Tappa bolognese della campagna “Città2030” di Legambiente

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Presentati oggi i dati sulla mobilità urbana e tracciata la roadmap  

per raggiungere gli obiettivi al 2030 

 

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Buoni i primi risultati dall’attuazione di Bologna Città30, occorre proseguire con decisione la trasformazione dello spazio urbano, aumentare le azioni di controllo e migliorare le azioni di comunicazione verso i cittadini 

 

Revisione delle tariffe del TPL, proteste e malcontento. 

 Le proposte di Legambiente per incentivare il trasporto pubblico:  

“Puntare sull’Abbonamento Unico Metropolitano per una mobilità  

più equa ed efficiente 

 

Arriva a Bologna – dopo aver fatto tappa nei giorni scorsi a Milano, Genova, Firenze e Prato – la campagna itinerante di Legambiente “Città2030, come cambia la mobilità” che ha l’obiettivo di promuovere una mobilità più sostenibile e favorire la creazione di centri urbani più vivibili.  

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Si è svolta questa mattina la conferenza stampa nella sede di Legambiente Emilia-Romagna alla presenza di Davide Ferraresi, presidente Legambiente Emilia-Romagna, Simone Nuglio, coordinatore ufficio nazionale Mobilità Legambiente, Claudio Dellucca, presidente circolo Legambiente Bologna, e Simona Larghetti, consigliera della Città Metropolitana di Bologna delegata a Mobilità sostenibile e Trasporto Pubblico Locale integrato, per presentare i dati sull’inquinamento atmosferico, le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana e le proposte concrete per trasformare il capoluogo emiliano-romagnolo in una città più sostenibile entro il 2030. 

 

Andando ad analizzare i dati emerge che il tasso di motorizzazione di Bologna, pari a 54 auto ogni 100 abitanti e leggermente in crescita rispetto al 2023, resta al di sopra dell’obiettivo al 2030, quando si dovrà giungere al di sotto di 35 auto ogni 100 abitanti. Resta alto anche il tasso di incidentalità, con 7 incidenti ogni 1.000 abitanti, ben oltre l’obiettivo di meno di 2 fissato per il 2030. Tuttavia, come riportato nel bilancio del primo anno di Bologna Città30, si segnala un significativo calo dei decessi stradali (-49% rispetto al 2023) e una riduzione degli incidenti che coinvolgono i pedoni (-16%), risultati concreti che confermano l’efficacia delle misure adottate. 

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i principali inquinanti restano sotto i livelli di guardia. Questo dato deve però tener conto della futura direttiva dell’Unione Europea, per questo sin da ora è necessario ridurre la concentrazione media annuale di particolato sottile PM10 del 6% (fonte: elaborazione Mal’Aria – Legambiente 2024). 

 

“L’applicazione delle misure per la “città a 30 km/h” ha prodotto effetti positivi – ha sottolineato Davide Ferraresi, presidente di Legambiente Emilia-Romagna – sia per quanto riguarda il numero di incidenti stradali, sia per la loro entità, come si può osservare dai dati raccolti nel primo anno di attuazione. L’incremento della domanda per il TPL da parte dei cittadini, al pari dell’incremento del traffico ciclistico, sono prove ulteriori dell’efficacia di questa politica nel favorire una trasformazione della città nella direzione di una maggiore tutela del benessere di pedoni e ciclisti. 

Occorre proseguire lungo la strada tracciata, rinforzando innanzitutto la consapevolezza dei cittadini rispetto all’utilità delle misure e delle regole applicate per la sicurezza e la qualità della vita di tutti. Occorre poi mantenere i controlli, utili per monitorare l’efficacia delle misure applicate e per scoraggiare i comportamenti scorretti, oltre a proseguire nel processo di riprogettazione dello spazio urbano, per dare effettivamente più spazio alle diverse forme di mobilità sostenibile a partire dagli spostamenti a piedi e dalla ciclabilità. 

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Restano criticità per quanto riguarda la qualità dell’aria in città, sia pur in miglioramento – conclude Ferraresi. –  Occorre quindi proseguire con decisione nell’adozione di misure ambiziose per la mobilità sostenibile in città, allo scopo di raggiungere gli obiettivi di tutela della salute definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021 e inseriti nella nuova Direttiva europea in materia di qualità dell’aria”. 

 

Un focus specifico è stato dedicato, nel corso della conferenza stampa, al Trasporto Pubblico Locale, oggi in attesa del completamento delle nuove tratte tramviarie attualmente in fase di realizzazione. 

Il TPL, in queste settimane, è anche al centro del dibattito cittadino per la revisione delle tariffe di biglietti e abbonamenti appena approvata dal Comune, resasi necessaria per il rispetto del contratto di servizio tra Comune e gestore alla luce dei tagli al Fondo Nazionale per il trasporto pubblico, già colpito dai mancati adeguamenti all’inflazione. 

 

“La revisione delle tariffe del TPL ha avuto un impatto negativo tutt’altro che trascurabile sulla cittadinanza e questo è il segno che vanno valutate azioni migliorative per ridurre le conseguenze sui cittadini bolognesi – ha commentato il presidente del circolo Legambiente Bologna, Claudio Dellucca. – Allo stesso tempo, considerata l’oggettiva disparità nel prezzo di acquisto dei titoli di viaggio rispetto ad altre città italiane, occorrerà approfondire le differenze oggettive nel servizio rispetto alle altre città e, per contro, le eventuali criticità connesse alla gestione del TPL all’interno del territorio bolognese, insieme alle possibili soluzioni per ridurre questo divario nelle tariffe. 

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Qualsiasi manovra di revisione delle tariffe del TPL deve coinvolgere gli utenti e le loro rappresentanza, oltre alle parti sociali e alle associazioni ambientaliste attraverso un percorso condiviso, e deve chiaramente essere finalizzata all’incremento dell’utilizzo del trasporto pubblico e alla riduzione dell’impiego dell’auto privata per gli spostamenti all’interno dell’area urbana: è corretto quindi il tentativo di promuovere la diffusione dell’abbonamento tra tutti i cittadini, ma questo a nostro avviso deve essere affiancato da ulteriori agevolazioni all’acquisto di carnet per corse singole (citypass) e giornalieri (ecoticket)”. 

 

Claudio Dellucca aggiunge: “Riteniamo poi necessario fare un passo avanti, sperimentando nuove forme di abbonamento integrato. La nostra proposta, già avanzata in passato ma decisamente attuale vista la situazione, è quella di creare un Abbonamento Unico Metropolitano che consenta ai cittadini e ai lavoratori dell’area metropolitana di muoversi su tutti i mezzi pubblici (bus, tram, treni) all’interno del territorio metropolitano. Crediamo sia necessario valutare tecnicamente la fattibilità di questa proposta per iniziare a sperimentarla in ambiti definiti, a partire dagli accordi di welfare aziendale che potrebbero rendere i lavoratori bolognesi i primi beneficiari di questa misura. Allo stesso tempo, riteniamo utile valutare sinergie con gli operatori della sharing mobility (monopattini, biciclette, auto) presenti sul territorio metropolitano, allo scopo di ampliare le attuali forme di integrazione tariffaria. 

 

“Città2030: come cambia la mobilità” è un viaggio in 20 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere una mobilità green e per favorire la creazione di centri urbani più vivibili. Dopo Bologna (24/02), Torino (27/02), Padova (28/02-1/03), Perugia (28/02-1-2/03), Modena (4/03), Pescara (5/03), Trieste (12/03), Napoli (7/03), Messina (7-8/03), Olbia (7-8/03), Avellino (10/03), Reggio Calabria (13/03), Brindisi (14/03) e a Roma (17-18). Completano il programma due tappe spin-off a Cassino e Pomigliano d’Arco, dedicate alla crisi del settore automotive. 

Il racconto della campagna e la petizione. È possibile seguire tutte le tappe di Città2030 sulle pagine Facebook,Instagram Legambiente Lab. Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione online “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria 

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