Sciopero all’Ikea: ecco la posizione dell’azienda

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La tensione tra i lavoratori di Ikea Italia e la multinazionale svedese รจ ormai esplosa. Dopo oltre un anno e mezzo di trattative interrotte, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno dichiarato sciopero per denunciare il mancato rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale. Per i sindacati, Ikea ha voltato le spalle ai propri dipendenti mentre festeggia il raddoppio del fatturato, ignorando richieste fondamentali per il miglioramento delle condizioni di lavoro. I punti piรน critici riguardano il mancato riconoscimento delle maggiorazioni per i nuovi assunti, la cancellazione della “malattia statistica”, lโ€™obbligatorietร  del lavoro festivo e lโ€™impossibilitร  per i part-time di aumentare le ore contrattuali.

I lavoratori scenderanno in piazza per un primo sciopero giovedรฌ 27 febbraio 2025 a Collegno (TO), con un presidio di protesta davanti allโ€™ingresso del negozio dalle 9:00 alle 12:00. Lโ€™agitazione coinvolgerร  altri punti vendita su base territoriale, con manifestazioni e scioperi che potrebbero espandersi se lโ€™azienda non tornerร  sui suoi passi. I sindacati avvertono: “Se Ikea non tornerร  sui suoi passi, valuteremo tutte le azioni necessarie per tutelare i diritti dei dipendenti e raggiungere unโ€™intesa dignitosa per tutti”.

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Ikea ha scelto di rispondere con una nota ufficiale in cui conferma lโ€™interruzione delle trattative, esprimendo rammarico per il mancato accordo. Lโ€™azienda afferma che la proposta presentata ai sindacati era migliorativa rispetto allโ€™attuale contratto e che i dipendenti avrebbero potuto beneficiare di condizioni economiche ancora piรน vantaggiose.

“IKEA conferma che, purtroppo, le negoziazioni relative al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale si sono interrotte dopo una lunga e importante trattativa, avendo appreso che le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto non soddisfacente la proposta aziendale presentata”.

“Pur nel rispetto delle decisioni dei sindacati, siamo dispiaciuti dellโ€™esito riscontrato, in quanto lโ€™impegno dellโ€™Azienda era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche giร  riconosciute a tutti i co-worker dallโ€™attuale Contratto Integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni, in IKEA giร  ampiamente migliorative rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale”.

Secondo lโ€™azienda, la proposta includeva un aumento delle maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo, un nuovo premio aziendale accessibile a tutti i dipendenti, con importi piรน alti rispetto al passato. “Ad esempio, per un addetto vendita full time lโ€™importo del premio avrebbe superato i โ‚ฌ2.000 lordi”, sottolinea Ikea. Lโ€™azienda aggiunge che sarebbero stati previsti maggiori investimenti nella formazione per sostenere lo sviluppo delle competenze specialistiche dei lavoratori, oltre allโ€™introduzione di un importo annuale da spendere in una piattaforma di welfare.

Nel comunicato, Ikea rivendica il proprio impegno nel fornire benefit innovativi, tra cui il supporto ai dipendenti che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita e agli impiegati che intraprendono percorsi di transizione di genere. “IKEA ribadisce di non aver proposto alcun peggioramento rispetto a quanto giร  riconosciuto dalle normative e dal Contratto Integrativo vigente”, precisando che continuerร  ad applicare tutti i benefici giร  previsti.

Sulle critiche relative ai nuovi punti vendita di prossimitร , i PAOP, che i sindacati vedono come un tentativo di ridurre il ruolo delle rappresentanze dei lavoratori, Ikea smentisce categoricamente. “IKEA ribadisce che si tratta di formati innovativi che consentono di essere piรน vicini alle esigenze dei clienti e precisiamo che allโ€™interno degli stessi tutti i diritti sindacali previsti dalla normativa vigente sono garantiti”.

Il braccio di ferro tra azienda e lavoratori รจ ormai ufficiale. Da una parte, i dipendenti denunciano una progressiva riduzione dei loro diritti e lโ€™assenza di risposte concrete alle richieste avanzate. Dallโ€™altra, Ikea difende la propria posizione, affermando che le nuove condizioni sarebbero state un miglioramento, non un peggioramento, e che la decisione di scioperare รจ stata presa unilateralmente dai sindacati senza considerare gli sforzi fatti dallโ€™azienda.

Ora resta da vedere se lโ€™azienda sceglierร  di riaprire il dialogo o se la protesta si estenderร  ad altri punti vendita in Italia, rendendo ancora piรน teso il clima nei negozi della multinazionale svedese.

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