adesione totale allo sciopero, chiuso lo stabilimento di Castelfranco

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


Lo sciopero di 16 ore proclamato per lunedì e martedì da Fiom Cgil e Fim Cisl ha bloccato lo stabilimento di Castelfranco Veneto della Berco. L’adesione da parte dei 150 lavoratori, che oggi, martedì, si sono ritrovati in assemblea davanti al sito produttivo, è stata totale. Fabbrica chiusa dunque, e un presidio davanti ai cancelli dell’azienda di Borgo Padova durante il quale i dipendenti sono stati aggiornati sullo stato della vertenza, in concomitanza con il confronto fra vertici aziendali e Fiom e Fim nazionali.

All’assemblea sono intervenuti i rappresentanti di Fiom e Fim, ma anche numerosi esponenti del mondo politico, a partire dal sindaco di Castelfranco e presidente della Provincia Stefano Marcon, che si è presentato assieme al capogruppo del Pd in Consiglio comunale Sebastiano Sartoretto e al consigliere regionale Nazareno Gerolimetto. Presente anche il consigliere regionale di Europa Verde Andrea Zanoni.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

«Le motivazioni dello sciopero – sottolinea Massimo Baggio della Fiom Cgil Treviso – sono da un lato la dichiarazione unilaterale di licenziamento dei 247 dipendenti della sede di Copparo, dall’altro, entrando nello specifico di Castelfranco, la totale insicurezza riguardo al futuro. Attualmente i 150 lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria, ma le previsioni riguardo ai carichi di lavoro indicano che l’azienda sta andando pericolosamente verso uno spegnimento e uno svuotamento di tutta la capacità produttiva del sito: non ci sono certezze né prospettive oltre al 5 maggio, data in cui finirà il periodo di cassa integrazione. Da parte dell’azienda servono risposte per riprendere un dialogo costruttivo».

«La misura è colma – commenta Massimo Civiero della segreteria Fim Cisl Belluno Treviso -, la vertenza si trascina da ottobre e non vi è chiarezza sulle prospettive del sito produttivo di Castelfranco: è come una candela che si sta spegnendo. L’azienda deve assumersi la responsabilità di trovare una soluzione, anche investendo e cambiando la tipologia di lavorazioni che effettua, ad esempio nell’ambito della difesa, per garantire un futuro alla fabbrica e alle sue maestranze».

Oltre alla disdetta della contrattazione aziendale, che dal 1°marzo porterà alla riduzione degli stipendi di tutti i lavoratori, inclusi quelli di Castelfranco, Berco ha nuovamente aperto una procedura di licenziamento per 247 dipendenti del sito di Copparo. Dopo la mancata partecipazione dei vertici aziendali al tavolo convocato dal Ministero per fare chiarezza sulla crisi, la situazione si fa dunque sempre più tesa.

Solidarietà è stata espressa anche da Rifondazione Comunista Treviso. «La situazione – si legge in una nota –  si protrae ormai da ottobre 2024 ed è diventata insostenibile. La decisione dell’azienda di ridurre gli stipendi dei lavoratori e di avviare una nuova procedura di licenziamento per 247 dipendenti del sito di Copparo è un atto di grave irresponsabilità sociale così come la mancata partecipazione dei vertici aziendali al tavolo convocato dal Ministero. Rifondazione Comunista Treviso chiede alle istituzioni locali e nazionali di intervenire con urgenza per tutelare i posti di lavoro e i diritti dei lavoratori. Invitiamo tutti i cittadini e le forze politiche e sociali a sostenere la lotta dei lavoratori della Berco».

Vicinanza ai lavoratori è stata espressa anche da Rachele Scarpa, deputata trevigiana del Partito Democratico. «Esprimo il mio pieno sostegno ai lavoratori della Berco che, con coraggio e determinazione, stanno difendendo i propri diritti e il futuro delle loro famiglie. È inaccettabile che un’azienda di tale rilevanza prenda decisioni unilaterali senza un adeguato confronto con le parti sociali», ha dichiarato la Scarpa. La parlamentare ha inoltre annunciato la presentazione di un’interrogazione al Governo per sollecitare un intervento immediato nella vertenza: «Chiedo al Governo di agire con più determinazione nel portare l’azienda al tavolo di confronto con i sindacati, al fine di trovare soluzioni condivise che tutelino l’occupazione e i salari dei dipendenti. È fondamentale che le istituzioni siano al fianco dei lavoratori in questo momento critico».

L’esponente del Pd ha infine sottolineato l’importanza di salvaguardare il tessuto produttivo locale e di garantire prospettive occupazionali stabili per la comunità di Castelfranco Veneto: «La crisi della Berco non riguarda solo i suoi dipendenti, ma l’intero territorio. È nostro dovere istituzionale fare tutto il possibile per preservare i posti di lavoro e sostenere lo sviluppo economico della nostra regione».

Queste le parole del sindaco, Stefano Marcon dopo la visita ai lavoratori di Berco della sede di Castelfranco Veneto al secondo giorno di sciopero: «Siamo e saremo al fianco dei lavoratori in questa difficile fase del confronto sul futuro dell’Azienda ed ora più che mai è necessario rimanere uniti. Con questo spirito ci siamo messi con loro in cammino sin dalle prime settimane del confronto e proseguiremo nel difendere il lavoro di questi padri e di queste madri, del loro futuro e di un patrimonio produttivo e collettivo che ha radici nei nostri Territori. 

Un dialogo che deve essere riaperto assieme al Ministero per la salvaguardia di un altro pezzo del nostro “Made in Italy”».

La posizione della Regione

«Desidero esprimere vicinanza personale e istituzionale alle lavoratrici e ai lavoratori di Berco. Le crisi aziendali sono un’occasione difficile – afferma l’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan –  in cui però le aziende possono dimostrare resilienza. Purtroppo in questo caso, dopo un avvio incoraggiante e un percorso definito con le istituzioni e le parti sindacali in sede nazionale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, abbiamo visto l’azienda rompere le trattative e comunicare decisioni unilaterali». «Lo sciopero di due giorni presso le sedi Berco di Castelfranco Veneto e Copparo (FE) – continua l’assessore Mantovan – è la logica conseguenza rispetto alle due comunicazioni aziendali riguardanti prima la revoca del contratto integrativo e poi il licenziamento di 247 lavoratori dello stabilimento emiliano. Devo però sottolineare che è anche dovuto alla chiusura ad un confronto vero da parte dell’azienda che, ricordiamo, ha anche disertato l’ultimo incontro al MIMIT. Anche l’incontro odierno tra azienda e sindacati non ha registrato cambi di atteggiamento da parte dei vertici aziendali». «L’auspicio è che il richiamo al rispetto delle istituzioni, alla responsabilità sociale e alla capacità di confrontarsi per raggiungere soluzioni condivise possa avere effetto nei confronti di Berco o di ThyssenKrupp, il gruppo tedesco a cui appartiene. Come Regione del Veneto – conclude Mantovan –  ribadiamo il nostro impegno a facilitare la costruzione di soluzioni di respiro strategico, che vadano oltre il mero taglio dei costi del personale».

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link