“L’incertezza è l’habitat naturale degli investitori.” (Benjamin Graham)
Dobbiamo iniziare a preoccuparci? La settimana sulle Borse inizia dopo essersi lasciati alle spalle una fase contrastata. Venerdì i listini europei hanno chiuso con un andamento misto: STOXX 600 +0,5%, FTSE invariato, DAX -0,1%, CAC 40 +0,4%, FTSE MIB +0,45%. In controtendenza Wall Street, dove gli indici hanno registrato una seduta negativa: Dow -1,69%, S&P 500 -1,71%, Nasdaq -2,20%, Russell 2000 -2,94%, con lo S&P 500 che ha segnato la peggior sessione del 2025. La narrativa relativa alla congiuntura economica statunitense ha perso slancio dopo i risultati di Walmart, che hanno evidenziato una domanda debole, e le vendite al dettaglio sotto le attese. Il sentiment è stato ulteriormente appesantito dalle nuove minacce tariffarie di Trump su farmaceutici, semiconduttori e legname. In Europa, il PMI composito della zona euro ha registrato un dato deludente, contribuendo a un quadro di generale incertezza economica. La sessione di venerdì è stata caratterizzata infine da un forte movimento di risk-off, guidato dai PMI flash di febbraio che hanno segnalato un calo nell’attività dei servizi, entrata in territorio di contrazione. Sul fronte macroeconomico, i dati finali dell’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan hanno mostrato un calo superiore alle attese, con le aspettative di inflazione che restano elevate. Tra i fattori ribassisti anche il ribilanciamento delle opzioni, la riduzione degli acquisti retail e l’incertezza legata a dazi, tasse e tensioni geopolitiche che potrebbero acuirsi dopo i risultati delle elezioni in Germania. I tempi per la formazione di un nuovo Governo saranno lunghi con l’estrema destra ago della bilancia.
Dobbiamo iniziare a preoccuparci?
La settimana si è chiusa con ulteriori segnali preoccupanti per l’economia statunitense. Le aspettative di inflazione a lungo termine dei consumatori americani sono salite al livello più alto degli ultimi trent’anni, al 3,5% per i prossimi 5-10 anni, secondo il sondaggio dell’Università del Michigan. Il rialzo è stato alimentato dai timori che la politica tariffaria di Trump, con minacce a partner commerciali storici, possa portare a un’escalation dei prezzi al consumo. Il 50% degli intervistati si aspetta un aumento del tasso di disoccupazione nei prossimi 12 mesi, il livello più alto dal 2020. Il dato è stato particolarmente influenzato dalla polarizzazione politica, con una netta divergenza tra le opinioni degli elettori Democratici, più pessimisti, e Repubblicani, più ottimisti. Gli economisti avvertono che, sebbene Trump abbia finora imposto tariffe solo alla Cina, le minacce stesse stanno già pesando sulla crescita economica. “Il problema delle aspettative di inflazione più elevate è che possono diventare autorealizzanti“, ha commentato Elizabeth Renter, economista senior di NerdWallet. Le aziende e i consumatori potrebbero iniziare a prezzare l’inflazione futura nei loro contratti e nelle loro decisioni di spesa, aggravando ulteriormente la situazione.
Cripto risk-off
Il mercato delle criptovalute è stato scosso da quello che potrebbe essere il più grande attacco hacker della storia. L’exchange Bybit ha dichiarato di aver subito una violazione che ha portato alla sottrazione di quasi 1,5 miliardi di dollari in token. Secondo il CEO Ben Zhou, l’hacker è riuscito a prendere il controllo di uno dei wallet offline di Ethereum della piattaforma. Bybit, fondata nel 2018 e tra i maggiori exchange al mondo con un volume di scambi giornaliero di $36 miliardi, aveva $16,2 miliardi di asset custoditi prima della violazione. Il furto supera il record del 2021, quando furono sottratti $611 milioni a Poly Network. Secondo i primi rapporti, la responsabilità dell’attacco potrebbe essere attribuita alla Corea del Nord, già coinvolta in numerosi attacchi cyber-finanziari nel settore crypto. L’evento ha avuto un impatto immediato sul mercato, con un forte sell-off delle principali criptovalute, alimentando nuove preoccupazioni sulla sicurezza degli asset digitali e sulla regolamentazione del settore.
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