

Ipocrisie e paradossi del ā€œmercato liberoā€ nei contratti le cui offerte economiche sono consultabili sul Portale ARERA, lā€™AutoritĆ  di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che risultano incomprensibili ai piĆ¹ e soprattutto quasi mai effettivamente convenienti. Non va meglio nemmeno per i clienti ā€œvulnerabiliā€ ā€“ anziani, disabili, e percettori di redditi bassi -, rimasti gli unici ad aver diritto al mercato ā€œtutelatoā€. Al momento, per il complesso meccanismo della formazione del prezzo, stanno pagando circa il 18% in piĆ¹ rispetto ai clienti non vulnerabili approdati al Servizio di Tutele Graduali (STG). I vulnerabili adesso hanno tempo fino al 30 giugno 2025 per accedere al STG cercando di risparmiare cosƬ qualche centinaio di euro su base annua.

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La maggiore convenienza del mercato libero rispetto al servizio di maggior tutela ĆØ durata poco. PiĆ¹ precisamente ā€œĆØ rimasta elevata sino al primo trimestre dellā€™anno 2023 e si ĆØ fortemente ridotta nel secondo trimestre dello stesso annoā€. Nel terzo e quarto trimestre 2023, ā€œil prezzo del mercato libero ĆØ tornato sopra a quello della maggior tutelaā€ (Fonte ARERA: https://www.arera.it/fileadmin/allegati/docs/24/62-2024-I-eel_-_integrazione.pdf).

E come se non bastasse il mercato si ĆØ arricchito di offerte con vendite abbinate: nella bolletta il cliente trova costi di assicurazioni improbabili o ancora servizi di telemedicina dal costo di 150 euro annui, piĆ¹ o meno lā€™equivalente su base annua del bonus sociale. Tutto questo non ĆØ tollerabile. Alle offerte del libero mercato poco convenienti si aggiungono i costi di servizi accessori non richiesti che erodono i tentativi di calmierare il costo della bolletta.

Una situazione che, come spesso accade, sta mettendo in crisi soprattutto le famiglie piĆ¹ fragili e gli anziani, che sempre piĆ¹ si rivolgono ai centri di ascolto parrocchiali per chiedere un aiuto per il pagamento delle bollette.

Per questo la Caritas diocesana di Roma sente il bisogno di intervenire per segnalare un allarme che riguarda tutti, non solo i clienti definiti vulnerabili. Dal 2022 ad oggi con iniziative promosse dalla diocesi di Roma come la ā€œBolletta sospesaā€ e ā€œFondo famigliaā€ sono stati messi a disposizione oltre 200 mila euro per consentire il pagamento delle bollette ed evitare i distacchi per morositĆ .

Ā«Non si puĆ² pensare ā€“ dichiara Giustino Trincia ā€“ Ā di gestire il ā€œlibero mercatoā€ permettendo ingiustizie sociali e confidando nel sostegno del mondo del volontariato. Chiediamo invece, anzitutto al Governo e al Parlamento, di garantire la dignitĆ  delle persone a partire dal riconoscimento dei bisogni essenziali quali la fornitura di acqua, energia elettrica e gas in un contesto di fiducia reciproca e legalitĆ Ā».

Al momento, il libero mercato si sta traducendo in grandi profitti per le imprese e in un crescente rischio di povertĆ  per le famiglie. Un rischio piĆ¹ volte segnalato, che oggi ĆØ diventato realtĆ .

Paradossalmente, perĆ², aumentano anche i proclami e le iniziative di contrasto alla povertĆ  energetica da parte degli stessi operatori economici che propongono vendite abbinate o modificano unilateralmente i contratti in essere senza un giustificato motivo e senza le adeguate informazioni. Dopo il ā€œgreenwashingā€ (ambientalismo di facciata) cā€™ĆØ il rischio della ā€œfuel poverty washingā€ (aiuti di facciata per la povertĆ  energetica).

Per far fronte a questa nuova ed ennesima crisi, la Caritas diocesana di Roma ha attivato una serie di strumenti attraverso il Manuale operativo dei diritti per accompagnare le parrocchie nella tutela delle famiglie fragili (www.caritasroma.it/manualediritti/).

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Allo stesso tempo, chiede un intervento urgente su piĆ¹ fronti:

  1. Stabilizzare bonus sociali elevando le soglie ISEE a euro 15.000 e rivedendo la soglia di etĆ  dei beneficiari abbassandola dallā€™attuale 75 a 70 anni. A copertura della misura puĆ² contribuire anche quanto ricavato dalle truffe del 110% in considerazione del fatto che lā€™efficientamento energetico degli edifici doveva e poteva essere pensato come leva principale per contrastare la povertĆ  energetica con una seria riqualificazione dellā€™edilizia popolare.
  2. Ripulire da bolletta da costi impropri vietando la vendita abbinata di servizi estranei alla fornitura di energia elettrica e gas almeno per i clienti definiti vulnerabili, introducendo idonee sanzioni in caso di violazioni, da destinare al sostegno delle famiglie in difficoltĆ .
  3. Introdurre una valutazione (Rating) di legalitĆ  obbligatoria e specifica per le aziende che operano nel settore della vendita di energia elettrica e gas per estirpare il fenomeno delle truffe telefoniche e delle diverse pratiche commerciali scorrette.
  4. Rafforzare la campagna di comunicazione per avvertire i clienti vulnerabili della possibilitĆ  di accesso al Servizio a Tutele Graduali entro il 30 giugno 2025
  5. Semplificare e rafforzare gli strumenti di tutela rendendo maggiormente accessibile il servizio conciliazione energia predisposto da ARERA adottando anche strumenti di moral suasion e leve reputazionali per favorire la risoluzione delle controversie
  6. Alle aziende chiediamo infine maggiore senso di responsabilitĆ  sociale, evitando il fenomeno della fuel poverty washing, spesso solo per campagne pubblicitarie, rendendosi invece credibili su questo tema adottando le misure idonee a contrastare le truffe i raggiri ai danni soprattutto dei piĆ¹ fragili.



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