Come l’Italia sta utilizzando i fondi Pac per ringiovanire l’agricoltura

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Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Il ricambio generazionale è una delle principali sfide dell’agricoltura italiana, con un settore che conta ancora una presenza limitata di giovani agricoltori rispetto alla media dell’Unione europea. La Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 ha confermato il sostegno ai giovani con misure specifiche per favorire il primo insediamento, l’accesso alla terra e al credito, oltre a pagamenti complementari per le aziende condotte da giovani. L’Italia si è posizionata tra i Paesi con le maggiori risorse dedicate al ricambio generazionale, ma l’efficacia degli strumenti messi in campo sarà determinata nei prossimi anni dall’effettivo utilizzo delle risorse e dalla capacità di attrarre nuovi agricoltori. L’Italia ha destinato il 4,3% delle risorse dello sviluppo rurale a questi interventi, un dato in linea con la precedente programmazione. Tuttavia, per garantire un ricambio generazionale efficace, sarà fondamentale migliorare l’accesso ai fondi, snellire le procedure burocratiche e incentivare la formazione e l’innovazione nel settore agricolo.

Quanti giovani agricoltori hanno beneficiato dei fondi PAC?

Secondo i dati del Rapporto Giovani 2024, alla fine del 2023 le imprese agricole giovanili registrate nelle Camere di Commercio italiane erano 52.717, rappresentando il 7,5% del totale delle imprese agricole. Tuttavia, questo dato è in calo dell’8,5% rispetto al 2018 e ha subito una riduzione del 4,8% solo nell’ultimo anno.

Per il periodo 2023-2027, si stima che circa 14.500 giovani agricoltori riceveranno il sostegno al primo insediamento grazie ai fondi PAC, ovvero una media di circa 3.000 nuove imprese all’anno. Questo numero, se confrontato con gli agricoltori over 65 attivi nel settore, evidenzia che il ricambio generazionale rimane insufficiente: solo il 3% delle nuove aziende giovanili è in grado di sostituire quelle in uscita.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

I settori con la maggiore presenza di giovani agricoltori

Le imprese agricole giovanili in Italia sono più presenti in alcuni settori produttivi rispetto ad altri. Sebbene il Rapporto Giovani 2024 non fornisca una suddivisione dettagliata per comparto, è noto che i giovani imprenditori tendano a orientarsi maggiormente verso:

*     Agricoltura biologica e sostenibile: favorito dai contributi della PAC per la transizione ecologica. 

*     Agroalimentare innovativo: con investimenti su prodotti ad alto valore aggiunto e filiere corte. 

*     Agriturismo e multifunzionalità: dove la diversificazione aziendale e il turismo rurale sono trainanti. 

*     Colture ad alto valore: come vigneti e frutteti, che attraggono giovani con un elevato grado di formazione.

Le regioni con il maggior numero di accesso ai fondi

L’accesso ai finanziamenti per i giovani agricoltori varia significativamente da regione a regione. Alcune aree hanno registrato un numero più elevato di domande rispetto ad altre, anche in relazione alla dotazione di fondi e ai criteri di selezione adottati localmente. Le regioni che hanno investito maggiormente nel sostegno ai giovani agricoltori attraverso la PAC includono:

* Bolzano, con il 22,1% delle domande rispetto al numero di agricoltori over 65. 

* Trento, Sardegna, Liguria e Piemonte, che si attestano sopra il 5%. 

Al contrario, regioni come Abruzzo, Umbria, Puglia e Calabria mostrano un rapporto molto basso tra giovani agricoltori sostenuti e over 65 (inferiore al 2%), indicando un’insufficiente capacità di garantire il passaggio generazionale.

Il sostegno economico ai giovani agricoltori

Le misure per il ricambio generazionale si articolano su diversi strumenti di finanziamento, come il premio di primo insediamento, le agevolazioni fiscali o il sostegno complementare al reddito. Vediamo qui i dati più rilevanti.

Premio di primo insediamento (SRE01)

    * Fino a 100.000 euro per azienda in Calabria, Liguria e Toscana. 

    * Valore medio nazionale: 47mila euro. 

    * Modalità di erogazione: in rate, spesso legate a polizze fideiussorie. 

Sostegno complementare al reddito per giovani agricoltori (CIS-YF)

    * viene erogato per 5 anni. 

    * Superficie interessata in Italia: 834mila ettari, pari al 7% della SAU nazionale. 

Fondo nazionale per i giovani agricoltori

    * 15 milioni di euro dal 2024 per cofinanziamenti regionali. 

    * Destinato all’acquisto di terreni, costruzione di strutture e innovazione. 

Agevolazioni fiscali

   * Regime forfettario per nuove imprese con aliquota ridotta al 12,5%. 

    * Credito d’imposta dell’80% per corsi di formazione.

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Le difficoltà dei giovani agricoltori

Nonostante i finanziamenti, i giovani agricoltori affrontano numerose sfide, innanzitutta quella che riguarda l’accesso al credito. L’aumento dei tassi di interesse ha reso più difficile ottenere finanziamenti bancari. In secondo luogo incide la burocrazia: le procedure di accesso ai fondi Pac sono spesso complesse e richiedono tempistiche lunghe.  Infine il mercato fondiario non risulta favorevole a causa della scarsità di terra disponibile e dei costi elevati che limitano le possibilità di insediamento.

Come il turismo enogastronomico aiuta le nuove generazioni di agricoltori

Il turismo enogastronomico è uno dei settori più dinamici dell’economia italiana e rappresenta una grande opportunità per i giovani agricoltori. Questo segmento ha registrato una crescita costante negli ultimi anni, con un numero sempre maggiore di viaggiatori, italiani e stranieri, che scelgono di visitare il nostro Paese per scoprire i suoi prodotti tipici, le tradizioni culinarie e le esperienze legate al cibo e al vino​.

Secondo i dati del Rapporto Giovani 2024, il turismo gastronomico può svolgere un ruolo chiave nella promozione di coltivazioni sostenibili, nella protezione della biodiversità e nella riduzione dell’impatto ambientale. Questo settore contribuisce anche a contrastare lo spopolamento delle aree rurali, creando nuove opportunità di lavoro e incentivando i giovani a rimanere sul territorio.

Come le Indicazioni Geografiche supportano i giovani agricoltori

L’Italia è leader mondiale per la qualità e la varietà delle sue produzioni certificate. Il nostro Paese vanta 855 prodotti a Indicazione Geografica (DOP, IGP, STG), che nel 2022 hanno generato un valore di oltre 20 miliardi di euro, contribuendo per il 20% al fatturato agroalimentare nazionale e rappresentando il 19% dell’export del settore. Le Indicazioni Geografiche (IG) sono una garanzia di qualità e di tracciabilità, offrendo al contempo anche un importante strumento di valorizzazione per i giovani agricoltori. 

Avere una certificazione DOP o IGP consente alle nuove aziende agricole di inserirsi in mercati di nicchia, dove il valore aggiunto è più elevato, potendosi così differenziare rispetto ai prodotti standardizzati. Settori come l’olio extravergine di oliva, i formaggi DOP e il vino sono tra quelli con la maggiore presenza di nuove imprese giovanili.

Altro vantaggio delle certificazioni consiste nel facilitare l’accesso a canali di vendita diretta come gli agriturismi, le strade del vino e i mercati contadini, creando un legame più stretto tra produttori e consumatori. Secondo il Rapporto Giovani 2024, in Italia esistono 537 Comuni “Città del Vino”, 444 “Città dell’Olio” e 218 strade del vino, dell’olio e dei sapori, che offrono opportunità di business per chi vuole integrare la produzione agricola con attività di ospitalità e ristorazione.

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