Export, aziende e infrastrutture: il piano per la crescita

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Un Piano industriale per il Lazio, con l’obiettivo di far crescere il numero delle imprese, gli occupati e l’export. In un periodo di quattro anni. Questo il tema del convegno “La Regione per la crescita: insieme per il Piano industriale del Lazio”. Un evento promosso da Unindustria e dalla Regione Lazio e irritualmente presentato presso la sede della Regione anziché in quella dell’associazione. Come forse sarebbe stato più opportuno. A illustrare il Piano il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, unitamente al Governatore Francesco Rocca, alla vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, commercio, artigianato, industria e internazionalizzazione Roberta Angelilli. Presente anche il presidente della commissione consiliare allo sviluppo economico Enrico Tiero. Un’occasione di confronto tra istituzioni, imprese e stakeholder economici.

Gli obiettivi
Il progetto guarda a una crescita dimensionale delle aziende: 190 medie imprese e 1.260 piccole in quattro anni. Ma pure all’aumento dell’occupazione di qualità: 13.000 posti di lavoro in più nei settori manifatturieri ad alta e medio-alta tecnologia. Sul versante delle esportazioni, la linea è stata fissata in un +7,8%. La struttura del Piano si articola in tre sezioni principali, «comprendendo un’analisi approfondita della situazione economica regionale, l’individuazione degli attivatori strategici e la definizione di Key Performance Indicator (KPI) per monitorare i risultati nel medio-lungo termine».

La politica industriale
Francesco Rocca ha detto: «Da due anni è tornata centrale la politica industriale nel Lazio. Il Piano presentato oggi in Regione con Unindustria, che ringrazio, mette in risalto le ulteriori sfide da affrontare. Il Lazio è la seconda regione italiana per Pil (11,2% di quello nazionale), con importanti leadership industriali, dal digitale allo spazio, dalla farmaceutica all’audiovisivo e una costante crescita delle esportazioni. Un’economia sana, ma che ha tanto potenziale ancora da valorizzare».

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Ha aggiunto: «Non possono esserci crescita né investimenti senza puntare sulle infrastrutture. Penso alla Orte-Civitavecchia, alla Cisterna- Valmontone e alla Roma-Latina, alla logistica, ai porti e agli aeroporti. Occorrono altresì una radicale semplificazione amministrativa e burocratica, il sostegno alle transizioni energetica e digitale e la crescita del lavoro di qualità, elemento fondamentale di inclusione sociale e benessere. Bene questa sinergia che certamente porterà a risultati straordinari». Ancora Rocca: «Sulla Roma-Latina questo è l’anno in cui dobbiamo trovare le risorse e lavorare a soluzioni, senza escludere nulla, in termini di realizzazione dell’opera. Il ministro Salvini è consapevole della sua importanza e strategicità. Dobbiamo essere compatti, maggioranza e opposizione, per un’opera che è la “Salerno-Reggio Calabria laziale».

Il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo ha affermato: «Il Piano promosso da Unindustria e la decisione della Regione Lazio di sposarne l’analisi e gli obiettivi con l’impegno di lavorare sugli attivatori sono una grande novità perché rappresentano una sana e trasparente condivisione di responsabilità verso lo sviluppo del territorio, della società e dell’economia tra i policy maker e le forze produttive private. Nel Lazio abbiamo tutte le potenzialità per guidare una nuova stagione di crescita, se sapremo ristabilire il giusto peso di manifattura e terziario avanzato nel bilancio complessivo dell’economia regionale. Quello che proponiamo è una matrice di azioni trasversali che portate avanti insieme riteniamo possano attrarre nuovi investimenti e accelerare lo sviluppo».

Le risorse
Roberta Angelilli ha spiegato: «Per il 2025 saranno stanziati oltre 550 milioni di euro di risorse europee del Fesr per sostenere il piano industriale, 274 milioni destinati alle sovvenzioni per le imprese e 149 per l’accesso al credito, oltre al finanziamento di credito agevolato della Banca europea degli investimenti di circa 120 milioni di euro. A tale importo si aggiungono circa 16 milioni di euro del bilancio regionale per sostenere gli investimenti delle imprese della filiera automotive».

Il Consorzio industriale
Francesco Rocca ha dichiarato che «è arrivato il momento del Consorzio industriale del Lazio, entro il 31 marzo lo definiremo con una proposta di legge». Sottolineato il ruolo del professor Raffaele Trequattrini, commissario del Consorzio. Al quale è stato riconosciuto il lavoro che sta effettuando sia sul versante dello statuto che del “profilo” dell’ente, sempre più a servizio delle imprese. Ha argomentato Rocca: «Il Consorzio deve essere uno strumento per la crescita delle imprese e coinvolgere tutti i territori. Deve essere una questione di visione. Nessuno si senta escluso né pensi di tirarsi fuori, questa è una responsabilità vitale. Se Roma Capitale può essere troppo ingombrante? Roma Capitale ha un peso, ma ci sono anche altri siti industriali importanti. E le politiche industriali di una regione non possono essere decise da una sola provincia».

Export e dazi
Giuseppe Biazzo ha notato: «Sicuramente l’export è stato un traino importante negli scorsi anni per l’economia: l’Italia è diventata quest’anno quarto Paese esportatore. Nel Lazio in particolare è la farmaceutica il settore che ha più impatto sull’export, perché è un’eccellenza assoluta. Pensiamo che con questo Piano industriale si possa invertire un trend di calo nell’ambito manifatturiero: stanno già arrivando degli investimenti». Quindi ha aggiunto: «Sui dazi credo sia un momento ancora turbolento per dare indicazioni. Molti economisti stanno facendo presente agli Stati Uniti che i dazi per loro possono essere un boomerang più ampio di quanto possa sembrare. Noi riteniamo, come Paese esportatore, che sia meglio avere meno dazi e più libertà di scambio».



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