Dai consiglieri di opposizione di Colle val d’Elsa del Pd e ‘Colle per Vannetti’ riceviamo e pubblichiamo
“La lunghissima seduta consiliare di lunedì ha riservato una bella serie di sorprese e colpi di scena. In oltre dieci ore di riunione, in cui i consiglieri sono stati chiamati a votare oltre un centinaio di osservazioni presentate da cittadini e imprese, abbiamo purtroppo visto demolire punto dopo punto la filosofia alla base del Poc approvato dalla Giunta Donati, che metteva al primo punto la tutela del fiume Elsa e la riqualificazione delle sue sponde.Il meccanismo che ci accingiamo a spiegare è piuttosto complesso. È sicuramente molto più facile pronunciare qualche slogan elettorale (come quelli sentiti in merito al caso Tubone, miracolosamente scomparso dalle problematiche cittadine da risolvere in tempi brevi). Ma ci proveremo lo stesso, certi che la maggior parte delle cittadine e dei cittadini di Colle di Val d’Elsa sia interessato a conoscere la realtà delle cose.Il Poc adottato dalla Giunta Donati si basava essenzialmente su uno strumento innovativo, detto di decollo e atterraggio, che si è dimostrato molto proficuo per la difesa del territorio nei Comuni che lo hanno applicato a oggi. Si tratta in pratica di un meccanismo di compensazione urbanistica relativo alle volumetrie presenti in alcune aree. Per la precisione, la zona di decollo era stata individuata sulle sponde del fiume Elsa dove insistono alcune costruzioni, per lo più vecchi capannoni e strutture fatiscenti (in località Spuntone, Molinuzzo e altre), da ricostruire o da demolire, sempre nell’ottica della riqualificazione dell’area fluviale. La zona di atterraggio, riguardava invece i lotti edificabili nell’area industriale di Belvedere. Il meccanismo, in soldoni, prevede la demolizione in area decollo con la costruzione in quella denominata atterraggio.Il proprietario, una volta aderito, avrebbe ricevuto un premio (per compensare l’aumento delle spese) consistente nella possibilità di costruire dal 15 al 25 per cento in più di volume, rispetto a quanto previsto originariamente dallo stesso Poc.Nel corso della seduta consiliare fiume abbiamo purtroppo assistito alla demolizione sistematica, da parte della maggioranza, di questo meccanismo. Tutte le osservazioni, sia di privati cittadini sia di imprenditori, che chiedevano la rimozione del vincolo sono state accolte. L’adozione della versione definitiva del Piano Operativo Comunale prevede il meccanismo di decollo/atterraggio come semplice opzione e non più come vincolo, facendo perdere di fatto l’efficacia della tutela ambientale prevista dalla precedente giunta. Il nostro timore è che tutto questo porterà gravissimi danni alla città. Notiamo che il sindaco si è affrettato a fare uscire sulla stampa a lui più vicina dichiarazioni sulla bontà del suo futuro operato, parlando con enfasi di sviluppo industriale e delle infrastrutture a servizio delle aziende. Purtroppo notiamo anche che il sindaco cita soltanto esempi di aziende e imprenditori di comuni limitrofi, mentre non una sola parola è stata spesa per l’imprenditoria colligiana. Forse esiste un piano alternativo per garantire la tutela del fiume Elsa e la riqualificazione di gran parte delle sponde, adesso che il meccanismo del decollo\atterraggio è stato smontato? Per il momento, alla domanda posta in consiglio comunale, il sindaco non ha dato alcuna risposta.Ci piacerebbe sapere che cosa pensano in merito le associazioni che negli anni si sono spese a tutela del fiume. Se si ritengono soddisfatte per essere state invitate a parlare in consiglio, mentre la maggioranza evidentemente aveva già deciso di procedere in modo diverso alle spalle degli stessi ambientalisti e in modo del tutto opposto a quanto dichiarato in campagna elettorale. Un’altra domanda pesante su quanto accaduto nel consiglio di lunedì è questa: perché alcune imprese del territorio hanno ricevuto un trattamento diverso rispetto ad altre? Esistono forse imprese di serie A e di serie B? Quale sarebbe, infine, l’interesse pubblico che si vuole perseguire agendo in questa maniera?Sono interrogativi importanti, che riguardano il futuro reale della città di Colle di Val d’Elsa. Un futuro che il centrosinistra aveva garantito approvando un Piano Operativo rispettoso dell’ambiente e del suo fiume, ma che allo stesso tempo favoriva sviluppo edilizio e industriale. Ma pensando soprattutto all’armonia del territorio che lasceremo in eredità alle nuove generazioni. Confidiamo ancora in una risposta da parte del sindaco. Nell’attesa, proponiamo questi temi cruciali per la Colle del futuro all’attenzione del dibattito pubblico, riportando uno stralcio dell’intervento del capogruppo Pd a conclusione del consiglio comunale: “Al termine di questa lunga giornata – ha detto Riccardo Vannetti (foto)-, nella quale mi sono sentito il rappresentante non soltanto dei nostri elettori ma di tutta la cittadinanza che pretende organi di garanzia e controllo, ho un unico grande rammarico. Quello di non aver ottenuto la fiducia da nessun consigliere della maggioranza. Come avete visto, abbiamo votato in moltissimi casi insieme a voi, sostenendo quello che per noi era obiettivamente giusto. Però mi chiedo, è mai possibile, su oltre 166 punti in discussione, che nessuno di voi abbia trovato anche una sola condivisione di intento insieme a noi dell’opposizione?”.
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