Negli alberghi e nei bed & breakfast sono almeno in 60 mila, ma il conto dei pernottanti potrebbe non essere così semplice se si vanno a guardare anche gli ospiti delle locazioni turistiche, meno tracciabili nell’immediato. Poi ci sono altri 24 mila “pendolari”, arrivati tra la prima mattina e mezzogiorno, che già alle 16 le previsioni volevano salire di altre decine di migliaia, potenzialmente fino a raggiungere quota 60 mila. Il totale delle presenze esterne nella seconda domenica di carnevale sarebbe quindi pari a 120 mila, a cui si vanno ad aggiungere i 45 mila residenti del centro storico, che sono pur sempre in città, anche senza macchina fotografica, zainetto o maschera-souvenir.
A conti fatti, insomma, domenica 23 febbraio Venezia contava oltre 160 mila persone tra calli, ponti e campielli – quattro volte quelle indicate nell’anagrafe (130 mila sabato). Eppure, grazie a una gestione precisa di percorsi, flussi e vie di fuga, non si sono registrati problemi.
Deviazioni e transenne
Per governare una simile mole di turisti la polizia locale ha messo in campo 150 uomini a turno, utili per sorvegliare tutto il centro storico lagunare e soprattutto, per presidiare gli snodi fondamentali dove sono state piazzate le transenne, vera chiave di volta nella gestione delle folle carnevalesche.
Le barriere di ferro hanno infatti permesso agli agenti di organizzare calli, ponti e salizade come delle carreggiate stradali: due corsie, una per senso di marcia. In concerto con le deviazioni pedonali attivate alla bisogna – che, invece, trasformavano certi percorsi in sensi unici – si è assicurato un passaggio sempre scorrevole, almeno nei limiti del possibile. Le transenne hanno tagliato a metà il ponte di Rialto, ma anche le Mercerie, con deviazioni e percorsi obbligati a Santi Apostoli, San Giovanni Grisostomo, ponte dell’Ogio, ponte del Lovo e ponte de l’Anacoreta.
San Bortolo ha accolto le bancarelle rialtine, ma proprio questo spostamento ha assicurato che il ponte di Rialto fosse gestibile fin dalla sua base. Le transenne, grande ritorno di quest’anno, sono piaciute ai residenti che hanno avuto la sensazione di poter spostarsi in maniera più agevole tra calli e ponti, nonostante la città fosse presa d’assalto.
Tuttavia, se sensi unici e doppie corsie hanno agevolato la mobilità, qualche ingorgo è stato comunque inevitabile, soprattutto nei punti di accesso alla città, dalla stazione a lista di Spagna, dove in più punti erano collocati i truccatori, con il ponte degli Scalzi congestionato dalla mattina, cosa che ha suscitato, come sempre, qualche borbottio tra i residenti della zona.
Il programma diffuso
La seconda parte della strategia comunale per impedire intasamenti ha meno a che fare con la viabilità e più con l’offerta attrattiva: se nella prima domenica di Carnevale ha pesato molto la regata della pantegana, che ha catalizzato l’attenzione di stranieri e non, accalcati sul ponte di Rialto per assistere al passaggio del corteo acqueo e alla liberazione in aria dei palloncini colorati, domenica 23 si è prestata molta attenzione a comunicare i diversi appuntamenti presenti in tutto il centro storico (pur nella consapevolezza che, per un turista, il passaggio a San Marco e Rialto resterà comunque imprescindibile).
Al mattino è toccato alla regata delle mascarete tra bacino e San Marcuola, dalle 11 sono iniziate le animazioni sul palco marciano ma anche in piazzetta, campo Santo Stefano, campo San Cassian, e campo Santa Margherita, con le repliche degli spettacoli di ben 14 compagnie. Alle 18.45 e di nuovo alle 21 all’Arsenale andava in scena lo show acquatico “Giacomo, una storia d’amore”, e a San Polo, San Maurizio, Santa Margherita e Santa Maria Formosa sono stati allestiti i mercatini.
E poi la terraferma: il Comune crede molto nella possibilità di sgravare la laguna grazie alle attività organizzate tra Mestre e le altre frazioni del territorio, soprattutto a favore delle famiglie residenti fuori dalla città storica che, così, possono decidere di portare i bambini in piazza Ferretto, a Favaro e, ieri, specialmente a Chirignago, dove ieri la sfilata dei carri ha attirato migliaia di persone.
«Finalmente si cammina»
Hanno tirato un sospiro di sollievo, residenti e commercianti di Rialto, alla vista delle transenne che hanno diviso il ponte in due, regolando i flussi turistici di questo fine settimana. Una corsia per salire, una per scendere. Nel mezzo, gli agenti della polizia locale a controllare che i due sensi di marcia venissero rispettati e che il traffico fosse regolare. «Ci sono voluti vent’anni, ma finalmente in questa città si è capito che bisognava regolare i flussi sui ponti» hanno commentato in diversi, guardando il colorato viavai della domenica mattina.
Soddisfatta anche Gabriella Giaretta, presidente del comitato Rialto Novo: «Sono contenta di quest’iniziativa, ci voleva, soprattutto dopo lo scorso fine settimana» dice, «per la sicurezza di tutti e per consentire ai residenti della zona di potersi spostare anche durante il Carnevale, cosa che sappiamo non essere sempre possibile».
Tuttavia, come sempre, qualche malumore non è mancato, aggiunge Giaretta: «Qualcuno qui in zona ha detto che le transenne non stanno bene, ma cosa importa l’estetica, quando il discorso è legato alla sicurezza e alla possibilità di spostarsi nonostante i turisti? Possono non piacere, ma le transenne sono funzionali e, soprattutto, non sono definitive, è questione di giorni» ricorda.
Positivo il commento dei commercianti di Rialto: «Sono funzionali perché permettono al traffico di scorrere e il fatto che le bancarelle siano state spostate fa sì che non si crei il solito ingorgo per salire sul ponte» commenta Ginevra Bartoli, commessa nel negozio di occhiali proprio ai piedi di Rialto.
Le transenne sono state approvate anche dal negozio di maschere Leon d’Oro: «Funzionano, è tutto più ordinato e si evitano situazioni come quella della scorsa settimana, in cui la ressa era talmente tanta che il ponte era congestionato. Il problema, però, penso che non sia tanto qui a Rialto, casi come quello di domenica scorsa sono eccezionali, quanto in stazione e a Piazzale Roma, dove si riversano tutte le persone che arrivano in città» fa presente il titolare.
Anche alla gioielleria lì vicino, le transenne sono piaciute. «Sicuramente per la viabilità funzionano bene e permettono a tutti di muoversi in maniera più agile» ammette Christian Lazzarini volgendo lo sguardo oltre anelli e collane disposti nella propria vetrina, «tuttavia, dal punto di vista lavorativo è un problema perché con le transenne abbiamo meno persone che si avvicinano al nostro negozio, potendo intercettare solo chi va in un senso e non nell’altro. Al di là di questo, io le approvo perché non voglio che si ripeta la situazione della scorsa domenica, poi va detto che se oggi funzionano è anche perché i flussi sono minori» aggiunge.
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Caccia ai borseggiatori
Sale a quota 13 il totale dei borseggiatori che, dall’inizio del Carnevale, sono stati interrotti dalla polzia locale mentre infilavano le mani dentro borse e zaini di turisti in visita in città. Gli ultimi due dell’elenco sono stati sorpresi ieri, poco dopo mezzogiorno, in calle Vallaresso, uno dei punto favoriti dai tagliaborse a caccia di prede.
La coppia di ladri, due uomini di mezza età di origni rumene, non immediatamente noti alle forze dell’ordine veneziane e, quindi, probabilmente “trasfertisti” attirati in città proprio dalla festa, è stata bloccata non appena ha aperto la cerniera dello zainetto di un turista giapponese.
Gli agenti della Locale sono anche dovuti intervenire per mettere pace all’interno di tre diversi negozi, tra strada Nova e l’area Marciana: nella confusione della giornata alcuni turisti avevano finito per rompere la merce esposta – soprattutto souvenir in vetro – attirandosi le ire degli esercenti. Per evitare che le situazioni degenerassero in scontri sono quindi arrivate le divise, che hanno rimesso ordine.
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