2024 difficile, ma il mercato ha tenuto

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Conto e carta

difficile da pignorare

 


Frutta a guscio ed essiccata

C’è una lunga tradizione familiare dietro al brand Noccioleria, azienda con sede a Benevello, in provincia di Cuneo, che da 15 anni propone prodotti a base di nocciola: da quelle in purezza (intere, crude o tostate) a granella, pasta e farina pensate soprattutto per la gelateria, la pasticceria, ristorazione e piccole botteghe. Un prodotto, certificato Piemonte Igp, che punta alla qualità, attraverso un attento controllo della materia prima, forte proprio della storica azienda agricola che ha alle spalle. 

Dalla coltivazione alla trasformazione: una scelta premiata

“Lavoro la stessa terra dei miei avi. Ho documentazioni che risalgono al 1500”, dice il titolare Saverio Rapalino. Attraverso le generazioni, l’attività si è sviluppata, indirizzandosi, negli ultimi 30 anni, verso la corilicoltura. Nel 2010 poi la decisione di intraprendere un nuovo percorso con l’avvio della trasformazione. È nato così il brand Noccioleria che, da quando si è arrivato sul mercato, ha registrato una crescita costante

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“Siamo molto soddisfatti dei risultati. È stata una scelta ardua che ha richiesto coraggio, un po’ d’incoscienza e un enorme investimento in formazione. Ma il risultato è stato ottimale”, continua Rapalino ripercorrendo gli anni trascorsi. 

Il marchio può vantare di essere stato tra i primi a guardare alla trasformazione della nocciola in un momento in cui il mondo della gelateria e della pasticceria si stavano aprendo alla possibilità di cercare la materia prima direttamente dal produttore, accorciando la filiera. 

Fin da subito, Noccioleria ha puntato a un posizionamento di fascia alta: “Abbiamo scelto di approcciare un tipo di cliente che fa ricerca, che guarda alla qualità e all’etica del prodotto, che se vuole, ha modo di controllare da vicino la qualità che proponiamo visitando l’azienda. Abbiamo cercato di instaurare un rapporto di fiducia fra persone, molto diverso dalla tradizionale catena di approvvigionamento della materia prima”. 

Tutto ciò senza dimenticare la variabile costo: “Il rapporto qualità-prezzo è migliore rispetto all’industria che può offrire prezzi minori, ma non gli stessi livelli di qualità”, sottolinea ancora Rapalino. 

Tra i punti di forza, proprio la possibilità di lavorare soprattutto le proprie nocciole, ottenute da oltre 50 ettari di noccioleto. “Avere sempre lo stesso prodotto di partenza, che arriva dagli stessi noccioleti e della medesima zona produttiva, ci permette di garantire un livello qualitativo costante. A questo si aggiunge il tipo di trasformazione effettuata. Un complesso processo che permette di garantire l’eccellenza”. 

Da qui anche la necessità di procedere con investimenti volti a innovare il processo produttivo attraverso l’introduzione di macchinari che hanno permesso di velocizzare la raccolta, evitare problemi di umidità o facilitare la cernita. 

“Sviluppare a pieno le tecnologie ci ha permesso di migliorare l’efficienza. Per noi è stato molto importante perché ci ha consentito di continuare a mantenere gli stessi standard di servizio pur crescendo in fatturato e volumi”. 

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Il 2024: un anno di luci e ombre

Alle spalle un anno non facile, fatto di luci e ombre. Come in tutto il Piemonte, i noccioleti hanno sofferto del disastroso andamento climatico del 2024 che ha portato a un vistoso calo di produzione e alle difficoltà che ne sono derivate. 

“In quel momento difficile – spiega l’imprenditore – abbiamo compreso in tempo la carenza di prodotto e abbiamo cercato di porvi rimedio immediato. Questo ci ha permesso di affrontare la stagione con più serenità. Le produzioni in Piemonte sono state risicate. Chi ha acquistato, ha magazzino. Chi non ha affrontato subito  il problema, vive oggi maggiori criticità”. 

Meno drammatica del previsto la situazione sul mercato: “Nonostante tutto, ha tenuto. I nostri clienti hanno scelto di proseguire sulla strada della qualità e di non interrompere il lavoro fatto fin qui”. Ad oggi, il prezzo in campo è raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2024. Sul prodotto finale, Noccioleria si è vista costretta a trasmettere un aumento del 30%. 

“Abbiamo scelto di non riversare tutto sul cliente, riducendo i nostri margini per preservare il mercato. Anche i nostri clienti, in questi anni, hanno investito sulla qualità per offrire al consumatore finale un livello qualitativo che gli ha permesso di distinguersi. Hanno quindi accettato anche un prezzo più alto pur di non abbandonare la strada intrapresa”. 

Obiettivi per il futuro? Stabilità e costanza

Visti i buoni risultati ottenuti, per il 2025 l’obiettivo è quello di continuare sul solco tracciato, consolidando la crescita costante vissuta in questi 15 anni e strutturandosi di conseguenza, sia sul mercato finito che in campo. La preoccupazione maggiore deriva dall’instabilità in campo

“Il cambiamento climatico sta creando molte difficoltà. Ci troviamo a gestire anni con molta produzione e anni con pochissima. Questa situazione porta scompensi sia in termini di volumi da gestire che di prezzi. È importante trovare il modo di gestire magazzino e produzione per dare stabilità”. 

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Ma, come sempre, l’ultima parola è del consumatore. “Credo sia fondamentale a tutti i livelli – conclude Saverio Rapalino – stimolare la curiosità nell’utente finale. Più è alta la sua attenzione nei confronti della materia prima, più si irrobustisce la filiera virtuosa della qualità”.



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