Agrifish, il futuro agricolo nella Vision Ue e del vino nelle indicazioni del Gruppo di Alto Livello

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Il “rural proofing”, ovvero la garanzia che le politiche europee siano adatte allo scopo per le persone che vivono e lavorano nei territori rurali, contro lo spopolamento e per un concreto sviluppo dell’agricoltura; la richiesta che lo sviluppo rurale, fondamentale per la prosperità dell’Ue nel suo complesso, rimanga parte di una Politica Agricola Comune (Pac) forte e indipendente dopo il 2027; l’andamento di mercato dei prodotti agricoli europei, in ripresa, ma che deve ancora fare i conti con alti costi delle materie prime, conseguenze di eventi meteorologici estremi e la complessa situazione geopolitica internazionale; e, non ultime, come hanno ribadito numerosi Stati membri, le sfide del settore vitivinicolo e le raccomandazioni del Gruppo ad Alto Livello sul Vino. Ecco le questioni sul tavolo del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura Ue (Agrifish), ieri a Bruxelles, a partire dalla nuova “Vision for Agriculture and Food” nell’Ue presentata, nei giorni scorsi, dal Commissario all’Agricoltura Christophe Hansen e dal vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per la Coesione e le Riforme Raffaele Fitto.
“Finalmente, anche in Europa si pone la sovranità alimentare al centro – ribadisce, a margine, il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, su Facebook – dalla valorizzazione dei nostri prodotti agricoli di qualità alla loro difesa da prodotti provenienti da Paesi terzi, dove non sono rispettati i nostri stessi standard qualitativi, ambientali e sociali. Importante anche la volontà di rendere attrattivo questo settore per le generazioni future, garantendo un giusto reddito. Il Consiglio di oggi è stato l’occasione per ribadire l’importanza, per l’Italia, che i fondi Pac e i Fondi di Coesione mantengano la propria specificità e la contrarietà a ogni tipo di etichetta allarmistica su un prodotto cardine della nostra economia e del nostro settore agroalimentare, come il vino. Sfide su cui lavoriamo da mesi e che oggi trovano spazio a livello ufficiale. Saremo in prima linea affinché si tramutino in azioni concrete quanto prima, per il bene di un settore che deve restare ed essere sempre più una colonna produttiva del nostro Continente”.
In particolare, tra i principali risultati raggiunti dall’Agrifish, il Consiglio ha proceduto ad uno scambio di opinioni sull’attuazione del principio del “rural proofing”, ovvero sulla garanzia che le politiche siano adatte allo scopo per le persone che vivono e lavorano nelle zone rurali. Il dibattito si è concentrato su come il meccanismo debba essere migliorato e su come integrare meglio lo sviluppo rurale nelle politiche dell’Ue. Questo perché, “un cittadino su quattro dell’Ue vive in zone rurali, ed è necessaria una comprensione più ampia delle esigenze e delle sfide affrontate dalle popolazioni rurali e dagli agricoltori per garantire una campagna forte e vivace. Noi sosteniamo che i finanziamenti per molte professionalità orientate allo sviluppo dovrebbero essere forniti non solo dalla Politica Agricola Comune, ma anche da altre politiche dell’Ue. Inoltre, stiamo lavorando a soluzioni intersettoriali per prevenire lo spopolamento rurale”, ha spiegato Czesław Siekierski, Ministro dell’Agricoltura della Polonia, alla presidenza di turno del Consiglio Ue. Tutti i Ministri hanno sottolineato l’importanza di comunità rurali forti per la prosperità dell’Ue nel suo complesso, in settori quali la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e la crescita economica, ed hanno chiesto che lo sviluppo rurale rimanga parte di una Politica Agricola Comune (Pac) forte e indipendente dopo il 2027. Inoltre, diversi Ministri hanno sottolineato la necessità di rafforzare e integrare i meccanismi del “rural profing” a tutti i livelli senza creare ulteriore burocrazia. Molti Stati membri hanno sottolineato l’importanza di riconoscere la diversità delle zone rurali in tutta l’Ue ed hanno condiviso esempi di approcci riusciti al “rural proofing” nei loro Paesi.
Il Consiglio ha quindi fatto il punto sulla situazione del mercato Ue dei prodotti agroalimentari, in particolare dopo la guerra della Russia contro l’Ucraina. I Ministri hanno osservato che, sebbene i mercati agricoli dell’Ue mostrino segnali positivi di ripresa e di maggiore stabilità, i prezzi delle materie prime, in particolare dell’energia e dei fertilizzanti, sono ancora al di sopra dei livelli pre-Covid. Ministri che hanno espresso la loro continua solidarietà all’Ucraina e sottolineato la necessità di garantire relazioni commerciali continue ed equilibrate per sostenere il mercato agroalimentare ucraino e tutelare gli interessi degli agricoltori Ue. Il Consiglio ha osservato che i diversi settori agroalimentari continuano ad affrontare varie sfide, tra cui condizioni meteorologiche avverse quali siccità, inondazioni e uragani, e epidemie più frequenti di malattie animali come la peste suina africana, l’afta epizootica e l’influenza aviaria. I Ministri hanno inoltre attirato l’attenzione sull’impatto della situazione geopolitica sulla stabilità del mercato, compresi gli scambi con gli Stati Uniti e la Cina, e sulla necessità di valutare l’impatto della proposta di aumentare le tariffe sui fertilizzanti importati dalla Russia e dalla Bielorussia. Numerosi Stati membri hanno rilanciato le sfide del settore vitivinicolo e le raccomandazioni del Gruppo ad Alto Livello sul Vino.
Tutto, ha ribadito Agrifish, ruota attorno alla “Vision for Agriculture and Food”
, pubblicata il 19 febbraio 2025, ed il cui obiettivo principale è rendere l’Ue un luogo in cui l’agricoltura sia attraente per le generazioni future e il settore agroalimentare sia competitivo, resiliente, a prova di futuro ed equo. Gli Stati membri hanno accolto favorevolmente la visione, in particolare l’enfasi sull’agricoltura come settore strategico e l’importanza di promuovere l’agricoltura come scelta professionale per le generazioni future. Tra gli argomenti sollevati durante la discussione, la necessità che la Pac disponga di un bilancio adeguato e separato basato su due pilastri; l’importanza di un sostegno continuo alle zone rurali; un maggiore allineamento degli standard di produzione per i prodotti alimentari importati; e la necessità di semplificazione.


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